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martedì 17 settembre 2024

Dopo 24 anni gli restituiscono il patrimonio confiscato!!!

Diceva il magistrato Piecamillo Davigo: "Chi di giustizia ferisce di giustizia perisce". 

Aggiungerei, sempre che si ha fortuna, perché il più delle volte il rischio - considerati i lunghi tempi che la giustizia raggiunge per tutte le fasi processuali - è quello di non riuscire a vedere la fine, in quanto ahimè si è passati ad altra vita...

Per fortuna non è il caso di Antonio Giordano, un imprenditore di Misilmeri edile che ha visto riottenere dai giudici la revoca della confisca definitiva dei beni, dopo la revisione del processo e l’assoluzione dall’accusa di mafia!!!

Certo un risultato ottenuto (grazie all'assistenza dell’avvocato Baldassare Lauria) dopo 24 anni di azioni legali che sono iniziate nel lontano anno 2000...

Difatti, tutto iniziò con un arresto per associazione mafiosa, per poi venir condannato a cinque anni di reclusione, ma non solo, nel 2011 i giudici della sezione misure di prevenzione disponevano il sequestro delle imprese e dei beni immobiliari del valore di una decina di milioni di euro, provvedimento che dopo poco tempo divenne definitivo.

Ora dopo 24 anni, la Corte d’Appello presieduta da Gabriella Di Marco, ha stabilito che i beni possono essere restituiti all’imprenditore, ritenendo il venir meno dei requisiti legali avevano giustificato la confisca. Si tratta di una decisione che supera la consolidata giurisprudenza conservativa dello stesso tribunale palermitano - spiega il legale di Giordano - In materia di prevenzione l’appartenenza mafiosa (che giustifica la confisca) è sempre stata ritenuta una nozione diversa dalla partecipazione all’associazione mafiosa (che diversamente integra il reato di cui all’articolo 416 bis), cosicché l’eventuale assoluzione non ha mai determinato alcuna interferenza sul giudicato di prevenzione. Attiveremo adesso le azioni risarcitorie per il recupero del patrimonio perduto e dell’ingente danno patito dal Giordano».

Bisogna ricordare che l'imprenditore si era sempre protestato innocente ed aveva lottato per dimostrare che l’intercettazione (con un presunto mafioso) non lo riguardava e che l’interlocutore indicato dagli inquirenti non era lui...

E difatti, la persona interessata aveva poi confessato di essere l'interlocutore del presunto capomafia e difatti, la stessa perizia fonica (prodotta dalla difesa) aveva escluso che la voce (che si confrontava con il boss) potesse essere riconducibile a quella dell'imprenditore Antonino Giordano. 

Ed ecco quindi che finalmente si è giunti a quest'ultima sentenza che lo ha visto finalmente scagionato dalle accuse, ed ora ha aggiunto l'Avv. Lauria - a seguito dell’assoluzione di revisione - sono venute meno le ragioni che avevano giustificato il giudizio di pericolosità sociale, evidenziandosi che gli accertati rapporti personali non andavano al di là della mera contiguità, del tutto irrilevante...

Certamente quanto sopra rappresenta una vicenda preoccupante, sì... per le modalità con cui si è giunti a quelle condanne e cioè attraverso una semplice e direi banale intercettazione telefonica, soprattutto a causa di una voce somigliante...

Ora, nel leggere quanto sopra pensavo ai rischi che oggi potrebbero verificarsi, sì... proprio a ciascuno di noi, a causa ad esempio dell'utilizzo di software che sfruttano l'IA( Intelligenza Artificiale ) capace non solo di riprodurre testi interi con la voce femminile e/o maschile - vedasi ad esempio il link - https://www.naturalreaders.com/ - ma ahimè di poter clonare una qualsiasi voce e riprodurla in maniera perfettamente eguale a quella di chiunque si voglia copiare, basta semplicemente scaricare un software come quello offerto da  https://elevenlabs.io/ da cui se volete, potete osservare (in questo link su "Youtube") il suo diretto funzionamento: https://www.youtube.com/watch?v=z4QPcjsJKu8.


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