Già, sono passati parecchi anni da quando la città era intrisa di omertà e paura, ma soprattutto la nostra era una città dove i cittadini erano non soltanto remissivi, ma compiacenti con quel sistema clinetelare e mafioso, non molto distante comunque dalla Catania di oggi...
Sì va detto, qualcosa in questi anni è cambiato, ma poco...
Una parte rilevante dei miei concittadini ha compreso che avere rapporti di amicizia con taluni individui di quell'ambiente mafioso non era una ragione di cui vantarsi o su cui fare leva su altri, ma una rinuncia grave a quel bisogno chiamato "legalità"!!!
Anche la stessa classe politica ha compreso che non era più possibile gestire quei mafiosi e i loro affiliati come fossero pacchetti di voti elettorali, perché se a un lato la mafia garantiva (pagando o meno) quei voti, successivamente era essa stessa ad avere la pretesa di far sottostare questi suoi nuovi referenti politici, piegandoli ai propri fini di lucro e potere.
E quindi se da un lato qualcosa nelle coscienze è cambiato, restano però ancora in essere tutte quelle problematiche mai (volutamente) risolte, affinché permangono quelle problematiche strutturali che rendono di fatto difficile lo sradicamento di quel potere mafioso...
Mi riferisco ai problemi nel nostro territorio, in particolare a quelli legati allo sviluppo economico, a quella persistente disoccupazione, alla questione minorile, a quella mancata presenza di modelli culturali di riferimento, per continuare con le abituali problematiche di corruzione e malaffare per le quali sí... qualcosa si è fatto, ma ancora molto resta da fare!!!
Ed è per questi motivi che ancora oggi quell'associazione mafiosa ed anche gli altri gruppi criminali sono così presenti e forti sul nostro territorio, nonostante lo sforzo enorme dato dalle nostre forze dell'ordine...
D'altronde basta poco per scoprire come la storia della criminalità etnea abbia negli anni subito dei rapidi fenomeni di rigenerazione, già... potremmo dire all'indomani di ciascuna operazioni di polizia!!!
E se da un lato quegli arresti hanno ridotto di gran lunga il numero dei suoi affiliati, dall'altro non hanno minimamente indebolito quella loro attività sul territorio...
Verrebbe da dire: "Cambiano i suonatori, sì... ma la musica resta sempre la stessa"!!!
Per cui, aldilà di alcuni progressi certamente apprezzabili sotto il profilo culturale verso quel fenomeno mafioso e un innegabile miglioramento dei servizi sociali, la condizione generale di degrado che contraddistingue ancora oggi la nostra città etnea, rappresenta un fattore spietato dei fenomeni criminali ed è terreno di coltura di quei modelli comportamentali mafiosi...
Perché fintanto che non si altera questo stato sociale, manifestato come riportavo sopra dalla presenza di un tasso di disoccupazione superiore alla media nazionale e dove più del 30% dei cittadini non possiede una vera e propria occupazione stabile, ma vive una condizione precaria, ecco che ciò costituisce un elemento condizionante per l'intera vita economico e sociale della città e di tutta l'isola...
Vediamo quotidianamente attraverso i social come la simultanea presenza di due classi sociali, una prima disoccupata (sopravvive grazie a lavori umili e saltuari) e l'altra occupata in quei settori chiave (che ostenta - senza produrre alcun benessere sociale - una smodata ricchezza), crea in particolare tra i giovani degli effetti assai gravi, in quanto orienta quest'ultimi verso una vita comoda, senza grandi sacrifici, pur sapendo che quella vita sociale sarà sottoposta (direttamente e/o indirettamente) alle direttive di quei soggetti legati alla criminalità organizzata...
E così pian piano si formano due categorie di soggetti, quella dei cosiddetti "colletti bianchi", inseriti al'interno di quegli uffici istituzionali, pubblici, ecc., i quali si prestano a compiere tutte quelle richieste di corruzione e malaffare e quelli più criminali, che s'inseriscono in quell'ambiente malavitoso, prima con i furti di autovetture o in casa, quindi compiendo modeste rapine in quelle attività commerciali, per passare al racket delle estorsioni e purtroppo agli omicidi...
Certo non sono più i tempi dove la nostra città era tra i primi posti al mondo per delitti, la pax mafiosa in corso ha perfino messo d'accordo tra loro le numerose bande criminali presenti nel territorio, facendo in modo che l'impegno delle forze dell'ordine si dedicasse a reati diversi, ad esempio quelli di carattere economici/finanziario, concretizzate nei vari settori dell'attività economica: dall'agricoltura agli appalti di opere pubbliche, dall'edilizia al commercio, nonché a quelle procedure criminali quali usura, estorsione, riciclaggio e soprattutto traffico di droga, armi e sfruttamento dei migranti...
E' tempo quindi di impegnarsi seriamente e non con le parole, già come vedo spesso intorno a quei tavoli da riunione... che poi alla fine non conducono a nulla...
Già... c'è bisogno di mettere in pratica misure economiche e sociali idonee a fare uscire la città di Catania da una situazione critica che dura ormai da troppi anni; e` importante quindi individuare quali siano gli strumenti più idonei a fronteggiare gli interventi di riqualificazione sociale, un miglioramento efficace del controllo del territorio, ma soprattutto creare una nuova coscienza della legalità, non solo nei giorni delle ricorrenze di quei delitti di mafia, no... sempre, dedicando ogni giorno nelle scuole un'ora per far comprendere meglio ai nostri ragazzi, quali sono i rischi a cui si va incontro, se non si prova a cambiare definitivamente questa terra!!!
In questo anche le istituzioni devono fare la loro parte, in particolare un ruolo determinante deve giungere dalle forze politiche che devono impegnarsi seriamente attraverso riforme sostanziali, condizione determinante per permetterà a questa nostra città di ritornare ad essere la "Milano del Sud", altrimenti tutto resterà così com'è... e per favore (rivolgendomi ai miei concittadini): "non continuate a far finta "ipocritamente" di non saperlo"!!!
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