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martedì 29 gennaio 2019

Cave abusive nel Parco dell'Etna??? Sono come "l’elefante nella stanza"!!!

Sono cinque le aziende ispezionate in quest'ultimo anno dal "Noe" - i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catania - che sono state sottoposte a dei controlli, a cui vanno aggiunte alcune cave abusive di materiale basaltico lavico...
La cosa assurda è che alcune di esse si trovano in aree sottoposta a vincolo paesaggistico e naturalistico, in quanto inserite all'interno del Parco dell'Etna...
Viene spontaneo chiedersi: com'è possibile che nessuno veda nulla???
Dove sono tutti coloro che avrebbero dovuto controllare???
Siamo sempre alle solite, ciascuno di essi si gira dall'altro lato, per non vedere... o forse per non restare coinvolto in situazioni di cui successivamente potrebbe pentirsi...
Ed allora, nessuno "vede" o ancor meglio nessuno "sente"... in particolare quei mezzi d'opera certamente in attività!!!
E' come se quegli operatori abusivi nell'eseguire quegli scavi non compiano alcun rumore e di conseguenza nessuna vibrazioni del terreno viene avvertita...   
Ma vorrei sapere, dove sono i responsabili di quel parco??? Ed i forestali??? 
Ed ancora, quei funzionari del distretto minerario??? Purtroppo debbo aggiungere anche coloro che in qualità di pubblici ufficiali non si accorgono stranamente di quanto avviene in quei loro luoghi attorno ad essi.
Possibile che nessuno intravveda quanto sta accadendo o bisogna come sempre aspettare l'intervento del Nucleo dei carabinieri "Noe"???
Ora in molti staranno pensando: "Ma perché non li scopri tu - caro Sig. Costanzo - visto che sei così bravo a parlare??? Già... come se fosse semplice individuare quelle infrazioni...".
Premesso che ritengo d'aver svolto ampiamente la mia parte di cittadino "retto" quando ho dovuto riscontrare situazioni come quelle riportate sopra... e quindi difficilmente ritengo che ci sia tra voi, qualcuno in grado anche soltanto di paragonarsi con quanto finora compiuto dal sottoscritto - sono comprensibilmente esclusi tutti coloro che ovviamente hanno incarichi professionali in quel settore o coloro che appartengono alle forze dell'ordine - naturalmente sono disponibile a ricevere prove o riscontri a riguardo ed inoltre - pur conservando l'anonimato di chi dovesse contsttarmi - sono disponibile a scusarmi pubblicamente e a far emergere i vostri comportamenti irreprensibili,  ed allora, se mi consentite, mi permetto di fare il "professore"...
Esiste un applicazione "gratuita", si chiama "GOOGLE EARTH" è un software che genera immagini virtuali della Terra utilizzando immagini satellitari ottenute dal telerilevamento terrestre, fotografie aeree e dati topografici memorizzati in una piattaforma GIS...
Inoltre, se si spendono pochi euro, si ha la possibilità di avere la versione Pro, che permette il monitoraggio di un'area in periodi diversi, dando così la possibilità di verificare eventuali differenze nei vari anni...
Quindi, stando comodamente seduto in una poltrona e possibile sorvolare tutto il nostro pianeta ed osservare così le immagini satellitari, mappe, rilievi, il tutto anche in 3D...
Per cui, se provate a guardare la nostra meravigliosa regione e puntate lo sguardo particolareggiato in quel cosiddetto "Parco dell'Etna" vi basterà poco, anzi pochissimo per comprendere quali aree sono attualmente impegnate in lavorazioni d'estrazione, deposito e quant'altro e attraverso appositi strumenti presenti nel software, è possibile calcolare aree e distanze, con la precisione di un metro...
Basta quindi semplicemente quanto sopra per comprendere quali metodologie adottare e come intervenire...
Già, basta osservare l'area d'intervento per intuire quali appostamenti eventualmente compiere, quali strumenti "spy" utilizzare per verificare successivamente attraverso le registrazioni video/audio gli autori di quegli abusi,  nel momento in cui non vi era nessuno a controllare, cioè potremmo dire... sempre!!!
Ecco il motivo per cui quegli illeciti sono continuati in questi lunghi anni, perché quei soggetti si sono sentiti tranquilli, in quanto sapevano bene che non ci fosse nessuno a controllarli, ne da terra e ancor meno dal cielo... 
Come riportavo nel titolo del post, è come l'espressione "l’elefante nella stanza", per indicare una verità ben visibile, ma che tutti fan finta di non vedere!!!
È impossibile ignorare l'elefante all'interno di una stanza, ma si può far finta di non vederlo e così si evita di porre il problema al centro dell’attenzione...
D'altronde affrontarlo creerebbe un grosso disagio, come ignorarlo non ne elimina la presenza: prima o poi però con quel elefante ci si dovrà confrontare!!! 
Ecco quindi che allora ci si accorge che in molti sapevano... ma che nessuno, per le motivazioni più disperate, ha avuto il coraggio di rompere quel silenzio omertoso!!!

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