Proprio ieri abbiamo potuto assistere nei Tg. nazionali, le ordinanze di custodia cautelare emesse in Calabria, nei confronti di ex Sindaci, assessori ed amministratori comunali...
Era ovvio quindi aspettarsi che la protesta dilagasse e che i momenti di tensione previsti, sarebbero quindi definitivamente sfociati nella ribellione di questi giorni...
Le manifestazioni di un piccolo gruppo sono ora divenute ariete per quanti attendevano in silenzio...
Ed allora, ecco associarsi, studenti, agricoltori, precari, universitari, disoccupati, pensionati e quanti purtroppo, che da infiltrati, utilizzano questi momenti di discordia per innalzare la tensione sociale...
Dietro questi ci sono certamente gruppi eversivi, politici, terroristici ed altri, che fomentano queste ribellioni, per alzare la violenza e creare nuovi scontri e disordini.
Proprio qualche giorno fa, tre commercianti si sono incatenati davanti l’ingresso di Riscossione in Corso Sicilia a Catania, gridando ad alta voce il loro disagio ed una ribellione a tutte le tasse ed i modi con cui, queste agenzie richiedono il pagamento...
I suicidi aumentano giornalmente ed un paese civile come il nostro non può più permettersi questa situazione...
L'allerta nelle città è al massimo livello e le prefetture tentano di contrastare i disordini...
Pattuglie di tutte le categorie, stanno intensificando i controlli sul territorio ed il monitoraggio è costante e puntuale...
Qualcosa sta però finalmente cambiando, anche la politica ha iniziato a dare i suoi primi segni di rinnovamento...
Il Pd con il cambio del segretario rinnovatore Renzi, inoltre, proprio di qualche ora fa, il piano Destinazione Italia, che prevede nuovi incentivi alle società estere ed al credito d'imposta; misure per la ricerca e la digitalizzazione delle imprese, lo sviluppo di energia rinnovabili, ed infine forse la notizia sull'abolizione ai partiti del contributo elettorale, cavallo di troia del M5Stelle...
Bisogna fare presto e subito, il nostro paese deve secondo Standard & Poor’s, darsi una svolta, implementando politiche di sviluppo per la crescita, prevista intorno al 0,4%, prima che si decida nuovamente un nuovo declassamento che porterà così definitivamente l'Italia fuori dal mondo che conta.
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