A dirlo non sono io... ma il Presidente della corte d'appello di Palermo facente funzioni, Matteo Frasca, nella relazione di inaugurazione dell'Anno Giudiziario...
Già... pur volendo considerare le notevoli azioni contrasto effettuate dal punto di vista logistico/finanziario e le numerose inchieste che hanno condotto ad arresti e condanne, secondo quella relazione "Cosa nostra sul territorio rimane diffusa e pervasiva ed è stata tuttora in grado, quando ne ha ritenuto la necessità, di portare a compimento azioni violente ed efferate per affermare la propria supremazia ed alimentare il flusso di proventi illeciti".
Bisogna d'altronde aggiungere, come il lavoro svolto dalla magistratura, abbia subito in questi ultimi tempi forti rallentamenti a causa dei vigorosi attacchi subiti, sia per le pressioni politiche ricevute che per quelle legislative, che ne hanno di fatto condizionato l'efficienza e l'efficacia,
Ora da qualche mese sembra esserci stato un cambio di rotta, con nuove iniziative in materia di giustizia, ma soprattutto, con la sostituzione di alcuni uomini e donne di quell'apparato...
Nel contempo, l'organizzazione mafiosa ha beneficiato di quel contrasto a livello istituzionale e di quella debolezza dimostrata dallo Stato, influenzando negativamente i cittadini (in particolare le vittime di quei soprusi), affinché si convincessero di quanto erroneo fosse quella azione di denuncia o comunque di collaborazione con le forze dell'ordine...
Ecco quindi il motivo per cui ancora oggi, la maggior parte delle attività commerciali o delle imprese, restano sottomesse all'imposizione del pizzo o al pagamento di una quota sugli utili d'impresa...
Ancor peggio, molte di esse, garantiscono con le loro società a "cosa nostra", d'infiltrarsi in ogni settore dell'attività economica e finanziaria, espandendo le proprie attività criminali non solo in Italia ma anche all'estero, reinvestimento così... una parte di quei proventi illeciti.
Certamente le azioni fin qui condotte, affiancate alle misure di prevenzione attraverso i provvedimenti di sequestro e confische, hanno da un lato condotto al ripristino della legalità e di quel libero mercato concorrenziale... ma di contro, ha evidenziato delle grosse lacune nella sua gestione, attraverso amministratori giudiziari collusi e magistrati purtroppo compiacenti...
Certamente se i procedimenti penali finiti nelle aule di giustizia, sono ancora in aumento, si comprende come ancora tanto va compiuto, soprattutto per quanto riguarda alcuni reati, tra cui quelli ambientali, in materia di violazioni edilizie e urbanistiche e soprattutto quelli legati all'abusivismo...
A quanto sopra, vanno ovviamente sommate tutte quelle corruzioni e collusioni quotidiane, connesse in particolare alla gestione della cosa pubblica, dove si evidenzia un desolante quadro d'illegalità diffusa "tanto nelle modalità di esercizio di pubbliche funzioni che nell'impiego delle risorse ad essa assegnate, quanto nei rapporti dei singoli cittadini con la pubblica amministrazione e nella fruizione, spesso indebita e fraudolenta, di prestazioni economiche e servizi da parte di pubbliche strutture"...
Per cui, pur sapendo che la lotta alla mafia è ancora lunga, non bisogna mai abbassare la guardia e ciascuno di noi tutti, deve cercare di fare il proprio dovere, affinché non si torni a ripetere, quanto soltanto pochi anni fa, uno studente su due a Palermo esprimeva e cioè, che “la mafia è più forte dello Stato”!!!
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