Comprendo perfettamente quali motivi spingano l'attuale leader supremo a voler rispondere all’uccisione dello scorso luglio del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ma il rischio che si potrebbe correre con un nuovo attacco, è simile a quello che condotto al conflitto in corso nella "Striscia di Gaza".
Già... aver creduto in una azione folle, in quell'attacco violento programmato dai miliziani di Hamas che -come abbiamo assistito- ha portato ai numerosi sequestri di civili; sì... hanno pensato senza aver previsto anticipatamente quali esiti avrebbe condotto quell'errata operazione militare, la stessa (ne sono fortemente convinto) che era già prevista e segnalata dall'intelligence istaeliana al governo, che infatti ha atteso che si compiesse quell'attacco, affinchè si potesse giungere al progetto previsto e cioè di liberare tutti i territori israeliani dalla presenza araba!!!
Ed ora sto ascoltando in Tv di come l'ayatollah Khamenei ,vorrebbe rispondere contro Israele con una rappresaglia , dimenticando o chissà... non tenendo conto di quanto Israele e soprattutto gli Usa, stanno progettando un conflitto contro quel Paese...
Ed ora egli vorrebbe promuovere questo "auspicato" desiderio dei suoi avversari, convinto che attraverso i suoi missili e droni, potrà dare inizio ad un conflitto anti-sionista che dovrebbe espandersi a macchia d'olio...
Beh, penso che non appena quella rappresaglia inizierà, in sei giorni - già come quanto accaduto nel 1967 - l'Iran si ritroverà con tutte le proprie strutture militari distrutte, con gli impianti nucleari colpiti in maniera decisa (se pur quest'ultimi siano stati posti in questi ultimi anni ancor più sottoterra, proprio per evitare di restare colpiti dai raid missilistici...) e tutto ciò porterà non solo ad una disfatta politico e internazionale, ma anche al rischio di una caduta del regime...
D'altronde questa personale analisi rappresenta quanto di fatto vuole tutto il Medio Oriente e cioè contenere l'egemonia iraniana; non va dimenticato come lo stesso Netanyahu, dopo l’incontro con i rappresentanti di Egitto e Giordania, aveva annunciato che la minaccia strategica iraniana costituisce il principale problema nella regione, portando, per la prima volta dalla fondazione di Israele, ad un’intesa arabo-israeliana.
Quanto sopra inoltre riflette un'altra intesa, quella tra israeliani e americani, dal momento che anche dagli Usa viene espresso come la sconfitta dell’Iran sia la sua priorità assoluta nella regione e difatti, la maggior parte dei paesi arabi ad oggi, non hanno ancora chiarito la propria posizione nel conflitto tra Iran e Israele!!!
Difatti, le possibilità degli arabi variano tra neutralità, alleanza con Israele, e coesistenza con Iran e Israele...
Ora, sebbene ciascuna di queste posizioni danneggino gli interessi dei paesi arabi, sembrerebbe però che i loro governanti non abbiano molta scelta, d'altronde il rischio sarebbe quello di rimanere coinvolti dal conflitto, senza aver la certezza di prevedere quali conseguenze negative si potrebbero ahimè determinare.
Sono quindi questi i motivi che mi spingono a suggerire all'Ayatollah Kamenei ed anche al Presidente Pezeshkian di pensarci bene, già... più e più volte, prima di attaccare Israele, sì... per non doversene pentire!!!
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.