Parlando stasera con una amica al telefono le raccontavo una sensazione che ho provato in questi giorni di "libera uscita", sì ora che il governo ci ha permesso di riprendere - se pur in maniera ancora limitata - con le nostre vecchie abitudini...
Dicevo Lei che ciò che notavo, era come questa protezione attraverso la mascherina non ci permette più di comprendere i segnali visivi, già... quel poter osservare il viso di una persona per intuire se chi ci parla è sincero oppure ci sta nascondendo qualcosa...
Ma non solo, questa distanza fisica sta determinando una distanza sociale; ha di fatto diminuito in maniera drastica quel desiderio di contatto, quella voglia d'interloquire anche con eventuali soggetti estranei, si ha talmente paura di restare infetti che ci si tiene lontani da tutti, come si dice... ad opportuna distanza, anzi un po' più di quel metro tanto fortemente consigliato!!!
Peraltro, il rischio di questa cosiddetta "distanza sociale", sta portando le persone - a causa della forte crisi economica/finanziaria - a non essere più attigui, ma ogni giorno di più le differenze tra privilegiati ed emarginati stanno determinando quelle pericolose "disuguaglianze sociali" che potrebbero sfociare - se non presi gli opportuni provvedimenti - in veri e propri dissidi...
D'altro canto, le differenze di benessere attualmente in corso stanno creando grande disparità tra i cittadini, anche se ho l'impressione che ciò non sia correttamente avvertito, in particolare da quanti dovrebbero viceversa avere il controllo del territorio e quindi il polso della situazione!!!
Vi è come un freddo e distaccato comportamento tra queste due distinte classi, da un lato si osserva l'indifferenza di coloro che si trovano in una condizione di benessere e se ne fregano di quanto sta accadendo, dall'altra troviamo tutti coloro (e sono la maggioranza) che a causa di redditi limitati, si ritrovano a dover sopravvivere e a limitarsi in tutto, ad iniziare dai consumi per continuare con le semplici necessità quotidiane....
Posso dire con assoluta certezza che è proprio questa disuguaglianza ha rappresentare uno dei problemi più urgenti con cui il nostro paese dovrà a breve confrontarsi..
Il Presidente Conte deve fare in modo che questa emergenza sanitaria possa essere di ausilio affinché si ristabilisca quella corretta parità, dove chi è già ricco non diventi ancor più ricco e chi si sta trovando in difficoltà, non raggiunga la pericolosa soglia di povertà...
C'è bisogno quindi di contrastare questa enorme disparità che proprio i rapidi avvenimenti di questi giorni stanno determinando sulla maggior parte dei cittadini.
Il governo deve predisporre un'azione di politica seria che determini non soltanto un cambiamento economico, ma che sia voce e speranza di consapevolezza, affinché questa terra non sia solo disuguaglianza, ma rappresenti qualcosa di meraviglioso su cui continuare a vivere, godendo di tutte quelle opportunità che offre, le stesse che hanno avuto i nostri genitori... perché vivevano in un paese unito, in cui le difficoltà si superavano aiutandosi e dove lo Stato era in grado di rispondere alle aspirazioni ed ai bisogni dei suoi cittadini.
Non si può più continuare con questo questo squilibrio, con questo sistema iniquo ed ingiusto, dove la politica e i suoi referenti si dimostrano ancora oggi insensibili, è soprattutto aggravano con ambigue atti e procedure il rischio della democrazia...
Già... in questi giorni si ha come l'impressione che con la scusa del "
coronavirus" si stia provando a limitare la libertà dei cittadini, attraverso controlli assidui e certamente asfissianti, che stanno di fatto determinando una nuova forma di "terrore", già... eguale a quello condotto da alcuni paesi repressivi...
Ciò che forse nessuno ha il coraggio di dire è che si sta utilizzando quel "divieto di assembramento", non per limitare la diffusione del virus, ma per contrastare qualsivoglia pensiero divergente dalle attuali politiche di governo...
D'altronde pensateci un istante... nessuna manifestazione culturale può essere organizzata, anche se i suoi autori ed ospiti stanno tra loro a distanza di sicurezza e con le opportune protezioni, perché il problema reale non è rappresentato dalla diffusione del "virus", bensì dalla concreta possibilità che l'idea trasmessa possa sì viaggiare nell'etere e "contaminare" le coscienza dei cittadini, conducendo ciascuno di essi a scendere nuovamente in piazza e a partecipare a quel profondo cambiamento che possa finalmente portare alla fine delle disuguaglianze e ad una reale partecipazione democratica della parte sana dei miei connazionali...
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