Che dire...???
Il Tribunale del riesame di Napoli ha confermato le misure cautelari disposte per l'uomo d'affari Luigi Bisignani e il maresciallo dei carabinieri Enrico La Monica, entrambi coinvolti nell'inchiesta sulla cosiddetta P4...
Nell'ambito di questa inchiesta sono indagati un deputato del Pdl, Alfonso Papa, ( per il quale il gip ha chiesto a Montecitorio l'autorizzazione all'arresto, che proprio nella giornata di ieri la Giunta delle autorizzazioni ha dato parere favorevole all'arresto dell'onorevole, la Lega si è astenuta mentre i deputati Pdl hanno abbandonato i lavori), un sottufficiale dei carabinieri che si trova in Senegal, Enrico La Monica (per lui il gip ha disposto la custodia in carcere), e un agente di polizia, Giuseppe Nuzzo.
Ma perno dell'inchiesta è Bisignani, definito dai pm "dirigente d'azienda, mediatore e procacciatore d'affari, di fatto ascoltato consigliere dei vertici aziendali di alcune delle più importanti azienda controllate dallo Stato (Eni, Poligrafici dello Stato, Rai, ecc), di ministri della Repubblica, sottosegretari di Stato e alti dirigenti statali".
LE INTERCETTAZIONI: GIANNI LETTA: " non escludo che Bisignani mi abbia potuto dire che era oggetto di attenzioni da parte dell'autorità giudiziaria: sicuramente non mi ha detto che era intercettato e che era Woodcock che lo intercettava. Posso aver detto a Bisignani di non parlare troppo al telefono, visto che lui è piuttosto facondo ", ed ancora " con Bisignani intrattengo rapporti di amicizia che io gestisco in modo istituzionale e corretto come ogni altro..., lui è amico di tutti, è l'uomo più conosciuto che io conosca...".
Ma chi è questo uomo, capace di instaurare relazioni con tutti, quest'uomo brillante di cui parla il sottosegretario...??? si sa che inizio facendo il giornalista e quindi caporedattore dell'Ansa di Roma; portavoce e addetto stampa del senatore Gaetano Stammati;
Il sottosegretario nella stessa occasione ammette anche di conoscere l'onorevole Alfonso Papa, " l'ho conosciuto quando era al ministero della giustizia e che è rimasto al ministero sia con Castelli che con Mastella. Ricordo che un giorno il Papa mi disse che aveva aspirazioni politiche. In seguito, del Papa e delle sue aspirazioni politiche mi parlò anche il Bisignani. Io rappresentai tale aspirazione del Papa a Berlusconi, che mi disse che aveva ricevuto molte altre sollecitazioni riferite sempre al Papa. Dopo l'elezione a deputato il Papa mi chiese di fare il sottosegretario, ma non è stato mai accontentato".
MASI - Anche l'ex direttore generale della Rai Mauro Masi si rivolse a Bisignani per «sondare il clima politico e l'aria del Cda della Rai» sul licenziamento di Santoro. Masi spiega in particolare i motivi per i quali «mi sono fatto scrivere - afferma - la lettera di licenziamento di Santoro da Bisignani» «Per dirla ancora più chiaramente - spiega Masi - io ho utilizzato e utilizzo Bisignani per avere un'idea delle reali opinioni di Letta con il quale io ho un rapporto formale e che invece Bisignani conosce bene. Non escludo di aver chiesto a Bisignani di sondare l'opinione di Letta in ordine al licenziamento di Santoro, il governo non mi ha dato alcun segnale, ho ragionato, in questo caso come sempre, con la mia testa, perché Santoro aveva offeso me e non il governo. Io ritenevo di doverlo licenziare. Confermo di aver criticato Saviano a causa di una serie di interviste rilasciate ai giornali dal suddetto, in particolare riferite alle spese che, a dire di Saviano, aveva strumentalmente contenuto e lesinato per mettergli "il bastone tra le ruote", cosa assolutamente non vera».
DAGOSPIA - Attraverso Luigi Bisignani il sito «Dagospia» ha ottenuto pubblicità per centomila euro all'anno. Scrivono poi i pm di Napoli Francesco Curcio ed Henry John Woodcock. La circostanza emerge nel paragrafo in cui Papa e Bisignani parlano della cena di Vietti con «quattro avvenenti ragazze». Una notizia che viene «proposta e presentata al Bisignani per Dagospia - scrivono i pm - e ciò a conferma della cogestione occulta da parte del Bisignani medesimo del noto sito scandalistico, al quale lo stesso Bisignani, come lui stesso ha ammesso, ha fatto ottenere dall'Eni pubblicità per oltre 100mila euro all'anno».
