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mercoledì 21 ottobre 2020

Strage di Capaci: quei misteri ancora irrisolti...

La <Quarto Savona 15> era integra dopo l’esplosione”... 

Già, con queste parole il fotografo Antonio Vassallo rivela la Strage di Capaci...

Il testimone che abita ancora oggi vicino il luogo dell’esplosione, ricorda quei momenti tragici in cui alle ore 17.58 scoppio l'ordigno che uccise il giudice Falcone, sua moglie e collega Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.

Egli infatti accorse immediatamente nel luogo dell'attentato e tra quelle devastanti macerie iniziò a fotografare quanto fosse accaduto e forse anche qualcosa in più...  che non avrebbe dovuto imprimere su quella pellicola!!!

Infatti di lì a poco, il rullino gli venne sottratto da quelli che si presentarono come poliziotti in borghese e nonostante i suoi tentativi di recuperarli, i negativi sparirono nel nulla... 

Ciò che nessuno ha però detto è quel ricordo nitido che il Vassallo ha sulla "Quarto Savona 15", la Fiat Croma su cui viaggiava il magistrato, oggi un ammasso attorcigliato di lamiere che viaggiano per il nostro Paese all'interno di una teca, ma stranamente - al tempo della deflagrazione (secondo il fotografo) - quasi completamente integra!!!

Già... “la macchina era finita dall’altra parte dell’autostrada – ha rivelato il fotografo al quotidiano "PalermoToday" – era capovolta, ma ricordo di averla vista integra, non sicuramente come viene presentata oggi”, certo il sottoscritto osservando la foto sotto riportata, ritiene che qualcosa di quella dichiarazioni non collimi perfettamente con la realtà, ma potrei anche sbagliarmi... 

Certamente un dubbio mi sorge e cioè perché accartocciarla, sicuramente l'hanno modificata con qualche pressa idraulica, di quelle che si trovano abitualmente negli "sfasciacarrozze"??? 

E dove è finita la borsa del giudice??? Già... dove sono le due agende e l'agendina elettronica che il giudice portava sempre con se???

Sembra di rivedere nuovamente quanto accaduto alcuni giorni dopo in Via D'Amelio con la borsa e l'agenda del collega Borsellino ed ora, nessuno sa nulla, ne di quella valigetta e neppure di quel rullino!!! 

Ed ancora, perché ridurre in quel modo un'auto che prima era integra... 

Cos'è... si vuole creare nelle coscienze dei miei conterranei un momento ancor più intimo di riflessione, in particolare lo si desidera fare nei confronti degli adolescenti - visto che l'auto viene solitamente esposta all'interno delle scuole - e quindi per far apparire ancor più tragico quell'attentato (già visivamente arduo da accettare...) - si è ridotta in un cumulo di lamiere quell'auto?". 

Certamente l'auto è stata ripulita di tutto... affinché nulla venisse trovato al suo interno!!!

Nulla esclude - ipotizza il fotografo - che qualcuno abbia volutamente fatto sparire la ventiquattrore di Falcone, un po’ come è successo con la famosa agenda rossa di Borsellino, in via D’Amelio. Sono convinto che quell’auto non fosse ridotta così come ce la mostrano adesso. Perché nessuno ha spiegato cosa sia successo a quell'auto?. Un particolare che salta fuori adesso perché - spiega il fotografo - è solo recentemente che i brandelli della Croma vengono mostrati in pubblico. 

Una cosa è certa... anche se molti parlano di "sospetti", si sa come nel nostro paese sia sempre difficile giungere alla verità, in particolare quando questa risulta scomoda poiché coinvolge taluni soggetti legati ad apparati deviati dello Stato o perché mandanti occulti celati dietro la politica o la massoneria... gli stessi che proprio grazie alle stragi e omicidi compiuti nel nostro Paese (mafiose e terroristiche), hanno potuto beneficiare di vantaggi personali e non solo!!!


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