L'Urega di Catania ha infatti affidato la storica messa in sicurezza dell'area, sbloccando un’opera da ben quindici milioni di euro finanziata dal governo Musumeci.
«Dopo anni di abbandono - sottolinea il presidente della Regione– finalmente si può partire.
Il governo regionale è riuscito ad attivare un iter che era fermo inspiegabilmente, nonostante una parte dei finanziamenti fosse disponibile.
Il nostro obiettivo è quello di restituire, così come promesso, il parco alla fruibilità dei cittadini».
I lavori di bonifica e messa in sicurezza permanente dell'area di cava di Monte Calvario, dovuti alla presenza delle pericolosa fibra di amianto detta fluoroedenite, sono stati aggiudicati con un ribasso del 19,26 per cento all’impresa Jonica 2001 di Giarre, sulla base di uno stanziamento complessivo di oltre15 milioni di euro derivante da un accordo quadro sulle bonifiche dei grandi siti inquinati firmato da Regione Siciliana e ministero dell’Ambiente.
«L’instaurarsi di un contenzioso ha allungato un po’ i tempi - spiega l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone - ma oggi ci siamo.
La media delle gare aggiudicate dagli uffici della Regione, in questi primi tre mesi del 2021, è già superiore a quella ottima del 2020.Questo ha effetti tangibili in tutta l’Isola, con l’avvio di cantieri e infrastrutturazione che, passo dopo passo, migliorano la qualità della vita dei siciliani e cambiano volto al territorio.
A Biancavilla, attraverso l’Accordo quadro voluto dal governo Musumeci, verrà realizzata una bonifica all’avanguardia della ex cava.
Il sito sarà inoltre oggetto di monitoraggio ambientale e liberato dal degrado oggi esistente.
Grazie al rilancio di infrastrutture e lavori pubblici innescato dalla Regione, per Biancavilla si chiuderà presto una pagina dolorosa e controversa della propria storia».
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