Una "Strage di Stato", così la definisce il fratello del giudice ucciso in Via D'Amelio insieme alla sua scorta...
Quell'agenda rossa scomparsa o per meglio dire trafugata, ma forse in questa vicenda non tutto è andato perso, già forse qualcosa sta accadendo, certo... è ancora presto per dirlo, ma qualcuno (improvvisamente) è in grado di rivelare cosa ci fosse scritto su quell'agenda e soprattutto a quali nomi, il fratello Paolo, si stava per interessare!!!
Non so dire se esiste una copia di quell'agenda, potrebbe essere la rivelazione di qualcuno di fiducia che ne ha preso visione prima della strage (o forse subito dopo averla recuperata da quell'inferno di fuoco...), certamente quanto potrebbe emergere fornirebbe finalmente quelle informazioni determinanti per comprendere i mandanti esterni della strage e soprattutto farebbero luce sulle considerazioni riportate dal Magistrato che come sappiamo era solito appuntare riflessioni e colloqui investigativi, soprattutto negli ultimi mesi che precedettero la strage.
Un'agenda che come sappiamo viaggiava sempre con egli, dentro quella borsa di cuoio, sì... come testimoniato dai figli e dalla moglie, poi da quel giorno della strage si sono perse le tracce e difatti nella borsa del giudice (ricordo... trovata intatta dopo l’esplosione) sono stati rinvenuti alcuni suoi oggetti personali, ma stranamente non più l'agenda.
Una cosa è certa... in quel diario sono contenuti appunti sugli incontri ed i colloqui che Borsellino ebbe con alcuni collaboratori di giustizia e con rappresentanti delle Istituzioni, elementi determinanti per mettere a fuoco le complicità di pezzi dello Stato con Cosa Nostra e non solo...
Una cosa è certa, chiunque è entrato in possesso di quell'agenda è riuscito - ricattando - a far carriera negli apparati istituzionali o quantomeno non ha più avuto problemi con lo Stato o quantomeno, con quella parte politica ad egli avversa!!!
Quando ripenso a quanto accaduto in questi lunghi anni, alle complicità dei nostri referenti Istituzionali e alle stragi che sono state non solo permesse, ma soprattutto occultate, mi convinco sempre di più che nulla mi piace di questo Paese!!!
Ma nel riportare quanto sopra, ecco che mi sopraggiunge una frase del giudice Borsellino che diceva: “Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare”.
Ed allora, riprendo nuovamente la mia strada e provo - per l'ennesima volta a cambiare quest'indegno stato di fatto!!!
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