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domenica 9 febbraio 2025

Calcio Catania: dall'entusiasmo sfrenato al distacco moderato, già... un ciclo senza fine.

A differenza degli entusiastici annunci pubblicati da molti giornalisti quando, a inizio campionato il "Calcio Catania" si trovava in testa alla classifica, il sottoscritto ha preferito restare in silenzio... 

Già... osservavo le partite e avevo come l'impressione che la squadra mancasse di personalità e di conseguenza, di un vero gioco.

In mezzo a quell'euforia collettiva e all'ottimismo contagioso che da sempre contraddistingue i tifosi del Catania, ho preferito attendere. Volevo capire se le mie perplessità derivavano semplicemente dal fatto che la squadra era stata completamente rinnovata.

Chissà mi dicevo, forse dipende dagli innesti dei nuovi acquisti o dalle cessioni che ahimè, mi avevano lasciato interdetto... 

Premetto che, a differenza di quanti oggi si lamentano, il sottoscritto si ritiene abbastanza soddisfatto per quanto fatto dal presidente Pelligra, ovvero per aver investito il proprio denaro in una squadra e, soprattutto, in una città che merita di stare in Serie A. 

Tuttavia, non sono mai stato a favore dell'operato della dirigenza, in particolare durante la sessione estiva di calciomercato, quando con troppa fretta e senza una valutazione obiettiva, di quanto si aveva in casa – giocatori che avevano chiuso la propria stagione in modo più che dignitoso – si era preferito allontanare quei propri tesserati, finendo per rafforzare le squadre avversarie, le stesse che ora competono per la promozione diretta o, quantomeno, puntano a raggiungere i Playoff...

Già... osservando il rendimento che i nostri ex giocatori stanno avendo altrove, non si può fare a meno di rammaricarsi. 

Su quest'ultimo punto, ritengo che sono in molti a doversi sentire responsabili, poichè certamente avrebbero dovuto riflettere meglio, prima di avallare quelle cessioni. Mi riferisco in particolare a Cicerelli, Chiarella e Cianci, che ora in altre squadre, stanno dimostrando tutto il loro valore.

Capisco perfettamente quanto sia complesso costruire una squadra competitiva in vista della promozione ed è proprio per questo che, a differenza di chi si lascia travolgere dall’entusiasmo dopo una vittoria, alimentando aspettative eccessive per le partite successive, ho scelto dall’inizio di mantenere i piedi per terra, evitando inutili illusioni e deliri...

D'altronde, sappiamo bene come l'entusiasmo possa giocare brutti scherzi. E se questo è vero in qualsiasi città del mondo, lo è ancor di più in una piazza come Catania, dove il calcio è vissuto come un'opportunità di rilancio, ma osservando ora gli acquisti e le cessioni di questi giorni, è evidente che qualcosa non abbia funzionato a dovere. 

Non posso sapere quali siano state le motivazioni, ma è chiaro che qualche errore è stato commesso. La programmazione va fatta all'inizio del campionato, non quando si è in corsa, perché a quel punto tutto diventa più complicato.

Inoltre, ritengo che l'unica strada percorribile per una reale crescita della squadra sia quella di puntare sui giovani, investendo in particolare sui tanti ragazzi che giocano nella provincia di Catania (ma non solo), poiché sentono la maglia come un simbolo della propria terra e quondi sono certamente più propensi a onorarla con il massimo impegno.

Aiutare questi giovani a crescere nelle condizioni migliori potrebbe permettere loro di esprimersi al massimo delle loro capacità, ed inoltre, supportati da un ambiente favorevole e da una piazza prestigiosa, questa esperienza potrebbe rappresentare per loro non solo un punto di partenza, ma un trampolino di lancio per la loro carriera, così come avvenuto ora per Castellini....

D'altronde ho sempre pensato che un allenatore bravo sappia far girare la squadra al meglio, senza necessariamente avere a disposizione giocatori dal nome altisonante. Al contrario, un allenatore poco capace, non riuscirà a dare un'identità di gioco alla propria squadra, neppure se avesse la panchina dell'Inter o della Juve.

Su quest'ultimo punto, consentitemi un esempio: qualcuno di voi può lamentarsi del gioco espresso da Eusebio Di Francesco con il Venezia? Oppure di quello di Cesc Fàbregas con il Como? E ancora, cosa dire di Raffaele Palladino con la sua Fiorentina? Già… Quando un allenatore è capace, riesce a ottenere il massimo anche con una squadra di giocatori considerati mediocri. Magari non vincerà tutte le partite, ma chiunque assista a quelle gare non potrà che riconoscere la qualità del gioco e applaudirne il lavoro.

Va detto... le partite si possono anche perdere – d'altronde ci sono gli avversari, e questi vanno rispettati – ma se si è giocato con il cuore e si è dato tutto sul campo, nessun tifoso può permettersi di fischiare, anche se deluso dal risultato, perché l'impegno e la professionalità mostrati vanno sempre riconosciuti!!!

Ecco perché ritengo che nessuno possa pensare di avere la bacchetta magica per cambiare talune situazioni, soprattutto quelle negative che possono verificarsi nel corso di un campionato. Certo, fa male vedere il Catania giocare su certi campi improvvisati, pensando a quando solo pochi anni fa, avevamo uno stadio colmo e temuto da tutti in Serie A.

Ed allora cosa dire? Continuiamo a sostenere il Presidente e la squadra. Alla fine del campionato tireremo le somme: potremo gioire o, in caso contrario, rimandare i festeggiamenti al prossimo anno.

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