Translate

giovedì 2 gennaio 2020

Se bastano soltanto 700 euro per corrompere un prefetto, dove pensate che questo paese possa andare...


E' finito ai domiciliari il prefetto di Cosenza, filmata per aver intascato una mazzetta di 700 euro...
Debbo dirvi che quando l'altro ieri ho ascoltato la notizia che un prefetto fosse stato indagato per corruzione ho pensato "immediatamente" ad altri prefetti, dei quali in questi mesi non si è saputo più nulla... 
Ovviamente mi riferisco a soggetti che sono stati collegati a vicende giudiziarie (locali) nelle quali gli interlocutori (magistrati, ecc..) sono stati attualmente radiati, ma stranamente alcuni di essi sono stati semplicemente trasferiti... 
Comunque un giorno di questi, mi riprometto di riprendere quei nomi e cognomi e ne farò - allegando tutti i necessari documenti - un articolo... 
Riprendendo quanto emerso nell'indagine di Cosenza, non è tanto il reato di corruzione (di per se indegno, considerato che viene commesso da un alto ufficiale dello Stato...) ad essere formalmente contestato, no ciò che risulta più grave è bensì l'induzione indebita a dare o a promettere utilità!!!
Difatti, al prefetto viene contestato l'articolo 319 quater del Codice penale, a riferirlo è una nota stampa della Procura della Repubblica di Cosenza.
Certo, scoprire che il prefetto sia stata sorpresa mentre intascava una mazzetta di 700 euro per favorire un'imprenditrice della zona che viceversa, l'aveva già denunciata presso le forze dell'ordine... come si dice un'imprenditrice con i "controcazzi" che meriterebbe subito di essere posta a "paladina" di una associazione di legalità, perché ci vuole coraggio a fare azioni come queste e sono pochi, anzi nessuno tra gli imprenditori capaci di espletare tali gesti... 
Ad incastrare il prefetto sono state le immagini della squadra Mobile, che hanno filmato il momento in cui il prefetto riceve la busta contenente il denaro; il prefetto avrebbe proposto all'imprenditrice di emettere una fattura fittizia di 1.220 euro per intascare la parte di fondo di rappresentanza accordata ai prefetti che era rimasta disponibile alla fine dell'anno... 
Secondo l'accusa, €. 700,00 sarebbero andati al prefetto e €. 500,00 all'imprenditrice, quest'ultima, però ha denunciato i fatti alla polizia, con la quale ha concordato luogo, data e ora per la consegna dei soldi al prefetto, consentendo altresì che il tutto venisse videoregistrato. 
Per questo ora il prefetto di Cosenza è finita nel registro degli indagati con l'accusa di concussione, un'indagine davanti alla quale ha preferito mettersi in aspettativa in attesa che il governo nomini il suo sostituto nel prossimo consiglio dei ministri disponibile...
Ho pensato... non è che forse il trattamento dei prefetti è così misero da dover ricercare altrove quelle necessarie somme per poter sopravvivere??? 
Ed allora mi permetto di allegare un prospetto che descrive il trattamento economico delle diverse qualifiche che compongono le figure prefettizia, i cui valori lordi annui però, sono leggermente inferiori a quelli attuali, in quanto fanno riferimento al periodo 2016/18...
Prego ciascuno dei miei lettori di valutare i dati riportati e lascio a ciascuno di loro, ogni possibile giudizio critico su questa incresciosa vicenda... 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Note sul Blog "Liberi pensieri"

Disclaimer (uso e condizioni):

Questo blog non rappresenta una “testata giornalistica” in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità, pertanto, non può considerarsi “prodotto editoriale” (sottoposto alla disciplina di cui all'art. 1 co.3 legge n.62 del 2001).

Gli articoli sono pubblicati sotto Licenza "Blogger", dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l'Autore), che non vi sia alcuno scopo commerciale e che ciò sia preventivamente comunicato all'indirizzo nicolacostanzo67@gmail.com

Le rare immagini utilizzate sono tratte liberamente da internet, quindi valutate di “pubblico dominio”, ma se il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog al seguente indirizzo email:nicolacostanzo67@gmail.com, che provvederà alla loro pronta rimozione.

L'autore dichiara inoltre di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno insindacabilmente rimossi.

Per qualsiasi chiarimento contattaci

Copyright © LIBERI PENSIERI di Nicola Costanzo

I Blog che seguo