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sabato 30 marzo 2013

Italia in stallo...

Nulla di fatto.
Già dopo un mese in cui si discute e dopo le consultazioni di Bersani che non hanno portato ad alcuna ipotesi di governo, si ritorna tutto al Presidente.
Le proposte sono tante e confuse..., innanzitutto c'è chi come Pier Ferdinando Casini, che vorrebbe eleggere prima del Presidente del Consiglio, il successore al Capo dello Stato... e quindi iniziare a discutere dal Quirinale invece che da palazzo Chigi.
Poi abbiamo chi come il Pdl parla di "Grande Coalizione", a modello quello appena trascorso con il Prof. Monti.
La Lega, si accoda a quanto proposto e deciso dal Cavaliere.  
Il M5Stelle vuole un governo che dia loro la possibilità di governare... nessun nome, nessuna fiducia, nessun governo politico o tecnico, ma soltanto una nuova squadra di governo, fatta da uomini eminenti e preparati, capaci di risolvere i problemi del nostro paese.
Bersani purtroppo, inizia a perdere quel consenso dei propri iscritti che l'avevano sostenuto nelle primarie, ma che oggi hanno difficoltà ad appoggiarlo, vedendo compromessa la propria posizione, soprattutto nel caso in cui, si andasse verso nuove elezioni politiche, situazione che proprio in base ai nuovi sondaggi, porterebbe il Pd ad essere con la propria coalizione... secondo, perdendo così molti di quei seggi oggi loro posseduti..., certamente rimanere immobili su proprie posizioni ( chissà potrebbe essere condizionato da scelte e atteggiamenti decisi da altri all'interno del partito, in particolare da coloro che da sempre rappresentano i maggiori esponenti e con i quali bisogna confrontarsi... quelli che appunto Renzi, definisce da rottamare...), non lo stanno aiutando, anzi finirà che per queste posizioni intransigenti, perderà la propria posizione e soprattutto quel prestigio personale che in questi anni si era creato...
Forse accettare una proposta di Governo del M5Stelle, poteva rappresentare una valida via d'uscita..., si iniziava con i programmi, si annullavano molte leggi ad-personam, nuove proposte e valide iniziative con cui affrontare l'opposizione del Cavaliere, almeno provare ad affrontarlo nel suo terreno ad armi pari ed infine, iniziare quella la tanto declamata " rottamazione " che "l'amico Renzi ", va da sempre proponendo!!!
Certo poltrone da dividere purtroppo non c'è ne..., ma proprio grazie a questa scelta, Lei, da una svolta al suo partito, ma soprattutto a se stesso ( potrebbe essere l'ultima chance...) e vedrà che fra qualche anno i suoi consensi saranno soltanto aumentati... a differenza invece da quanto ora sta accadendo, dove i sondaggi di stamani... danno la coalizione di Berlusconi al primo posto ( i cittadini hanno paura di una instabilità e come pecoroni s'incanalano nell'unica strada che ritengono sicura, che garantisce loro, oltre che qualche protezione e serenità, anche tutte quelle dichiarazioni che in campagna elettorale ha promesso di effettuare... a cominciare proprio con l'IMU!!!  
Lo stallo come si capisce è totale!!! 
Ora sperando di non dover assistere ad un'altro inciucio..., come quello che ci siamo dovuti sorbire con il Prof. Monti e dove l'enorme responsabilità ( anche se realizzata per il bene del paese ) è proprio del segretario Bersani, che mal consigliato ( spero impropriamente...), non è andato subito alle elezioni anticipate, dove avrebbe certamente ottenuto la maggioranza dei seggi in entrambe le camere, ma quel voler indugiare, attendendo quanto il Presidente consigliava, a permesso a Berlusconi di rimontare con il suo Pdl, a Monti di creare questa nuova "Lista Civica" dove canalizzare i consensi grazie anche all'aiuto datogli da Casini ed infine ha concesso al "M5Stelle" grazie a questa opportunità, di poter giungere a quel largo consenso... ricevuto.
Tutto ora diventa difficile ma soprattutto il suo stesso incarico comincia a perdere di carisma e quindi i cosiddetti  avvoltoi iniziano a farsi sentire..., quindi caro Bersani, non bisogna perdere il controllo, perché quanto finora fatto non debba essere gettato via, ma che soltanto qualcosa e qualcuno, andrà cambiato...
Non si può accettare un governo del presidente e neanche un governo di grande coalizione e forse si potrebbe tentare quanto proposto da Grillo e cioè un "governo del cambiamento", a modello olandese, dopotutto a questa " ultima soluzione " si può sempre togliere la fiducia... e ritornare al voto!!!
Il rischio ora poteva essere che il Quirinale avesse pensato a concludere anticipatamente la propria esperienza personale, ma per fortuna questa scelta è stata abbandonata... ed allora forse si va avanti... già proprio dalle frasi pronunciate dal vicesegretario del Pd Enrico Letta su quel sostegno che il proprio partito esprime, accordando piena fiducia al Presidente della Repubblica si può vedere quel pieno supporto responsabile tanto ricercato...
Speriamo che questa volta si possa giungere definitivamente ad una scelta coerente con i cambiamenti che i cittadini oggi richiedono!!!


