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venerdì 17 gennaio 2020

Sì... ci mancava la Banca "Fake" a Catania!!!

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania e del Nucleo Speciale di Polizia valutaria hanno emesso l'ordinanza di misure cautelare firmata dal G.I.P. nei confronti di 20 persone, tra cui un industriale ed un bancario, indagati tutti per bancarotta fraudolenta, falso in prospetto, ostacolo all'esercizio delle funzioni di vigilanza e aggiotaggio per fatti attinenti allo stato d’insolvenza della “Banca Sviluppo Economico s.p.a.” 
Dall'inchiesta sembra che vi fosse un enorme giro di denaro, suddiviso tra i vari soci...
La Gdf ha nominato l'inchiesta “FAKE BANK”, poiché durante le indagini sono state scoperte tutta una serie di ripetute condotte illecite - operazioni finanziarie anti-economiche e dissipative del patrimonio societario - in dispregio dei vincoli imposti dall'Autorità di Vigilanza...
L'inchiesta è partita alcuni anni fa da alcune segnalazioni della Banca d'Italia, i cui funzionari avevano riscontrarono gravi irregolarità, giungendo difatti a chiedere all'Assessore regionale all'Economia, lo scioglimento degli organi di controllo amministrativi...
Il 13 febbraio del 2018 a seguito del crack della banca, la Regione ha disposto lo scioglimento degli Organi ed il controllo di Banca Sviluppo Economico S.p.Aӏ stato posto sotto amministrazione straordinaria..
Come sempre avviene in questi casi, l’insediamento del Commissario straordinario fa emergere una situazione di liquidità drammatica, che conduce quella banca alla sospensione per alcuni mesi dei pagamento di passività e soprattutto la restituzione degli strumenti finanziari alla propria clientela, concludendo quella propria esperienza, cedendo la proprietà alla banca Agricola di Ragusa, a cui seguirà la procedura di liquidazione coatta amministrativa...
Il Tribunale Civile di Catania, accoglierà l’istanza del liquidatore e dichiarerà lo stato di insolvenza della Banca Base, con uno stato passivo che alla fine dei conti ammonta ad oltre 38 milioni di euro!!!
Cosa dire... una serie di operazioni false o certamente non corrispondenti a quelle logiche economiche e di mercato, realizzate per mascherare i bilanci e soprattutto per salvaguardare l’integrità di quel proprio patrimonio...
Ascoltare e leggere di quest'ultimo ( per modo di dire...) perpetrato meccanismo illegale, non fa altro che confermare quanto la nostra regione - ma soprattutto i suoi conterranei - siano per loro natura predisposti a compiere (durante la propria attività professionale), tutta una serie di comportamenti, sia direttamente o anche indirettamente, ma che conducono entrambi a continue truffe che come sappiamo vanno dall'appropriazione indebita alla bancarotta fraudolente, dai danni all'erario al riciclaggio di consistenti somme di denaro, somme in contanti che verranno successivamente reinvestite in attività commerciali "lecite", attraverso cui poter continuare a rinnovare quei loro raggiri, di cui possiamo dire ormai si sono "specializzati"!!!
Cosa dire: alla prossima inchiesta giudiziaria...

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