Ecco... una di quei soggetti era l'amica del magistrato ora radiato - ex presidente della sezione Misure di prevenzione di Palermo - che secondo l'accusa, avrebbe gestito in modo clientelare le assegnazioni degli amministratori giudiziari dando gli incarichi a persone del suo "cerchio magico" che, in cambio, le avrebbero fatto regali e favori...
Dall'inchiesta è emersa una presunta raccomandazione richiesta dall'ex prefetto allora giudice, per un suo figlioccio, affinché potesse lavorare in un'azienda sequestrata...
Durante l'inchiesta il prefetto si è giustificata dicendo che fu contattata dall'ex magistrato - nella qualità di rappresentante istituzionale - se avesse un soggetto affidabile e di provata onestà da indicare per eventuali incarichi nelle varie amministrazioni giudiziarie e questo per evitare che soggetti inaffidabili potessero inserirsi nel circuito della gestione dei beni confiscati...
Ed allora a quella richiesta secondo voi, a chi mai quel prefetto avrà pensato in maniera spontanea, svincolata, senza alcun condizionamento... già a quale nome avrà mai pensato???
Beh... il nome che in quella circostanza fu indicato fu, pensate un po'... fu quello di un nipote, sì... casualmente di un altro collega (anch'egli prefetto), al quale però il giudice Saguto non diede seguito, dando l'incarico ad un altro...
L'inchiesta comunque ha messo in luce uno stretto rapporto, basato su uno scambio di raccomandazioni per favorire amici o parenti di loro amici...
Proprio alla luce di queste evidenze, il 6 novembre 2015, il Ministero dell’Interno ha predisposto la rimozione dell’allora prefetto dal suo incarico per altra destinazione...
D'altronde all'epoca dei fatti non poteva certamente immaginare che quell'episodio la trascinerà di forza nell'indagine sul "cerchio magico" della giudice Saguto e ai suoi presunti complici: "Seppi di essere indagata solo mesi dopo dall'atto di prosecuzione delle indagini che avevo ricevuto: concussione in concorso con la dottoressa Saguto, senza conoscere l'addebito in concreto di questo reato per cui ero indagata - racconta oggi - Da quel minuto e fino a quando poi non ho conosciuto i fatti, per mesi non sono stata in grado di ricostruire minimamente quale situazione, quale comportamento, quale fatto avesse potuto originare indagini nei miei confronti».
Ho ascoltato una dichiarazione spontanea dell'ex prefetto su
http://www.radioradicale.it/scheda/587713/processo-cappellano-seminara-ed-altri scoprendo che attualmente sta svolgendo un incarico presso la capitale e per come si può ascoltare dall'audio della registrazione si riserva di dare informazioni dettagliate su quella vicenda: "
io sono molto come dire riservata sul riferire ai contenuti di queste riunioni sia perché il materiale appunto è oggetto di particolari classificazioni, sia perché ritengo di essere tenuta anche in questa sede al rispetto del segreto d'ufficio, gli atti ovviamente risultano tutti alla Prefettura di Palermo oltre che al ministero dell' Interno".
Certo, non volendo entrare in quegli ambiti che sono di pertinenza giudiziaria, ritengo comunque grave che soggetti istituzionali nell'esercizio delle funzioni, mutino - forse a causa della consuetudine - quei propri pubblici poteri, per il conseguimento di utilità personali...
Ecco perché ancora oggi non comprendo bene quale senso abbia trasferire tutti quei soggetti che hanno dimostrato essere - a seguito d'inchieste giudiziarie - non ligi al proprio dovere ed oggi incredibilmente, se pur "marchiati" come incompatibili, ricoprono ancora funzioni pubbliche!!!
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