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sabato 7 maggio 2022

Ambarabà, Ciccì, Coccò, ai tre uomini confermò, lo spartirsi dei lavori, con denari e favori... il gran Boss così parlò, Ambarabà, Ciccì, Coccò!!!

Se dovessimo descrivere con modelli i soggetti "Ambarabà, ciccì, coccò", questi potrebbero essere rappresentati in tre strutture distinte ma legati tra esse, già... in una serie di rapporti di scambi che potremmo semplificare in: politico, imprenditoriale, mafioso.
Lo schema, se pur può sembrare ridotto all'essenziale -va detto che esiste una molteplicità di rapporti che investono più componenti sociali ed i ruoli possono essere tra loro sovrapposti e/o diversificati - rende l'idea della complessità di questo sistema "illegale" che da quasi un secolo soffoca il nostro territorio.
Infatti, ciò che si vuol far credere all'opinione pubblica - da parte di quei oggetti posti nei settori chiave politico/istituzionale - è che vi sia da parte loro un interesse nel compiere i necessari atti a salvaguardia dei cittadini e di compiere tutte quelle azioni di contrasto nei confronti della mafia, in particolare nelle zone periferiche in cui si ha più necessità d'intervenire per salvare i troppi giovani a rischio. 
Questa categoria d'élite dimostra infatti di saper apprezzare gli arresti condotti dalle forze dell'ordine nei confronti di quegli affiliati criminali, ma evita (stranamente) di porre l'attenzione o di prendere le distanze - esprimendo di conseguenza il proprio risentimento, imbarazzo e soprattutto la propria contrarietà - quando si indaga sulla politica collusa o in quegli uffici istituzionali, tra i suoi referenti, nelle banche e soprattutto in quegli ambiti legati alla massoneria.
D'altronde come dicevo sopra vi è un legame che unisce ciascuno di essi ed è un meccanismo che fa si che essi si proteggano sempre, per salvaguardare ciascun loro interesse che va dalla raccomandazione, al favoritismo, dall'avanzamento di carriere, al giro di mazzette, corruzione, etc...
D'altro canto si sa... il politico favorisce l'imprenditore che si aggiudica gli appalti (oppure la concessione di favori di varia natura, come licenze, permessi, etc); egli infatti, utilizzando quel proprio ruolo all'interno della gestione pubblica, trasforma ciò che teoricamente dovrebbe essere una scelta imparziale, in una vera e propria contrattazione privatistica.
L'imprenditore da parte sua favorisce l'amico politico tramite il pagamento di tangenti, oppure interviene con favori di varia natura, come ad esempio finanziamenti per le campagne elettorali e sostegno in occasione delle elezioni.
Ecco quindi che viene totalmente a scomparire quella corretta libera concorrenza e si determina di fatto un meccanismo di spartizione del denaro pubblico!!!
Ed è in quest'ultima fase che la mafia gioca un ruolo determinante, perché grazie ad essa che si provvede all'organizzazione del consenso, alla raccolta dei voti, alla gestione delle preferenze elettorali, in particolare proprio in quelle aree periferie tenute sotto loro controllo.
Si può dire - senza ombra di dubbio - che quell'associazione criminale, rappresenta in maniera decisa lo strumento di consenso indispensabile per chi vuole forzare a suo favore i meccanismi della democrazia rappresentativa, ricevendo a fine elezione, proprio da quel politico ora eletto, favori di varia natura, tra cui licenze edilizie, concessioni, crediti agevolati, protezioni in senso generale, finanziamenti e rimborsi comunitari, leggi favorevoli e soprattutto interventi nei processi giudiziari.
Quanto sopra riportato, descrive solo in parte i vantaggi di ciascuna coalizione, ma mi riprometto nei prossimi post, di entrare meglio nello specifico affinché si possano comprendere in maniera palese, tutti i motivi che spingono la maggior parte dei miei conterranei a non voler cambiar nulla...
Sì... è vero: non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare!!!

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