La settimana scorsa sono passato da Misterbianco, una cittadina alle porte di Catania, un tempo cuore pulsante della maggior parte delle attività commerciali presenti nel nostro territorio.
Hanno chiuso soprattutto quei negozi che da sempre erano dediti all'ingrosso, in particolare nel settore della moda, intimo, biancheria casa, scarpe, ecc..., ora tutti sostituiti da negozi all'ingrosso asiatici in particolare cinesi, indiani, africani!!!
Incredibile, dove noi moriamo loro vivono...
La stessa situazione è ripetuta al centro di catania, dove ai ristoranti, si sono incrementati quelli etnici, gestiti da africani, brasiliani, indiani e dove grazie a questi sono pure aumentati gli spacci alimentari, ove è possibile trovare i prodotti specifici del proprio territorio ed alcuni fanno concorrenza ai nostri, in particolare quelli rumeni, russi, marocchini, del bangladesh e nordafricani.
Bisogna poi considerare quelli specializzati come i Money Transfer, gli Internet Point con la telefonia ed i Compro Oro, ai quali vanno aggiunti i classici negozi di abbigliamento, alimentari, bigiotteria, ecc...
Ovviamente non bisogna trascurare, l'importanza di chi ha saputo rischiare personalmente i propri capitali, per intraprendere una attività in proprio, in un momento particolare di crisi e senza avere alcuna garanzia di possibilità di successo...
Ho letto che le stime in Sicilia parlano entro l'anno, di circa 25.000 nuove attività, quasi tutte concentrate nel commercio... e soprattutto a carattere familiare, a numero chiuso quindi, dove la regolarità del personale dipendente, sia fiscale che contributiva, ha una valenza molto aleatoria..., grazie soprattutto alla mancanza di controlli nel territorio.
E' vero dobbiamo iniziare a ragionare con una nuova cultura, questa multiculturale e multietnica, ma non bisogna nascondere gli evidenti problemi ancora presenti quali: il necessario processo di apertura verso gli stranieri, con l'eliminazione di quelle barriere culturali, religiose ed economiche, realizzando quelle politiche necessarie di integrazione, comunicazione e solidarietà; dall'altro bisogna alzare quel parametri di controllo e rispetto delle nostre normative e regole civili, allontanando in maniera definitiva quanti non le rispettano.
Lo sviluppo deve prevedere vantaggi ad entrambi, poiché non si può pensare di utilizzare il nostro paese come un "mordi e fuggi" , dove la contabilità è tenuta in maniera approssimativa, i pagamenti per costi e imposte non vengono rispettati, le spese ed i costi registrati non sono reali, la sicurezza sul lavoro è inesistente e soprattutto i ricavi vengono esclusivamente trasferiti nel proprio paese d'origine e mentre, come riportavo sopra, le loro imprese sul territorio le nostre, per far fronte a tutti gli adempimenti previsti, fanno fatica a sopravvivere...
Non è corretto correre in questa gara su strade diverse, dove le nostre imprese attraversano i percorsi più difficili, in salita e tortuosi, mentre quelli stranieri viaggiano in discesa senza neanche pagare il carburante!!!
La diversità è sinonimo di crescita, ma lo sviluppo deve essere per entrambi.
Siamo evidentemente disposti ad eliminare definitivamente quei sospetti e quelle avversioni che finora ci sono state, possiamo cominciare a lavorare insieme, giungendo a quella corretta integrazione..., ma bisogna che le regole, vengano sempre da tutti osservate, per il bene comune del nostro, ma oggi anche vostro Paese.
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