Una mia amica stamani mi ha "taggato" sulla sua pagina Facebook per un articolo apparso su "Live Sicilia Catania", intitolato "Catania, soldi e potere..." il cui link è:
Ho provato a rispondere a mezzo testata web ma (stranamente) il mio commento non veniva allegato tra i commenti, non so dirvi i motivi ma premendo il tasto "invio" non accadeva nulla e a poco è servito provare ad aggiornare la pagina, il messaggio non veniva trasmesso!!!
Ed allora, mi permetto di utilizzare il mio blog per riportare quel messaggio, sperando quantomeno che questa volta non vi sia qualcuno che abbia preferito limitare quel mio intervento...
Ed allora inizio condividendo il post della mia amica che ha aveva scritto: "
Parole poche, spiegano l'evoluzione della mafia 2.0. - ma mentre questa si evolve, i siciliani restano " rétro" nei pensieri.
Il Procuratore Sebastiano Ardita parla di siciliani che debbono impegnarsi partendo da un ragionamento atto alla legalità' diffondendolo nella società locale, una specie di virus "buono". Ed io sono d'accordo e lo faccio insieme ad altri, pochi, ma ci siamo.... risultato: Al momento nessuno. Attendendo fiduciosa"!!!
Il sottoscritto nel leggere il post pubblicato sul quotidiano online, si è soffermato su due commenti (almeno quelli sono stati pubblicati) che riportavano: "Socrate" 08:24:00 - "I giovani vanno via per l'inesistenza di prospettive. Ma quali prospettive potranno mai esserci se ogni iniziativa imprenditoriale, seppure ammantata dalle migliori intenzioni e capacità, verrà sempre vista con sospetto fin quando non si troverà un contatto casuale con il cognato del bidello della scuola in cui andava il figlio di uno condannato per mafia; e allora si griderà eureka, si intercetterà ogni istante della vita dell'imprenditore, lo si sentirà parlare con un mafioso che gli chiede un'indicazione stradale, i sospetti prenderanno forma e vai con la misura di prevenzione e il sequestro di tutto. In Sicilia le prospettive le ha uccise la mafia in passato. Adesso, la cultura del sospetto: chi sarà mai quel folle che vorrà venire a investire da noi?"...
Rispondeva Logaritmo alle 17:57:21 -
Forse si è confuso il filosofo Socrate!!! Chi non viene a investire in Sicilia non teme il sospetto, ma la corruzione, la mafia, i disservizi, la burocrazia, la criminalità…
Ed infine il mio commento:
Leggo di “Catania 2.0”… mentre nel frattempo, la stessa, si è già evoluta in 3.0!!!
L’intervista dell’amico Anthony è perfetta, se pur contenuta quando prova a far scoprire le carte del Procuratore sulla nostra città etnea…
Lo stesso difatti - correttamente - si cautela parlando d’indagini in corso… e come dargli torto, ogni giorno una nuova inchiesta emerge da quello strato di “fango” (pronunciato in parlemitano...) in cui viviamo…
Vedo che si parla di “cultura di sospetto”, ma forse chi dice questo conosce poco questa nostra città, altrimenti saprebbe che non vi è alcun sospetto, ma solo certezze, e purtroppo queste continueranno fintanto che ci si nasconderà dietro nomi d'illustri filosofi…
Ma qui non è più tempo di fare filosofia, viceversa bisogna essere reali e concreti!!!
Ed anche lo Stato deve dimostrarsi però più efficace...
Non si può ogni qual volta, ripetere gli stessi errori!!!
Mi riferisco ad alcuni nomi letti in questi giorni su questa testata web; personaggi “ambigui” a cui stranamente “qualcuno” delle nostre “istituzioni” ha desiderato affidare una parte dei cosiddetti beni confiscati…
Sì... non è possibile che ancora oggi, certi errori vengano ripetuti!!!
Comunque, la parte sana di questa terra, proverà per l’ennesima volta a fare in modo di “rimediare” ad un “svista”, evitando di chiamarla col suo vero nome…
Per il resto, che la mafia stia trasferendo i propri patrimoni “sporchi” verso altre realtà è cosa nota da tempo, come d'altronde tutti noi siamo a conoscenza di quelle metodologie applicate per aggredire i patrimoni legati ai contributi pubblici, non solo Regionali ma anche dell'Unione Europea…
Ed infine qual è il futuro dei giovani catanesi (mi riferisco a quelli meritevoli e non certo "raccomandati")???
Già chiariamo la differenza: mi riferisco a quei giovani che non usufruiscono di alcuna raccomandazioni o di un legami familiare con personaggi politico/mafiosi, gli stessi che sono stati - e ancora oggi lo sono - perfettamente inseriti in quell'ambito "clientelare" e "colluso"!!!
La soluzione??? Semplice, andare via!!!
D'altronde una terra che non premia l’impegno e il coraggio dei suoi conterranei, alcuni dei quali ogni giorno (senza alcun timore per se o per i propri familiari) si ribellano a questa condizione omertosa, non merita neppure un giorno di essere vissuta!!!
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