Riprendo la definizione che Papa Francesco ha dato della parola corruzione: "La corruzione è il linguaggio delle mafie, è un processo di morte che favorisce il crimine e che spezza la coesistenza fra le persone, una piaga sociale che affligge il mondo intero, Italia compresa.
No... mi permetto di puntualizzare, l'Italia per prima... purtroppo!!!
Perché, quando si tratta di corruzione, sembra che esista un certo connubio tra i sui cittadini ed una insita predisposizione a farsi corrompere... e come se questa pratica, abbia acquisito una certa familiarità e tutti, sì... proprio tutti o quantomeno la maggior parte... vuole a quel banchetto partecipare...
Difatti, non c'è bisogno di ricercare chi corrompere... perché sono già lì, pronti e disponibili (
una grossa fetta di quella maggioranza...), anche se ciascuno di essi, pavoneggia principi di correttezza e moralità, che sa in cuor suo di non possedere... ma d'altronde, chi dovrebbe tradire mai quelle false lodi, evidenziando comportamenti non certo corretti...
Appunto... chi??? Sono quasi tutti collusi e fortemente ricattabili e quindi, ognuno di essi, sta in dovuto silenzio, si gira dall'altro lato e fa finta di non vedere... quanto illecitamente avviene attorno ad essi...
D'altronde si cerca in tutti i modi, di non restare coinvolti, evitando di venire scoperti su quanto in precedenza commesso e facendo evidenziare comportamenti miseri, che corrompono quanto di buono possiede ancora la natura umana...
Papa Francesco ha aggiunto che "il corrotto è colui che ha un cuore infranto, macchiato da qualcosa, rovinato come fosse decomposto”, perché la corruzione è questo che fa "investe lo stato interiore della persona".
Per comprendere meglio i confini della questione, il santo padre, ha invitato ad analizzare le “tre relazioni” che animano la vita umana: la relazione con Dio, quella con il prossimo e quella con l'ambiente circostante...
Quando l’uomo è onesto, vive queste relazioni in modo responsabile...
Quando invece è disonesto, sfodera una condotta anti-sociale, perché la corruzione lo spinge a sciogliere tutti i rapporti che aveva tessuto o che avrebbe potuto tessere...
Per cui, la corruzione demolisce dal di dentro, le fondamenta su cui si reggeva la coesistenza fra gli individui, è a tutti gli effetti "un veleno che contamina ogni prospettiva"...
Per colpire ancor di più la corruzione, Papa Francesco si è spinto a definire la corruzione, come "una forma di bestemmia", un’arma nelle mani della mafia e di chiunque idolatri la morte!!!
Ed è per questo motivo che che la Chiesa, proprio perché detentrice di quel messaggio pro-vita, combatte (sicuramente da quando c'è Bergoglio...) con tutte le sue forze il nemico della corruzione!!!
E' fondamentale che la Chiesa si allontani da quel mondo, da quegli uomini, dalla "corruzione" che può giungere travestita da "trionfalismo, ipocrisia, indifferenza e da una mondanità dello Spirito"...
D'altronde, come potrebbe la Chiesa non combattere questa piaga, allontanando da se il corrotto se corrotto e tutti coloro che stanno all'origine dello sfruttamento, del degrado, dell’ingiustizia sociale e della mortificazione di ogni merito...
Appena qualche settimana fa, il Papa si era espresso con estrema chiarezza sulle donazioni a enti ecclesiastici: "Io penso ad alcuni benefattori della Chiesa che vengono e dicono: prenda per la Chiesa questa offerta, è frutto del sangue di tanta gente sfruttata, maltrattata, schiavizzata con il lavoro malpagato! Io dirò a questa gente: Per favore, portati indietro il tuo assegno e brucialo!!! Il popolo di Dio, cioè la Chiesa, non ha bisogno di soldi sporchi, ha bisogno di cuori aperti alla misericordia di Dio, perché necessario avvicinarsi a Dio con mani purificate, evitando il male e praticando il bene e la giustizia”.
Ma come riporta Eugenio Scalfari: "
La corruzione italiana è un fenomeno che deriva direttamente dall'estraneità dello Stato rispetto al popolo, dall'esistenza d'una classe dirigente barricata a difesa dei suoi privilegi, dall'appropriazione delle risorse pubbliche da parte dei potenti di turno, dal proliferare delle corporazioni con proprie deontologie, propri statuti, propri privilegi; dalla criminalità organizzata e governata da leggi e codici propri" e aggiungerei
"dagli italiani, sempre predisposti a vendersi... per un piatto di pasta"!!!
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