Il premio è stato riconosciuto “per la sua inconfondibile voce poetica che con l’austera bellezza rende universale l’esistenza individuale”.
Nata negli Usa da una famiglia di immigrati ebrei ungheresi, la poetessa ha pubblicato dodici antologie di poesie, vinto nel 1993 il Premio Pulitzer con la raccolta ‘The Wild Iris’ e nel 2003 è stata insignita del titolo di poeta laureato degli Stati Uniti e nel 2014 ha vinto il National Book Award per la poesia.
Oggi insegna poesia all'Università di Yale e i suoi scritti - in particolare la sua raccolta Averno- sono stati pubblicati in Italia dalla libreria Dante & Descartes di Napoli.
Colgo quindi l'occasione per pubblicare una bellissima poesia dell'autrice...
C'era un melo nel cortile
saranno forse quarant'anni fa
dietro, solo prati.
Ciuffi di croco nell'erba umida.
Stavo a quella finestra: fine aprile.
Fiori di primavera nel cortile del vicino.
Quante volte, davvero,
l’albero è fiorito nel giorno del mio compleanno,
il giorno esatto, non prima, non dopo?
L’immutabile al posto di ciò che si muove,
di ciò che evolve.
L’immagine al posto della terra inarrestabile.
Che cosa so di questo luogo,
il ruolo dell’albero per decenni preso da un bonsai,
voci che vengono dai campi da tennis – Terreni.
L’odore dell’erba alta, tagliata di fresco.
Quello che uno si aspetta da un poeta lirico.
Guardiamo il mondo una volta, da piccoli.
Il resto è memoria...
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