Figlio: Ah no... purtroppo per te le ho chiarissime; è una questione di atteggiamento: io desidero un lavoro che mi consenta di prendere dei criminali e farli finire in galera, a prescindere da quello che guadagno, il tuo lavoro viceversa consiste nell'esatto contrario, già... tu aiuti i criminali a uscire di galera, in funzione a quello che guadagni!!!".
Il dialogo di cui sopra, seppur rielaborato, trae in parte ispirazione da un libro di Giorgio Faletti, un dialogo che mette in evidenza un conflitto profondo che ormai troppo spesso si verifica nelle famiglie italiane: il contrasto tra generazioni, non solo nei desideri e nelle aspirazioni, ma soprattutto nei valori!!!.
In questo caso, il genitore rappresenta un passato compromesso, segnato dall'adeguamento a un sistema diffuso di corruzione e clientelismo. Una scelta di vita che, forse, gli ha garantito stabilità economica o sicurezza, ma che ha sacrificato ideali e integrità.
Il figlio, invece, incarna una prospettiva di cambiamento: desidera un lavoro che rispecchi i suoi valori di legalità e giustizia, rinunciando persino alla sicurezza economica pur di perseguire un obiettivo più alto.
Ed allora, come può un figlio costruire un futuro basato su principi di giustizia, quando il genitore, con le sue scelte passate ha rappresentato di fatto un esempio opposto?
Il genitore ora sentendosi forse giudicato o in difetto, tenta di imporre il proprio punto di vista, con la convinzione che la sua esperienza gli conferisca una posizione di autorità morale.
Ma è possibile quindi trovare un equilibrio? Può un genitore riconoscere i propri errori e quindi sostenere un figlio che sceglie un percorso diverso?
Oppure il figlio, pur con valori opposti, può imparare ad accettare il genitore come il prodotto di un sistema che spesso obbliga a compromessi?
Questo dialogo è uno spunto per riflettere sulle dinamiche familiari, sulle scelte morali da intrapprendere e su quanto ancora il passato possa influenzare il futuro.
Se volete, ditemi, cosa ne pensate e soprattutto se possa esistere un punto di incontro tra visioni così opposte?
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