mercoledì 27 marzo 2013

Replica a Servizio Pubblico...


Chissà se domani sera, nel programma presentato da Santoro, ci sarà il Procuratore Capo di Torino, Giancarlo Caselli, ormai infuriato per quanto dichiarato dal neo Presidente del Senato Pietro Grasso...
Io devo dire, che avendo ascoltato l'ex procuratore durante la trasmissione - Piazza Pulita, ho scritto sul loro Twitter il seguente messaggio: avevo dei dubbi... ora soltanto certezze!!! 
Già perché a sentire le vicende raccontate in quel suo monologo, mi sono reso conto, che in un qualche modo, quella presenza invisibile definita " mafia " aleggiava su tutti i personaggi descritti, come fosse una essenza odorosa difficile da togliere, sottile presenza di trasformazione dei comportamenti umani, portati a variare quel loro naturale percorso, anelando così dubbi su eventuali trattative, accordi, papelli..., come se si volesse nascondere qualcosa o qualcuno e comunque, che alla fine la verità non debba mai venire fuori...
Dopo le accuse che il giornalista Travaglio, aveva manifestato durante la trasmissione di giovedì scorso, ora anche  l'ex collega G. Caselli, ha denunciato il comportamento di Grasso in una lettera al Csm dichiarando che " sono state prodotte allusioni suggestive, con il risultato di prospettare in maniera distorta vari fatti e circostanze afferenti la sua attività di magistrato ", e quindi chiede oggi di essere "adeguatamente tutelato nei suoi diritti ed immagine", in particolare là dove si insinua che il suo operato sarebbe stato caratterizzato dalla tendenza a promuovere e gestire processi che diventavano gogne pubbliche, ma che restavano senza esiti...

Il magistrato aggiunge inoltre che in tutta la sua esperienza professionale, si è sempre e soltanto ispirato alla osservanza della legge, al rispetto dei presupposti in fatto e in diritto necessari per poter intervenire e alla rigorosa valutazione della prova... ed inoltre che il comportamento in oggetto risultava, sempre a suo giudizio, ancor più delegittimante nei suoi confronti perché tenuto nel giorno stesso in cui veniva pronunziata dalla Corte d’appello di Palermo, lsentenza di condanna nei confronti di Marcello Dell’Utri, relativa ad un procedimento avviato dalla Procura quando appunto il magistrato ne era a capo...
Speriamo finalmente di scoprire cosa è avvenuto soprattutto nel 2005, quando l'ex Procuratore Grasso,  fu nominato dal Csm Procuratore Nazionale Antimafia. 
Alla fine sembra che le deposizioni fatte da Massimo Ciancimino, nella trattativa Stato-Mafia, non erano poi del tutto campate in aria, ma anzi, cominciano a trovare quelle giuste collocazioni, che per chissà quali motivi, certamente ancora da scoprire, erano state tramutate in calunnie...
Domani certamente assisteremo ancora una volta ad una nuova puntata di veleni e denunce..., ma chissà se alla fine così facendo, certe coperture poste a scudo e a salvaguardia, inizieranno a sgretolarsi, giungendo finalmente così a chiarire, quell'unica verità storica da tutti noi auspicata!!!



martedì 26 marzo 2013

I soliti pecoroni...

