A differenza di quanto si potrebbe immaginare, non è la mafia o la criminalità organizzata a farmi paura, bensì osservare talune azioni compiute da alcuni nostri uomini istituzionali, che nulla hanno a che raffigurare, con le dichiarazioni espresse nello svolgimento del proprio mandato...
Ho come l'impressione che attraverso quei loro gesti si compia qualcosa di abominevole, una forzatura che accondiscenda a mettere su un piano diverso, certamente elevato, individui che non dovrebbero neppure starci o per meglio dire, sono individui che avendo vissuto in quella demarcazione tra legalità e collusioni, in quella linea imperniata da ingerenze e potere, già... ripensandoci forse quella valutazione, avrebbe dovuta essere rivista...
Sarà o il dubbio che forse siano stati proprio quei gruppi di potere a mettere su quel piedistallo istituzionale, un loro rappresentante ed è naturale ora per loro, richiederne la giusta riconoscenza...
Peraltro queste figure, sono come quei "paladini della legalità"... veri e propri rappresentanti di quella lotta alla corruzione e al malaffare, che però ahimè... per qualche oscuro mistero, non giunge mai ad una fine!!!
Cosa dire, possiamo considerarli dei veri e propri professionisti, senza però aver mai messo in pratica quelle loro formidabili capacità professionali, ma sono stati portati avanti, grazie ad una geniale intuizione, quella di dichiararsi sin da subito... contro alla mafia!!!
Uomini dell'antimafia sì... ma che svolgono con poca passione e con grande estrema cautela quel loro incarico...
Diceva a suo tempo Sciascia... incarnando queste figure nel ruolo di professionisti dell'antimafia: "L'Antimafia come strumento di potere. Che può benissimo accadere anche in un sistema democratico, retorica aiutando e spirito critico mancando. E ne abbiamo qualche sintomo, qualche avvisaglia. Prendiamo, per esempio, un soggetto che per sentimento o per calcolo inizi ad esibirsi con interviste televisive, convegni, conferenze e cortei, tutti lo prendono a modello dell'antimafia: anche se dedicherà tutto il suo tempo a queste esibizioni e non troverà mai tempo per occuparsi dei problemi del paese o di quella sua città (e problemi ve ne sono tanti...), si potrà considerare come in una botte di ferro. Magari qualcuno timidamente, oserà rimproverargli dal di fuori lo scarso impegno amministrativo, ma dal di dentro, all'interno di quel ufficio, nel consiglio comunale, in quel suo partito, chi mai oserà promuovere un voto di sfiducia, un'azione che lo metta in minoranza e ne provochi la sostituzione? Sì... può darsi che, alla fine, qualcuno ci sia, ma correndo il rischio di essere marchiato come mafioso, e con lui tutti quelli che lo seguiranno..."!!!
Ecco cos'è che mi fa paura... sono "loro", quei personaggi che proclamano rinnovamenti, ma che poi restano immobili, statici, silenziosi, nel voler portare avanti concretamente le lotte contro quei poteri forti.
Questi signori, sono come tutti quelli che li hanno preceduti in questi cinquant'anni: "Si fanno scudo della parola "antimafia" per poter mettere in atto i propri interessi privati e quelli dei loro amici, entrambi distanti dalle logiche di ideali, giustizia e legalità!!!
Ma perché me, perché la maggior parte dei miei conterranei non vede quanto accade intorno a loro???
"Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: "Noi vediamo", il vostro peccato rimane"!!!
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