Tu, tu mi parlavi di frontiere, di finanzieri e contrabbando, mi scaldavo ai tuoi racconti... Lugano addio... cantava, mentre al denaro si stringeva...
Bella quella canzone d'Ivan Graziani... racconta in poche parole, la storia di un paese... noto per le sue banche e per la disponibilità con la quale storicamente, ha saputo -forte del suo ruolo neutrale e di un'operosità improntata ad una etica calvinista- incamerare molte di quelle fortune provenienti dai momenti di crisi internazionali e non solo, diventando negli anni, vero e proprio “paradiso della finanza” e soprattutto cassaforte, di tutti quei capitali di provenienza "illecita"...
Sapere quindi ora che, la Guardia di Finanza ha chiesto a quelle autorità fiscali Svizzere di conoscere i nomi dei circa 10.000 beneficiari italiani, titolari di posizioni finanziare aperte con il gruppo bancario "Credit Suisse", non raffigura per ciascuno di noi... nulla di nuovo.
Secondo l'indagine in corso, si tratterebbe di conti per un importo complessivo di oltre 6,6 miliardi di euro.... e finora, sono stati individuati circa 3.000 posizioni, la maggior parte dei quali, ha aderito alla procedura di "voluntary disclosure" e cioè, ad una "collaborazione volontaria", con il quale il fisco permette ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione fiscale!!!
Il "sistema" irregolare prevedeva di far depositare sui conti, miliardi di euro, camuffati da polizze vita assicurative "Unit linked del Credit Suisse Life & Pension Aktiengesellschaft (Cslp)".
Il meccanismo illecito era di una semplicità estrema...
I gestori del Credit Suisse facevano sottoscrivere ai clienti italiani le polizze che venivano vendute attraverso due società domiciliate in altrettanti "paradisi fiscali", Liechtenstein e Bermuda.
Le due società quindi (secondo le indagini...), dirottavano tutte le somme incassate alla Credit Suisse, la quale, si occupava della gestione totale dei fondi.
I fondi investiti nelle polizze vita, a differenza di rimanere per anni nella disponibilità del gruppo assicurativo, rientravano magicamente nella disponibilità dei clienti della banca, pagando una irrisoria penale...
Un'altra anomalia era quella, che non prevedeva riserve in caso di morte... anzi ai sottoscrittori, venivano concessi anticipi su pegni...
E' stato scoperto inoltre un decalogo tra gestori della banca e clienti... con tutta una serie di accorgimenti, per evitare d'essere scoperti o di destare sospetti alle autorità fiscali e/o giudiziarie...
E' ovvio che quanto compiuto da quei nostri connazionali, aveva come primaria esigenza, quella di nascondere i soldi non dichiarati al Fisco... perché in fondo, di questo si tratta, di riciclare tutto il denaro proveniente da tangenti, evasioni, frodi fiscali, attività illegali compiute da quelle note associazioni malavitose, elusione e quant'altro...
Ma questo d'altronde è quanto vuole lo Stato... o meglio molti suoi cittadini ogni giorno compiono, attraverso quelle quotidiane azioni... e non mi si venga a dire che non siamo a conoscenza di quali modalità trattasi...
Ah... dite di non saperlo, siete del tutto ignari...??? Allora vi consiglio questo link, s'intitola "Come fanno gli italiani ad evadere il fisco":
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