Già, non c'è peggio di dover assistere quotidianamente a programmi di carattere elettorale, che come nel film il " postino suona sempre due volte", ritornano a presentarsi, sperando che ancora per una volta, uno possa concedere loro il proprio voto...
La cosa bella è, che questi nostri politici dimenticano di averci portato a questo disastro economico e soprattutto di non aver voluto cambiare le regole di questo sistema elettorale, rifiutandosi di realizzare una nuova legge, che ci avrebbe permesso di avere almeno una stabilità di governo...
Ed allora siamo qui ad avere candidati che non abbiamo votato, fermi nello stesso punto di prima delle elezioni e dove l'instabilità regna sovrana, con la possibilità folle " dietro l'angolo "di ritornare nuovamente al voto...
Assistere come, dopotutto, pur avendo preso coscienza dei soprusi e delle ruberie, si continua ad esprimere il proprio voto, sempre nella stessa maniera, un voto dato non secondo coscienza... ma secondo convenienza!!!
Ci si lamenta in casa, per strada, in ufficio, al bar, ma poi la maggioranza delle persone cosa fa???, va a votare sempre nella stessa maniera e per quelle stesse facce...
La verità infatti è che la maggioranza di noi italiani è un branco di pecoroni, che si incolonna a scelte decise da altri e come pecore si schierano!!!


Chi procura i voti, chi li paga, chi è convinto nel chiederli e chi ormai ne è plagiato, chi impone un favore, chi il favore lo vuole..., chi ne incassa le somme e chi raggira il cittadino.., con buona pace di tutti quegli onesti, che sempre più isolati, pagano per tutti...
Certo si potrebbe tentare di cambiare, di ribellarsi, quel non dover accettare in maniera impassibile quanto ci viene proposto, ma iniziare  a ribellarsi...
Ieri sera, mi si diceva che a volte sono un po' troppo idealista, ed io ho voluto rispondere  ricordando due episodi: il primo rappresenta la più bella canzone degli ultimi cento anni..., Immagine di John Lennon, dove cantando diceva: " Immagina che tutti vivano la loro vita in pace... 
Puoi dire che sono un sognatore 
ma non sono il solo... 
Spero che ti unirai anche tu un giorno 
e che il mondo diventi uno...
mentre il secondo è quello di Martin Luter King quando, il 28 agosto del 63' a Washington pronunciò il suo discorso più famoso descrivendo "un sogno...", il sogno in cui noi avremmo conquistato la libertà, ma non solo per noi stessi..., già faremo appello alla vostra coscienza e al vostro cuore ed è così che alla fine conquisteremo anche voi, e la nostra vittoria sarà piena...
Una cosa è certa..., si può essere appassionati, sognatori e utopisti..., ma almeno per quel po' di stima che ancora conserviamo di noi stessi, cerchiamo almeno di distinguerci, da questa massa di pecoroni!!!

lunedì 25 marzo 2013

Il Nuovo Parlamento: indagati, inquisiti e condannati...

