Sì... perché vi è una falla nel sistema o per meglio dire, in molte di quelle procedure adottate in taluni uffici, difatti il sottoscritto, avendone avuto le prove, ha provveduto a informare le autorità competenti...
Tralasciando - per ragioni di riservatezza - di parlare di quell'ufficio del Tribunale, vorrei attenzionare quanto accaduto (tra il 2012 e il 2018) ai giudici della sezione Fallimentare del Tribunale di Milano, vittime di un ingegnoso inganno architettato (per sostituirsi a creditori irreperibili o morti in procedure fallimentari ormai risalenti nel tempo) da una cancelliere di quel Tribunale, sia prima che durante il suo pensionamento, avvenuto nel 2015 insieme ad alcuni amministratori di società.
Un vero e proprio buco normativo che ha fruttato ingenti somme, sino agli arresti disposti nel 2020 dalla gip Alessandra Clemente, in una inchiesta coordinata dalla Pm Donata Costa (oggi alla Procura antifrodi europea) e da Nicola Rossato.
Difatti, una volta ricevute da funzionari amministrativi infedeli, come per l'appunto il cancelliere le "dritte" giudiziarie su quel tipo di fallimenti polposi da mettere nel mirino, i truffatori predisponevano false cessioni di credito (ingannando i giudici delegati nei relativi provvedimenti) e assumevano la qualifica di creditori in procedure in cui era rimasto un qualche attivo da ripartire ma non ancora richiesto da altri veri creditori magari ignari dell’esistenza di questi attivi, e poi dirottavano questi patrimoni "dormienti" su società gestite di fatto da prestanome dell’organizzazione.
In questo modo si erano appropriati negli anni, ai danni dello Stato e della massa dei creditori delle procedure fallimentari, di ingenti somme che altrimenti (se davvero senza creditori) sarebbero dovuto confluire per legge nel FUG-Fondo Unico Giustizia...
Ora, l’ex cancelliere è stato condannato a 4 anni; gli amministratori delle società protagoniste delle operazioni, hanno avuto 7 anni e mezzo ciascuno, cui è seguita la condanna di una funzionaria del comune bresciano, accusata di aver autenticato firme sulle false cessioni di credito.
Tutti ora in solido dovranno tutti anticipare 552.000 euro per il risarcimento dei danni alla parte civile di una società che era per l'appunto, stata posta in liquidazione!!!
La III sezione penale del Tribunale, presieduta da Ilio Mannucci Pacini, ha inoltre confiscato altri 583.000 ad alcuni indagati e 876.000 euro ai tre funzionari tutti ora interdetti per 5 anni dai pubblici uffici!!!
Auspico che a breve, altri infedeli funzionari - posti ahimè all'interno di quei Tribunali - possano ricevere eguale sorte, perché soltanto così, denunciando, si può pensare di avere giustizia, altrimenti rimanendo omertosi, si diventa di fatto partecipi a quel sistema clientelare, massonico e soprattutto corruttivo!!!
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