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sabato 15 febbraio 2020

Credere o non credere: questo è il dilemma...

Alcuni giorni fa mi sono ritrovato a discutere di religione con una mia nuova amica... si chiama Alessia e ci conosciamo da poco meno di due mesi...
Lei a differenza mia è molto credente e aggiungerei soprattutto "osservante"!!!
Ed allora mi ha chiesto cosa ne pensavo della Bibbia, di credere in un ente supremo e via discorrendo, tutte domande che solitamente ti fanno durante l'adolescenza o in quel processo di crescita...
Nel voler spiegare cosa pensavo, sono giunto a condividere alcune riflessioni personali...
Ditemi... abbiamo ancora bisogno di credere in Dio? 
È veramente necessaria la sua presenza per spiegare il tutto? 
Non è che forse l'uomo ha bisogno di risposte e quindi rilancia le tesi dell'"Illusione di Dio"???
D'altronde la nostra è un'epoca ancora pervasa da suggestioni religiose di ogni tipo che ci hanno consegnato in questi duemila anni, antichi e ahimè odierni abbagli. 
Ecco perché credo che spetti alla scienza il compito di rispondere a quegli interrogativi sul senso dell'esistenza, sulle leggi che governano il mondo e su quelle azioni umane... affinché non vi sia la pretesa da parte delle religioni di giustificare la realtà attraverso un Dio creatore non "razionalmente" sostenibile. 
Peraltro ritengo che le antiche scritture, in particolare proprio la Bibbia, non rappresenti un valido motivo per dover "credere", perché i miti che le sorreggono non sono minimamente documentati e dunque non hanno alcun carattere storico, ma soltanto fantasioso. 
Ecco perché non credo a quelle scritture, perché ritengo che soltanto le prove rappresentino l'unico presupposto di qualunque tesi e difatti se quest'ultime mancano, tutto perde di qualsivoglia validità... 
C'è bisogno quindi di smascherate coloro che pretendono con le loro saccenti menti di conquistarci, provando a indirizzare le nostre ed i nostri cuori verso una di quelle loro dottrine, di quelle religioni basate su falsi principi e soprattutto così piene di contraddizioni!!!
Ciò che conta realmente è focalizzare il proprio credo su quei pochi fondamenti certi è tra essi l'unico non scritto... quello morale!!! 
D'altro canto se analizzate qualsivoglia versetto biblico alla mano, ciò che viene evidenziato da quei suoi scrittori (umani...) è come se Dio fosse un attore protagonista di storie raccapriccianti e certamente poco edificanti... ed è il motivo per cui egli, non può essere per il sottoscritto fonte di quelle norme universali!!! 
Va aggiunto inoltre come nel corso di questi millenni l'uomo si sia evoluto, così come la sua etica che abbiamo visto si è modificata e mostra come l'umanità progredita non debba ricavare il proprio senso di bene o di male, da un semplice libro qual'è la "Bibbia". 
Difatti la più grande sfida che oggi oggi l'umanità intera deve superare e chissà forse la più stimolante, è riuscire a sconfessare e sicuramente ad abbattere tutte quelle false teorie, presupposti ingannevoli sull'esistenza di un ente supremo, architetto dell'universo e della natura, unico soggetto che da solo spiegherebbe i prodigi. 
Esiste un concetto chiamato "evoluzione", che effettua quella naturale selezione che chiarisce di fatto tutti gli enigmi, che danno risposte certe a improbabili soluzioni adottate dagli organismi viventi per riuscire a sopravvivere, che ha portato a realizzare nel corso di milioni di anni mutazioni genetiche e che ha fatto estinguere animali oggi casualmente ritrovati, per dar vita ad altri totalmente diversi...
Ecco perché soltanto la conoscenza "libera" e quindi critica può condurre a quelle scientifiche risposte, in grado di decifrare la strabiliante simmetria che vi è tra una goccia d'acqua e dei fiocchi di neve o ancor di più, tra lo sviluppo dell'embrione e la trasmissione del DNA. 
Ecco perché Dio non ci serve... perché noi umani sappiamo già dove e come cercare le risposte!!!
Siamo in grado di camminare da soli... siamo diventati grandi per non dover seguire ancora tutti quei consigli "errati" e soprattutto inutili!!!
Le nostre precedenti generazioni sono state plagiate, affinché non comprendessero la bellezza della vita, la sua essenza, l'amore per la natura e per i propri simili o anche per gli animali presenti su questo nostro piccolissimo pianeta...
Dobbiamo quindi andare oltre, pensare con la nostra testa, d'altro canto quanto sopra rappresenta l'unica scelta coraggiosa da fare in maniera urgente e come si potrà intuire, la scelta sarà semplice da adottare. 
Soltanto allora comprenderemo nel modo più sano e profondo i misteri della vita e la meraviglia che ci circonda.
Non discuto la fede religiosa, quella se uno la desidera o se serve a far star bene è giusto che resti lì... inestirpabile, proprio perché siamo creature ancora in evoluzione. 
Ma per far ciò bisogna vincere le paure insite nell'uomo: il giudizio di un Dio "inquisitore", la morte, il destino, l'ignoranza nel credere a tutto ciò che è sbagliato...
Vi è in atto uno scontro morale tra gli uomini, in particolare tra quanti sono plagiati con coercizione sia da quei sistemi totalitari, ma anche ahimè da quelli religiosi, basti osservare le follie cui l'uomo si abbandona nel nome di una fede: oscurantismo, superstizione, intolleranza, senso di colpa, terrore verso la sessualità o quel anti-secolarismo che a preteso attraverso una serie di trasformazioni sociali, di trasformare un Paese ad adottare una cultura più laica, tale che lo Stato abbia scarsa o nessuna ingerenza nella sfera religiosa, garantendo così libertà da leggi o da insegnamenti religiosi.
Ecco perché contro questi "non-valori" bisogna oggi fare un passo indietro, ritornare a quelle idee un tempo professate dai filosofi dell'illuminismo, chissà... forse unico momento di elogio di esaltazione della ragione umana!!!

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