D'altronde come si vuole definire una cava abusiva estesa 90.000 metri quadrati e profonda in alcuni punti (rispetto al piano originario) oltre 20 metri, con l'aggravante d'essere stata realizzata in un’area sottoposta dalla regione siciliana, a vincolo archeologico...
A guardare il video del gruppo "NOE" ripreso dagli elicotteristi del Comando Carabinieri Tutela Ambientale, si resta senza parole... già, perché anche il più novello cittadino comprende perfettamente che lì, è stata rasa una montagna!!!
Non parliamo quindi dei cosiddetti "esperti" del settore che ovviamente non possono definirsi "incompetenti", bensì collusi!!!
Sì perché ciò che adesso è importante fare emergere da questa inchiesta, non è conoscere i nominativi dei responsabili di quella azienda - ora denunciati per inquinamento ambientale aggravato, esecuzione di opere su beni con vincolo paesaggistico senza la prescritta autorizzazione nonché di deturpamento e distruzione di bellezze naturali - no... ciò che adesso vogliamo sapere, sono i nomi di tutti quei responsabili del settore che hanno fatto finta di non sapere!!!
E debbono essere molti...
Già, da taluni dirigenti posti all'interno degli assessorati della regione siciliana, a quanti operano nei distretti minerari, ai funzionari, responsabili, al personale forestale addetto a quell'area, alle società terze che si sono rifornite e per finire, tutti coloro che in qualità di professionisti erano addetti alla gestione, al controllo ed alla sicurezza su quei luoghi di lavoro...
Se dovessimo sommare tutti i nomi che hanno partecipato direttamente e indirettamente a quelle collusioni, penso che la lista sia così lunga, da far crollare immediatamente quell'apparato; certamente pensare d'insabbiare un contesto così eclatante credo possa esser consentito, occorre quindi che il governo nazionale intervenga immediatamente a sanare una posizione di legalità, che l'attuale governo regionale non è riuscita finora a contrastare!!!
Parliamo di un settore quello dell’estrazione, vagliatura, trasporto del materiale lavico e calcareo, destinato ad alimentare il ciclo della produzione e fornitura di calcestruzzo, difficile quindi se non impossibile da controllare; non solo, la sua eventuale gestione illegale, crea un ingente danno al patrimonio ambientale, ma soprattutto determina in quel settore, una sleale concorrenza che ovviamente influisce sui prezzi di mercato e sul rispetto delle normative previste...
Ma sono contingenze quest'ultime difficilmente portate a conoscenza, difatti, basti cliccare la parola "cave" su google e - prima di quest'anno solare - non troverete alcuna notizia che tratta argomenti su possibili metodologie "illegali", applicate principalmente a quel settore, viceversa, posso già anticiparvi, non troverete nulla!!!
Difatti sono pochissimi i post a riguardo, la maggior parte scritti dal sottoscritto; infatti, se ricercate nel mio Blog la parola "cave", ecco che vi si apriranno una serie di post sull'argomento e chissà se forse (nel mio piccolo) il sottoscritto non abbia trasfuso a mezzo web, quel minimo impulso alla legalità!!!
Già... potremmo paragonare quanto scritto al ritrovamento di un messaggio raccolto dentro una bottiglia, sì... da tempo dispersa nel mare, ma capace appena aperta d'instillare in quall'improvvisato lettore, un esiguo contributo al contrasto e quindi a quelle procedure interdittive che ora casualmente, da un anno a questa parte, sono state portate alla luce.
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