Bisignani aveva rapporti con il mondo politico che contava. Ma questo già si sapeva, quello che non era ancora noto è che pensava anche che la magistratura stesse indagando su di lui. «Dobbiamo stare attenti ai telefoni... dicono che Woodcock ci sta controllando i telefoni». È quanto afferma Luigi Bisignani, il faccendiere arrestato nell'ambito dell'inchiesta P4 in una conversazione con il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo intercettata il 2 dicembre scorso. La circostanza emerge dalla lettura della richiesta di misure cautelari avanzate dai pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P4. La conversazione avviene durante il periodo in cui, secondo i magistrati, Bisignani stava «occupandosi in prima persona del voto del Parlamento riguardante un emendamento riferito alla materia dell'Ambiente». Ecco alcuni passaggi della telefonata.
Prestigiacomo: «E quindi? E perché Woodcock a te ti controlla?».
Bisignani: «E che ne so perché mi controlla... non so, non saprei».
Prestigiacomo: «Se ti controlla ti segue, ti fa...».
Bisignani: «Non saprei».
Prestigiacomo: «Mamma mia! Ma come si può vivere così? Di', me rovini».
Bisignani: «Eh?».
Prestigiacomo: «Se escono le intercettazioni con me mi rovini!».
Bisignani: «Io cerco di stare sempre attentissimo al telefono».
I pm sottolineano come da questa telefonata si ricava che Bisignani aveva informazioni riservate rivelando l'esistenza di una indagine a suo carico. «Sono stata sentita dai magistrati Woodcock e Curcio nell'ambito dell'inchiesta relativa a Bisignani esclusivamente quale testimone di un episodio avvenuto nel dicembre del 2010, durante il quale Bisignani mi informò di essere intercettato. L'interesse dei pm era quello di avere confermata la circostanza e se io fossi stata in qualche modo a conoscenza di come Bisignani avesse avuto tale informazione, cosa che ignoravo» afferma in una nota il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. «Manifestai, in senso ironico, preoccupazione per l'essere stata eventualmente, anche se solo indirettamente, intercettata perchè tutto può essere strumentalizzato - aggiunge il ministro -. Ritengo di avere fatto il mio dovere nell'essermi resa disponibile, quale testimone, a fornire chiarimenti all'autorità giudiziaria».
VIETTI - Ma non è l'unica intercettazione «compromettente» per Bisignani : «Ho un pettegolezzo su Vietti enorme... ha offerto una serata a quattro avvenenti ragazze» dice il parlamentare del Pdl Alfonso Papa - nei confronti del quale la procura di Napoli ha inviato alla Camera una richiesta d'arresto per l'inchiesta sulla P4 - al telefono con Bisignani. La telefonata, scrivono i pm nella richiesta d'arresto, «appare di rilevante gravità» in quanto emerge che Papa utilizzava una sua amica (Maria Roberta Darsena, ndr) «al fine di carpire notizie e informazioni in grado di vulnerare la reputazione di Vietti, sia in ambito privato che pubblico». La telefonata intercettata tra Papa è Bisignani è dell'11 settembre del 2009. «Giova evidenziare come il Bisignani - scrivono i pm - , non parlamentare, in qualche modo coordini le attività del parlamentare Papa, segnalandogli anche le priorità da seguire». Circostanza questa che «può trovare spiegazione solo all'interno di un diverso sistema» e cioè «un'associazione a delinquere mantenuta in vita allo scopo di commettere un numero indeterminato di reati contro la pubblica amministrazione e contro l'amministrazione della giustizia». Ecco il testo della telefonata:
Papa: «Martedì sera sarò pronto ho fatto tutto e tutto a posto ci avevo un pettegolezzo su Vietti enorme».
Bisignani: «Ah».
Papa: «Ti ho mandato pure il messaggio per Dagospia»
Bisignani: «E non l'ho visto...quando me lo hai mandato?»
Papa: «Ieri...ieri mattina...tanto, tanto ti frego perché, nonostante le tue tecniche, sappi che quando lo accendi il telefono io lo so in tempo reale»
Bisignani: «Bravo».
Papa: «Quindi ti becco».
Bisignani: «Bravo».
Papa: «Praticamente vuoi sentire...»
Bisignani: «Sì, certo»
Papa: «Allora praticamente giovedì sera...al ristorante "i Pazzi"».
Bisignani: è
Papa: «Michele Vietti... ha offerto una serata a quattro avvenenti ragazze... che risultano lavorare all'ufficio legale delle Poste italiane».
Bisignani: «Ah».