Come si dice..., finché c'è vita c'è speranza!!!
Ed erano in molti a sperare che finalmente si facesse un po' di pulizia, ed anche se molta se ne fatta, ancora tanta ne resta da fare!!!
Già, infatti siamo passati da 116 indagati ai 46 e non è poco, ma comunque sono sempre tanti, troppi, per avere definitivamente un parlamento limpido!
Ecco quindi che girando sul web, ho trovato l'elenco completo (fonte Il Fatto Quotidiano del 20/03/2013) degli attuali indagati in Parlamento: http://www.stopcensura.com/2013/03/parlamento-pulito-dove-3-condannati-e.html
E' dire che bastava poco, serviva soltanto chiedere un certificato del casellario giudiziario e dei carichi pendenti e si sarebbe risolto il problema...
Ma forse il problema non doveva risolversi, anzi, chissà se era proprio grazie al potersi ripresentare che permette loro di godere dei benefici dell'immunità parlamentare???
Già perché un parlamentare, nel periodo in cui svolge le sue funzioni, è circondato da una garanzia di impunibilità, lo afferma la Costituzione Italiana all'art. 68.
E' quindi, perché si possa perquisire, arrestare, processare un parlamentare è necessaria una autorizzazione della Camera a cui appartiene.
Se ovviamente l'autorizzazione viene negata, la magistratura non potrà procedere in alcun modo. 
Quindi, avendo perduto durante lo scadere del mandato parlamentare ogni immunità, tornando questi ad essere come tutti i cittadini e quindi perseguibili per i reati a loro contestati, ecco che immediatamente molti, tra quei deputati e senatori, si sono immediatamente attivati, per riprendere quelle poltrone che erano state loro e che adesso sono vacanti... 
Bisogna sin da subito salvaguardare e tutelare se stessi, grazie appunto a quella immunità parlamentare, che in qualità di membri del Parlamento, li ha protetti, garantendo loro quelle libertà e indipendenza, che altrimenti non avrebbero avuto.
Si capisce ancora una volta, che purtroppo la legge non è eguale per tutti..., già la giustizia nel nostro paese, sembra essere telecomandata, funziona attraverso regole che non hanno mai la valenza di essere certe, ma che queste possano essere modificate a seconda delle circostanze...
Due pesi e due misure,  leggi create ad arte per evitare i processi, leggi che per i normali cittadini sono impossibili da attuare...
Come si dice, tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le Leggi..., ma è proprio inverosimile che coloro a cui sono affidate i nostri incarichi pubblici, avendo il dovere di adempiere ad essi, con rispetto e legalità, giungono a trincerarsi dietro una banalissima immunità, sia pure questa, per la sola durata della loro legislatura... 

domenica 24 marzo 2013

I nuovi figuranti...



Che qualcuno possa pagare per avere dei figuranti è una situazione che sin dal periodo dei Romani esisteva già, ma che oggi ciò possa ripetersi è veramente sconfortante...
Sono le stesse persone che partecipano ai programmi negli studi della RAI e di Mediaset, in quelle trasmissioni banali, dove vengono trasportati con pullman organizzati, consumano un pasto ed alla fine ricevono dieci euro...
Che miseria, dover pensare che ci sia qualcuno che possa approfittare delle difficoltà umane, pensando che attraverso il denaro tutto possa essere acquistato, anche quel po' di dignità umana!!!
Ed allora ecco spuntare un video, questo è il link: http://video.repubblica.it/politica/manifestazione-pdl-come-riempire-la-piazza/123328/121818, dove vengono ripresi e intervistati, personaggi figuranti da strapazzo, che sballottati da una parte all'altra di trasmissioni e piazze, descrivono spontaneamente, quanto avviene, sin dal loro reclutamento, a come si è coinvolti, a quali ordini debbono sottostare, a come manifestare, ubbidendo agli ordini impartiti...
Ed allora ecco che inizia lo spettacolo..., entrano in campo i figuranti, le scene vendono  girate a Piazza del Popolo, la produzione è del PDL e la regia ovviamente di Silvio Berlusconi ( che rappresenta anche il principale protagonista ), da premio Oscar!!!
Un vero "promo" per impressionare, una vera  propaganda elettorale, creata ad hoc come ai vecchi tempi e difatti ti sorge un dubbio..., ma possibile che quanto assisto oggi, non sia eguale a quanto realizzato dall'allora Mussolini... e cioè, che si spostavano i carri armati, da una piazza all'altra, ma alla fine questi, erano sempre gli stessi...
Il motivo è ovvio, si vogliono creare quelle suggestive emozioni, tipiche di quei comportamenti, che manifestati danno ulteriore forza, grazie proprio alla partecipazione popolare... Quel voler tentare di vincere con la mobilita, tentando di raccogliere persone, che ormai non hanno più interesse a partecipare a queste manifestazioni politiche, anzi proprio di questi politici ne sono disgustati...
Ed allora ecco trasmessa in diretta da parte di una televisione privata, una manifestazione pilotata, affidata ad attori di mestiere, gente appunto pagata per manifestare con bandiere, saluti e applausi, direttamente coordinati da ordini precisi... 
Ora, 10 euro ed un pranzo, per restare ad ascoltare le stronzate della gente è veramente una miseria, ma ancor più miseri d'animo, sono proprio costoro che vi partecipano!!!
Appartenere a questo "club" non rende degni di essere considerati persone, ma lacchè al servizio degli altri..., paragonati per la loro " miseria d'animo " a quanti, nella seconda guerra mondiale, si misero a disposizione dei nazisti, diventando essi stessi nei lager peggiori dei loro aguzzini...

