Un uomo che ha attribuito nuove leggi fisiche all'universo, si interroga qui, non solo sulle premesse scientifiche d'un nuovo modo di concepire lo spazio e il tempo, ma anche sulle estreme conseguenze, sull'alternativa finale tra progresso e autodistruzione che oggi si pone ai popoli della terra.
Non vi è legge dell'universo che non possa essere modificata dall'esercizio della ragione,non vi è legge dei potenti che non possa essere sovvertita dal giusto desiderio dei popoli di vivere in pace e libertà.
Sappiamo come Albert Einstein ha dato alla fisica moderna il contributo di una creazione geniale che rimarrà nei secoli futuri una delle pietre miliari nella storia del pensiero umano. Nel 1905 lo scienziato getto le basi della teoria speciale della relatività, fondata sulla costanza della velocità della luce nel vuoto quale limite superiore dell'osservabilità di qualsiasi fenomeno.
Uno dei risultati che Einstein aveva dedotto da questa teoria, e cioè che massa ed energia sono equivalenti, doveva avere quarant'anni dopo una terrificante conferma, con una forza di distruzione mai conosciuta: lo scoppio della prima bomba atomica.
Pochi sanno che in questo avvenimento Einstein ebbe una parte fondamentale.
Si deve al suo diretto intervento se il Presidente Roosevelt mise a disposizione i colossali capitali necessari per quelle ricerche che dovevano portare alla bomba di Hiroshima.
Nel 1939 i fisici Fermi e Szilard erano pervenuti a importanti risultati nel campo della fisica atomica, in particolare nella disintegrazione dell'uranio, e avevano intuite le tremende possibilità derivanti dall'impiego della energia atomica per scopi bellici.
Tuttavia essi sapevano che non sarebbero stati ascoltati a meno che la questione non venisse direttamente presentata da un'alta personalità mondiale Fermi e Szilard conferirono con Einstein. Einstein non desiderava immischiarsi in questioni militari, ne tanto meno desiderava incoraggiare la costruzione dell'arma più terribile che fosse mai stata costruita dall'uomo.
Tuttavia egli sapeva bene che se la Germania fosse giunta per prima in possesso dell'energia atomica, non avrebbe esitato ad usarla come strumento di dominazione del mondo.
Pochi giorni dopo Einstein scriveva al Presidente Roosevelt: Alcuni recenti lavori di Fermi e di Szilard, che mi furono presentati manoscritti, mi convincono che l'elemento uranio possa essere usato come nuova ed importante fonte di energia nel prossimo avvenire...
Una sola bomba di questo tipo... che esplodesse in un porto... potrebbe assai facilmente distruggere l'intero porto insieme al territorio circostante.
Ecco perché pochi mesi dopo la morte di Einstein e alla vigilia dell’incontro dei "quattro grandi" a Ginevra, l'amico Bertrand Russell rende pubblico il testamento spirituale affidatogli dal grande scienziato negli ultimi giorni di vita, e sottoscritto da altri sette suoi colleghi.
Il documento, chiamato “il Manifesto Einstein-Russell” è un appassionato appello agli scienziati di tutto il mondo a mobilitarsi contro i rischi di una guerra nucleare.
Nel manifesto Einstein scrive: Se sarete capaci di farlo, vi è aperta la via di un nuovo paradiso, altrimenti è davanti a voi il rischio della morte universale".
Tuttavia solo l'individuo libero può meditare e conseguentemente creare nuovi valori sociali e stabilire nuovi valori etici attraverso i quali la società si perfeziona. Senza personalità creatrici capaci di pensare e giudicare liberamente, lo sviluppo della società in senso progressivo è altrettanto poco immaginabile quanto lo sviluppo della personalità individuale senza l'ausilio vivificatore della società
La penuria di personalità si fa sentire in modo particolare nel campo artistico. La pittura e la musica sono oggi nettamente degenerate e suscitano nel popolo echi assai meno intensi. La politica non manca solo di capi: l'indipendenza intellettuale e il sentimento del diritto si sono profondamente abbassati nella borghesia e l'organizzazione democratica e parlamentare che poggia su quella indipendenza è stata sconvolta in molti paesi sono nate dittature e sono state sopportate perché il sentimento della dignità e del diritto non è più sufficientemente vivo...
Sono fermamente convinto che tutte le ricchezze del mondo non potrebbero spingere l'umanità più avanti anche se esse si trovassero nelle mani di un uomo totalmente consacrato all'evoluzione del genere umano. Solo l'esempio di personalità grandi e pure può condurre a nobili pensieri e ad elette azioni. Il denaro suscita soltanto egoismo e spinge sempre, irresistibilmente, a farne cattivo uso. Si possono immaginare Mosè, Gesù o Gandhi armati della borsa di Carnegie???
Sagge parole...
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