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mercoledì 7 maggio 2025

Si arresta, si sequestra, si sbatte in prima pagina... e poi?

Lasciami raccontarti una storia, ma non quella che leggi sui giornali, ma quella che sta sotto, già... nascosta tra le righe, invisibile ai più, quella comunque che davvero muove tutte le cose e Dio in questo... centra nulla.

Immaginatevi un parcheggio deserto, una busta che passa di mano, due persone che si sfiorano casualmente, oppure se volete sciegliete un ufficio, preferibilmente anonimo, dove la porta chiusa nasconde qualcosa di più di un semplice "colloquio", si lo scenario potete cambiarlo a vostro piacimento, ma il copione vedrete, resterà sempre lo stesso: mazzette, promesse, favori!

E poi improvvisamente giunge la notizia, esplode come i botti di Capodanno, tutti iniziano a parlarne, i titoli sui quotidiani urlano e i social s'infiammano!

I nomi degli indagati arrestati sono pubblici, manette, lo scandalo ha toccato incredibilmente soggetti al di sopra di ogni sospetto. Ed eccoli quindi i cittadini, indignati, pronti a puntare il dito e a tirare la pietra. 

Ma... aspettate un attimo, sì... soffermiamoci, facciamo un bel respiro profondo, iniziando a guardare oltre la superficie.

Sì... perché ciascuno di noi sa bene cosa accadrà dopo? Nulla. Già... assolutamente nulla e quei soggetti, restano tra noi, impuniti, anche se a volte... condannati!

Perché il sistema non trema, non si ferma, non s'indigna e soprattutto non ha minimamente paura, perché tutti coloro che vivono grazie ad esso sanno bene che questa storia è come la sceneggiatura di quel film ,"Via col vento", già..."domani sarà un altro giorno".

E difatti un altro giorno significa un'altra mazzetta, un nuovo accordo sottobanco, sì... certo, cambiano i nomi, i luoghi, i dettagli, ma il meccanismo "oleato" resta identico, quasi fosse un orologio (non uno d'imitazione come quelli che si vedono su "Tik Tok", bensì uno di lusso, sì... ricevuto in cambio delle concessioni compiute illegalmente, portato tra l'altro da questi soggetti in maniera indegna al polso; osservandoli penso: quanto vale possedere un modico orologio da 10 euro, sapendo di aver salvaguardato la propria dignità...), solo che invece di ticchettare l'ora, quello strumento fa tintinnare il ricordardo nella mente, sì... di quando ricevere nuovamente quella mazzetta.

E allora vi chiedo: pensate davvero che oggi sarà diverso da ieri? Che domani sarà diverso da oggi? No... non lo è, e non lo sarà, anche se poi, come ingenui spettatori, applaudiamo quanto compiuto dalle forze dell'ordine e dalla magistratura, convinti che qualcosa stia realmente cambiando. Ma dentro di noi, nel nostro profondo, lo sappiamo bene: è solo fumo negli occhi!

Perché il problema non è quel singolo dirigente, funzionario, imprenditore, politico, mafioso, no... il problema è il sistema che lo alimenta, che permette a chi dovrebbe controllare, vigilare, denunciare, non restare in quella stanza e far finta di non vedere "l'elefante", perché anche quando non si partecipa direttamente, quando la mazzetta (a differenza dei suoi colleghi) non viene presa, quando si riesce a fare a meno di quegli introiti non dichiarati, beh... questa decisione, vi assicuro, non è per nulla meglio di quella corruzione, perché, preferire non denunciare per paura, non fare il proprio dovere e quindi non opporsi a quel sistema corrotto, forse anche perché si temono ripercussioni personali e/o familiari, non giustifica i silenzi ...

Difatti, nell'esser ignavi, si è scelto di essere - se pur senza prendere bustarelle e quindi con le mani vuote - complici e quindi colpevoli! 

Mi chiedo ogni giorno come sia possibile ciò, ma soprattutto perché accettiamo questo? Perché i miei connazionali onesti si limitiamo a guardare, a commentare, a indignarsi per un giorno, per poi riprendere la loro vita come se nulla fosse? 

Lo so... non dico che sarebbe facile, ma almeno sarebbe onesto...

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