Finalmente qualcosa si sta muovendo...
Dopo quasi 25 anni di latitanza, si è compreso che forse è giunto il momento d'arrestare quel capo dei capi, l'ultimo boss di Cosa nostra: Matteo Messina Denaro.
Ed allora, con la speranza di porre fine a quella lunga latitanza e di effettuare finalmente quell'arresto, gli organi di polizia hanno messo in pratica ciò che viene definita un'operazione di "recisione" nell'ambito dei suoi legami familiari...
Ecco quindi perché stamani sono state eseguite una serie di provvedimenti di fermo, nei confronti di ben 22 presunti affiliati a famiglie mafiose di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna...
Le accuse a vario titolo nei confronti di quegli indagati sono come al solito, associazione mafiosa, estorsione, detenzione di armi, danneggiamento e soprattutto intestazione fittizia di beni...
Certamente, colpire i beni patrimoniali, rappresenta come sappiamo un bel passo avanti verso quella lotta, anche se abbiamo visto negli anni di come, l'enorme patrimonio accantonato è stato reinvestito in altre nazioni e rappresenta oggi per quell'associazione criminale, un pozzo senza fine, al quale fare ricorso, soprattutto nei momenti di difficoltà come questi...
Il "boss" d'altronde ha dimostrato negli anni di essere sicuramente non solo scaltro, ma soprattutto prudente... non fidandosi di nessuno ed utilizzando per le proprie direttive, i cosiddetti "pizzini", quei foglietti di carta scritti di suo pugno, con i quali fare prevenire le disposizioni a tutti i suoi affiliati.
Peraltro, a poco sono serviti in questi anni i pedinamenti, le intercettazioni, gli appostamenti, in particolare in quell'arduo territorio di Castelvetrano, ed anche questi ultimi arresti di propri familiari, saranno stati già da egli previsti e a cui avrà predisposto - nel caso fossero sopraggiunti - nuove direttive verso altri suoi fedelissimi...
D'altronde, se dalle intercettazioni dei suoi seguici, egli viene considerato a tutti gli effetti come fosse "Padre Pio", si comprende quanto difficilmente egli potrà essere tradito da quel ristretto gruppo di componenti...
Il messaggio che passa è che il "boss" mafioso compie i "miracoli" a differenza dello Stato che non li sa fare!!!
Egli si presta ad aiutare chi ha bisogno, trova un'occupazione a quanti si rivolgono ad egli, partecipa ad eventuali difficoltà economiche familiari, protegge ed assiste da possibili soprusi ed infine, segue le vicende di ciascuna famiglia, quasi fosse un patriarca...
Permettetemi una considerazione provocatoria, ma se ci fate caso... quel suo modo di agire, rappresenta in maniera pratica, quanto purtroppo non viene compiuto dal nostro Stato o meglio da quei suoi "corrotti" e il più delle volte inconcludenti "governanti"!!!
Ecco perché inspiegabilmente, i cittadini venerano quel boss, ma soprattutto ritengono vitale quel sistema mafioso/clientelare, perché quella sua costante presenza, garantisce di fatto, i reali bisogni di cui si ha necessità e a cui questo nostro Stato purtroppo non riesce a dare soluzioni!!!
Un legame quindi, non solo vissuto in ambito familiare, ma bensì intrinseco con quella popolazione, in quanto garante per molti di essi - se pur attraverso metodologie e/o attività, considerate di fatto illecite - di quel necessario benessere individuale e sociale...
Fintanto quindi che sarà questa la realtà di quei territori degradati e soprattutto "abbandonati" dalle Istituzioni, serviranno a poco - se non a nulla - il numero d'arresti portati avanti dalle nostre forze dell'ordine nei confronti di parenti, amici e conoscenti vari...
Perché vedrete... ci sara sempre qualcuno disposto in quel particolare contesto a proteggere e anche a ospitare in casa propria, quest'ultimo considerato "santo"!!!
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