Tanto per non essere diversi dagli altri... ecco l'ennesima inchiesta sugli appalti, che stavolta prende di "mira" (mi sembra che il termine sia perfettamente appropriato...) la nostra "Marina Militare"...
Alcuni giorni fa si è giunti all'arresto del capitano di vascello Giovanni Di Guardo e del tenente di vascello Francesca Mola ed anche dell'imprenditore Vincenzo Pastore...
Sono accusati tutti di reati di concorso in corruzione aggravata e di turbativa d'asta...
La stessa Marina Militare se pur auspica in tempi celeri la chiusura dell'inchiesta e la condanna dei responsabili, accusa un'ulteriore sconfitta, causa gli ulteriori arresti, avvenuti nei giorni seguenti, in cui sono finiti il Direttore della locale Maricommi (Direzione di Commissariato della Marina Militare) e un altro Ufficiale in servizio presso l'ufficio contratti dello stesso ente!!!
Ora ci viene comunicato che la gara in questione non si è svolta e che l'appalto di cui sopra, non è stato aggiudicato!
Grazie della notizia... scoperta la truffa era ovvio che la gara non avrebbe potuto realizzarsi, ma viene ora da chiedersi... per tutte quelle precedentemente assegnate... il meccanismo era sempre lo stesso ed allora, come si pensa d'intervenire e ripristinare quei principi di trasparenza... forse attraverso una commissione d'inchiesta???
Per fortuna che c'è chi... a differenza di altri che dormono, fanno perfettamente il proprio lavoro... e mi riferisco alle Procure e alle forze dell'ordine!!!
Di queste vicende, ciò che mi colpisce è la sorpresa manifestata da tutti...
A prima vista, sembrano questi avvenimenti insoliti... quasi inaspettati, o meglio, in molti fanno tutti finta di non sapere con quali modi vengono truccati gli appalti, ma poi, è di fatto, quanto avviene quotidianamente...
Al momento, ci viene raccontato che abbiamo pure una "prima" donna militare... arrestata per mazzette; la verità è che forse le altre sono state un po più furbe e non si sono fatte scoprire!!!
Ciononostante, di questa vicenda mi sorprendono due notizie: la prima, sulle intercettazioni telefoniche e su quel virus inviato sul Iphone del tenente di vascello, che ha permesso di registrarne le telefonate e la seconda sull'invio proprio del Di Guardo in quella struttura militare, per correggere quegli scandali dell'anno prima, che avevano di conseguenza prodotto il suo arrivo... (in quella stessa struttura militare, in 11 -9 militari più 2 civili- avevano organizzato un sistema criminale, per incassare il 10% del valore dell'affidamento)...
Incredibile, come si dice "oltre l'inganno la beffa" ed difatti, hanno chiesto proprio al tenente, di ripristinare quei principi di legalità, in quell'ambiente corrotto... dimenticandosi però nel contempo, che proprio il Di guardo era già stato condannato per truffa in una vecchia vicenda...
Secondo gli inquirenti l'accordo corruttivo prevedeva una tangente complessiva da 200mila euro, oltre a un "Suv" dell'Audi: a proposito di Suv... mi sono sempre chiesto come facciano certi militari (e non solo...) a girare con auto da 70.000-150.000 euro, considerato che le loro retribuzioni... sono nella norma...: ed allora, come mai (in questi casi) nessuno che controlla, quelle eventuali sperequazioni finanziarie???
D'altronde, quella è un'altra storia... intanto riprendendo quanto accaduto e cioè per poter compiere la truffa, il tenente si è servito della collega Francesca Mola, che proprio il Di Guardo aveva portato con sé da Roma e destinata a quell'ufficio appalti: "Sono tutti convinti che sia la mia amante... rideva con la fidanzata; ma io l'ho presa e l'ho messa lì perché ho capito che a questa i soldi piacciono... quanto ci guadagna? Quaranta, cinquantamila euro (...) Su quello che guadagna quello (ndr, l'imprenditore)....".
D'altronde il Di Guardo dimostra avere una grande esperienza su come far circolare il denaro; intercettato insieme con l'imprenditore (Pastore) dichiarava: "ho una fiduciaria a Malta: da lì posso spostare i soldi sul conto corrente della fidanzata "rumena"; quindi faccio un'operazione estero su estero. Infine dal suo conto in Romania passa i soldi a se stessa su un conto italiano".
Semplice no... basta organizzarsi: una sede legale a Malta ed una operativa per esempio in Romania... e il gioco è fatto!!!
Come cantava Ron nella sua canzone: E' l'Italia che va... con le sue macchinine (Audi, Porche, Mercedes, Bmw, ...) vrum vrum...
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.