Papa: «La serata è stata organizzata dal suo segretario Enrico Caratozzolo... e hanno organizzato per settimana prossima una festa privata in casa Vietti dove ogni ragazza dovrà cucinare una pietanza».
Bisignani: «Fantastico».
Papa: «Hai capito?»
Bisignani: «Ufficio legale, eh?»
Papa: «...di poste italiane».
Bisignani: «Ah... va bene».
Papa: «Va bene però va bene però non scopriamo poi troppo la fonte se no»
Bisignani: «No, no»
Papa: «Eh eh, hai capito dobbiamo... dobbiamo fare hai capito...ristorante "I Pazzi" a Trastevere... va bene i dettagli della serata possono essere pure quelli interessanti?... che cosa si sono detti però ah no».
Bisignani: «Con la scollacciata insomma».
Papa: «Sì sì... scollacciata con avance... promesse»
Bisignani: «Fantastico».
Papa: promesse di interessamento e per qualcuna ci uscirà pure una promessa di inserimento nel suo staff al Csm.
Al termine della telefonata i pm annotano che «due circostanze rendono ancor più grave tale vicenda: la prima è quella che la notizia in esame, obiettivamente compromettente e nella migliore delle ipotesi destabilizzante per la vita privata di Vietti (e dunque in astratto idonea ad essere utilizzata come strumento di condizionamento) viene proposta e presentata al Bisignani per Dagospia, e ciò a conferma della cogestione occulta da parte del Bisignani medesimo del noto sito scandalistico». Ma «vi è di più - proseguono i magistrati - dalle dichiarazioni rese dallo stesso Bisignani da Alfonso Gallo (imprenditore napoletano "costretto" da Papa a fare un contratto "fittizio" all'amica del parlamentare) e dal vice presidente Vietti, emerge che la ragazza che avrebbe fornito al Papa le suddette notizie astrattamente scabrose (tale Maria Roberta Darsena), fosse molto amica dello stesso Papa». Dunque, concludono i pm, «il Papa utilizzava, mostrando non comune spregiudicatezza, una sua intima amica al fine di carpire notizie e informazioni in grado di vulnerare la reputazione di Vietti, sia in ambito pubblico che privato. Ciò peraltro, non può essere nascosto, era anche in grado di incidere e di condizionare il buon andamento di un'istituzione di rilievo costituzionale quale la vice presidenza del Csm. Ricattare l'uomo, infatti significa anche ricattare l'Istituzione che quell'uomo rappresenta».
BIANCOFIORE - «Ti devo dire una cosa importante...che il figlio della Boccassini...». È un altro passaggio di una telefonata tra Luigi Bisignani e il deputato del Pdl Michaela Biancofiore. Una conversazione, scrivono Curcio e Woodcock, «di notevole rilievo che consente di osservare in diretta il funzionamento della macchina del fango. Che, ancora una volta, fonda il suo funzionamento su di una rete di relazioni riferibili al Bisignani». La telefonata è del 16 gennaio 2011 e i due inizialmente parlano dei risultati del campionato di calcio. Poi Biancofiore introduce l'argomento.
Biancofiore: «No dico...dimmi se ti sembra normale. Ah...a proposito, no, ti devo dire una cosa importante. Mi dicono... fonti molto serie».
Bisignani: «Eh...»
Biancofiore: «..che il figlio della Boccassini...»
Bisignani: «Ah...vabbè. Poi ne parliamo a voce».
Biancofiore: «Ecco... eh... sì».
Bisignani: «Fantastico».
Biancofiore: «Ma c'è una roba seria».
Bisignani: «Vabbè vabbè...»
Biancofiore: «Vabbè...ho capito. Ti chiamo domani (sembra dire)».
I due parlano nuovamente al telefono, la stessa sera, e il deputato del Pdl sembra pentirsi di quanto detto nel pomeriggio al telefono:
Biancofiore: «...poi domani, quant'è, ti dico quell'altra cosa che...vabbè (ride)»
Bisignani: «Vabbè...»
Biancofiore: «Me ne sono pentita. Però...»
Bisignani: «Ah vabbè»
Biancofiore: «Sai com'è. Come dire... (ride)... Uffa... (ride)... ciao Bisignani: ti mando un bacio (ride)...».
Non aggiungo altro...
E BRAVO L'AVV.ENRICO CARATOZZOLO CHE ORGANIZZA FESTE A TEMA DI BELLE RAGAZZE E COLLEGHE.SPERIAMO CHE IL CONTO NON LO PAGHI LA CASSA DEL CSM.CARLO POCHY RIANO' SEGRETARIO GENERALE POLITICO DELLA C.I.L.CONFEDERAZIONE INTERCATEGORIALE LAVORATORI
RispondiElimina