Egli infatti, con grande senso di responsabilità, ha preferito acquistare di tasca propria tutto ciò di cui aveva bisogno, evitando così di gravare sulle casse dello Stato, un comportamento che denota non solo integrità morale, ma anche un profondo rispetto per il ruolo pubblico e per i soldi di noi contribuenti.
Immaginate per un istante se tutti i nostri uomini istituzionali e di conseguenza i funzionari pubblici e ancora più quei nostri "........" politici, adottassero per un solo mandato quel simile approccio.
Non staremmo forse parlando di un Paese improvvisamente più ricco, più efficiente e soprattutto meno incline alla disonestà?
Comprendo perfettamente che si tratta di un gesto semplice, ma potenzialmente simbolico, che dovrebbe far riflettere tutti quei soggetti di cui sopra e fungere da esempio per coloro che oggi ricoprono incarichi pubblici o di grande responsabilità.
Viene quindi spontaneo chiedersi: come potrebbe lo Stato modificare un sistema che spesso concede benefit inutili, sprecando denaro pubblico?
Già... perché molti di questi "gadget" ( tra l'altro costosissimi...) non vengono forniti per migliorare la qualità del lavoro o per rispondere a necessità operative, ma appaiono piuttosto come regalie mascherate, sì... premi destinati a funzionari che nella maggior parte dei casi non evidenziano, né competenza e ancor meno impegno.
Parliamo di privilegi che anziché valorizzare il merito sembrano favorire molti di quei "raccomandati" e di conseguenza quelle loro inette condotte e, talvolta, persino premiare quei loro comportamenti disonesti.
È ora di invertire la rotta, perché uno Stato che si ritiene (vedasi tutte le dichiarazioni che ogni sera ci vengono "propagandate" dai Tg nazionali) essere virtuoso dovrebbe iniziare a eliminare tutti i benefit non strettamente necessari, mantenendo solo quelli funzionali allo svolgimento del lavoro.
Inoltre, è tempo di premiare il merito in modo trasparente, con incentivi basati sui risultati e non su scelte di "casta" o attraverso concessioni materiali.
E inoltre fondamentale implementare controlli rigorosi sull’utilizzo delle risorse pubbliche, per garantire che ogni spesa abbia una sua reale giustificazione.
Ed infine, vista la diffusa immoralità che ci relega tra i primi paesi al mondo per livello di corruzione, bisogna ripartire promuovendo una cultura di responsabilità personale, dove chi ricopre incarichi pubblici dia l'esempio, evitando sprechi e privilegi immotivati.
Immaginate solo per un istante il nostro Paese in cui, i fondi risparmiati da queste riforme, vengano investiti in istruzione, sanità, infrastrutture e/o a sostegno alle fasce più deboli della popolazione, un paese dove la trasparenza e l’efficienza sostituiscano gli sprechi e i favoritismi.
Lo Stato e quindi i suoi referenti dovrebbero amministrare la cosa pubblica con lo stesso senso di responsabilità con cui si gestisce una famiglia, non quindi come una risorsa da spremere, ma come un patrimonio da preservare e far crescere per il bene comune...
Perchè come ripeto spesso: il cambiamento comincia innanzitutto dalle scelte personali!!!
Se non sapete quindi come fare, semplice... potete iniziare prendendo esempio dal Dott. Gratteri!!!