
Ne avevo parlato proprio qualche giorno fa... precisamente il 2 di giugno " Urlano tutti...si... ma a bassa voce" ed ora come d'incanto si scopre che ad una società di costruzione, iscritta a quelle cosiddette associazioni antiracket, sono stati sequestrati oggi, beni per un miliardo e seicento milioni...
Ciò dimostra quanto da sempre vado ripetendo... e cioè che i parametri d'iscrizione a queste associazioni sono troppo semplicistici, basate su elementi e dati, che non garantiscono alcuna certezza sulla loro validità, perché mancano propriamente di quelle verifiche e di quei riscontri, che non si debbono limitare alla presentazione di un certificato carichi pendenti libero il quale dopotutto attesta l'eventuale esistenza di procedimenti penali in corso o non ancora definiti a carico di una persona, ma verificare quel soggetto o i vari soci, con tutte una serie d'informazioni parallele, basate principalmente sulle attività svolte negli anni e confrontate nell'attuale contesto reale...
E' bastato all'imprenditore presentare numerose denunce contro il racket delle estorsioni e ci si è trovati catapultati tra i nuovi paladini della legalità...Se non ricordo male anche da noi... c'è stato alcuni anni fa... un imprenditore che dichiarò di essere stato minacciato telefonicamente, ma poi, le indagini successive - almeno finora - non ne hanno mai dimostrato la veridicità..., ma come sempre da noi, tutto è ormai... passato nel "dimenticatoio"....
Io sono dell'idea che bisogna fermarle prima..., non si dovrebbe mai giungere a questo punto... anche perché, quanto si scopre oggi, rappresenta solo la punta di un iceberg di denaro, che oggi in piccola parte viene recuperato alle forze dell'ordine... ma il resto che fine ha fatto... a chi è ancora intestato, in quale paradiso fiscale è stato portato???
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