Dunque: le cose vanno male. E, si capisce, vanno male per tutti: non è che lo scotto debbo pagarlo solo io, anche gli operai debbono pagare la loro parte... E non hanno avuto salario per due settimane...
- Per tre mesi - corresse l'altro sorridendo.
- Non ricordo con precisione... Ed ecco che mi fanno la protesta: fischi davanti casa mia, parolacce che non le dico; robe da ammazzarli... Ebbene: vado a ricorrere da lui, e sa che mi dice? «Avete mangiato oggi?» «Ho mangiato» dico. «E anche ieri» fa lui. «Anche ieri» dico io.
«E la vostra famiglia non soffre fame, vero?» mi domanda. «Ringraziando Dio» dico «non la soffre». «E questa gente che e venuta a far cagnara davanti case vostra, ha mangiato oggi?»
Stavo per dirgli «e che me ne fotto io se ha mangiato o non ha mangiato?» ma per educazione rispondo «non lo so».
Lui mi fa «dovreste informarvi».
Io dico «sono venuto da lei perché stanno davanti casa mia e mi minacciano: mia moglie e le mie figlie non possono uscire manco per andare a messa».
«Oh» dice «le faremo andare a messa: siamo qui per questo... Voi non pagate gli operai e noi facciamo andare a messa vostra moglie e le vostre figlie» con una faccia che, lo giuro, e lei sa quanto sono "caldo", mi faceva venire il prurito alle mani...
- Ah ah ah - disse in crescendo l'uomo biondo, con tono che riprovava la tentazione alla violenza e al tempo stesso raccomandava prudenza.
- I miei nervi ora sono forti come le corde di un argano: non sono più quello di trent'anni addietro. Ma dico: si è mai sentito uno sbirro parlare cosí a un galantuomo? È un comunista, solo i comunisti parlano così.
- Non sono solo i comunisti, purtroppo: anche nel nostro partito ce ne sono che parlano così... se tu sapessi la battaglia che dobbiamo sostenere giorno per giorno, ore per ora...
- Lo so, ma io faccio giudizio netto: sono comunisti anche loro.
- Non sono comunisti - disse malinconicamente assorto l'uomo biondo.
- Se non sono comunisti, basterà che il papa dice quello che deve dire, ma che lo dice chiaro e forte, e resteranno imbalsamati.
- Non è così semplice... Ma lasciamo perdere: torniamo alle cose nostre. Come si chiama questo... comunista?
- Bellodi, mi pare: comanda la compagnia di C., ci sta da tre mesi e ha già fatto guasto... ora... sta cacciando il naso negli appalti...
Anche il commendator Zarcone si raccomanda a lei, mi ha detto «stiamo in speranza che l'onorevole lo faccia ritornare a mangiar polenta».
- Il caro Zarcone - disse l'onorevole - come sta?
- Potrebbe star meglio - disse l'uomo bruno, allusivo.
- Lo faremo star meglio - promise l'onorevole!
da, "Il Giorno della Civetta" di Leonardo Sciascia... scritto nel 1961... ieri come oggi!!!
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.