L'hanno chiamata "Terra Bruciata" d'altronde è ciò che di fatto era accaduto fino ad oggi ed ora si riparte da qui...
Ho letto su una testata web la dichiarazione del Capitano Luca D'Ambrosio, comandante della compagnia carabinieri di Randazzo: "Adesso possiamo dire che in questo paese è ritornata la legalità, per questo invitiamo a denunciare fenomeni come quelli delle estorsioni e ogni episodio".
Comandante, non vi sono abbastanza parole per ringraziare l'Arma per il contrasto che ogni giorno mette in campo attraverso i suoi uomini e le sue donne, ma l'esperienza mi porta a non esser concorde con quella frase, in quanto - mi perdoni - ma la ritengo ottimistica, poiché si auspica che attraverso quegli arresti effettuati, i cittadini possano alterare o ancor meglio modificare quel proprio essere, rilanciando così una nuova fiducia nell'affrontare a viso aperto gli uomini di quella criminalità organizzata attualmente arrestati, ma che sappiamo verranno a breve rimpiazzati da nuovi, individui quest'ultimi appositamente preparati affinché si ricreino quelle condizioni repressive fin qui applicate, affinché nessuno mai possa pensare di reagire o alzare la testa...
Pensare che ora finalmente in quel paese sia ritornata la legalità è un auspicio a cui molti di noi vorremmo credere, ma pensare che da domani, saranno in molti a farne la fila per farne parte, ecco credo che su quest'ultimo punto ci sia molto da lavorare...
Leggere frasi come: "Abbiamo bisogno che altri imprenditori abbiano il coraggio e l'intelligenza di comprendere che stare dalla parte dello Stato è vincente. La denuncia è un fatto straordinario e importante. Non per niente in questi ultimi mesi nel territorio di Belpasso, Paternò e Catania abbiamo dieci imprenditori che hanno deciso di collaborare. Vorremmo che anche a Randazzo ci fosse questa svolta", fanno comprendere come ancora tanto debba essere fatto, considerato che su un territorio che vede iscritte centinaia di migliaia d'imprese, leggere di dieci imprenditori che si ribellano è certamente un passo, ma ancora molto distante del giungere all'arrivo...
Certo sapere che è iniziata la fase ispettiva ordinata dalla prefettura al comune di Randazzo e che potrebbe rappresentare l'atto propedeutico ad un eventuale scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose nelle istituzioni, non è certamente qualcosa di cui andare orgogliosi...
In questa terra, il rischio più grande è quello di illudersi che qualcosa possa cambiare, dimenticando che per migliorare vi sia bisogno innanzitutto di un cambiamento radicale, i una vera e propria rivoluzione culturale, sociale, economica ma soprattutto politica, perché proprio osservando le preferenze di quei miei conterranei, che comprendo quanto ancora ci sia da fare...
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