Non posso certo rivolgermi a quanti vi hanno reclutato, ma mi rivolo a voi, oggi potete ancora salvare la vostra dignità... rinunciate a quei maledetti trenta denari... ( o trenta Euro...) e denunciate quanto accaduto, in nome di una dignità, che potrete così riappropriarvi...
Non bisogna mai dimenticare che nella vita il denaro non è tutto, anzi non è niente, non vi può salvare da una malattia, non potrete portarlo con voi alla vostra morte, non basterà per corrompere qualcuno, perché ci sarà sempre qualcun'altro che offrirà di più..., non potrete comprarvi la giovinezza, diciamo che può servirvi soltanto per pagare quella vostra propria incapacità, pagando quindi qualche prostituta...

La prossima volta, non vi fate più corrompere, cambiatela questa ormai, superata storia...
Voglio vedere un epilogo diverso, ecco finalmente un piazza non prenotata di gente falsa, ma affollata da gente perbene, che passeggia in maniera spensierata con i propri figli e nipoti, coinvolti e speranzosi di un futuro fatto di solidarietà, prosperità e benessere per tutti!!!

sabato 23 marzo 2013

Uomini, mezz'uomini, ominicchi e quaquaraquà...


Ahh… l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire " UMANITA' ", una bella parola... ma piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i ( e con rispetto parlando...) pigliainculo e i quaquaraquà… 
Pochissimi sono gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… e invece no, scende ancora più giù, agli ominicchi che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi… ed ancora più in giù troviamo i piglianculo, che vanno diventando un esercito…, ed infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, chè la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… 
Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo... lei è un uomo!!!
Questo era il colloquio fra il capo della mafia locale, don Mariano Arena e il capitano dei carabinieri, Bellodi, nativo di Parma, splendido ed incorrutibile investigatore. 
Nel suo romanzo Sciascia, descrive Bellodi come un ufficiale per il quale “ l’autorità di cui era investito considerava come il chirurgo considera il bisturi: uno strumento da usare con precauzione, precisione e sicurezza”.
La mafia, l’omertà e la collusione a svariati livelli nello Stato, il profondo radicamento mafioso nella popolazione, sono le basi narrative su cui si poggia il romanzo poi diventato un celebre film con il titolo " Il giorno della civetta ", oggi come allora attuale, dal forte messaggio di denuncia..., in un momento in cui l'attivismo antimafia sta attraversando un momento di scarsa visibilità e di debole dinamicità, rispetto ad alcune fasi del passato, dove l’appassionata reazione della società civile, seguita alle stragi degli anni novanta, aveva operato una completa trasformazione, sia nei giudizi che nei comportamenti degli stessi cittadini nei confronti della  mafia....
I problemi della realtà siciliana, dovuti principalmente a quel sottosviluppo culturale ed economico, che rappresenta su tutti i cittadini, una spada di Damocle, crea indirettamente, quella condizione favorevole per poter alimentare consensi alla mafia, che in questa anomala situazione, tende a sostituirsi allo Stato per poterne prenderne il posto...
L’organizzazione mafiosa infatti, continua in maniera imperturbabile i propri affari, procedendo così in maniera silenziosa a muovere i propri tentacoli, grazie a quelle connivenze politiche e istituzionali, confortate da deboli resistenze da parte di commercianti e  imprenditori alle richieste estorsive, incoraggiati dall'omertà assoluta da parte dei cittadini, sollevati da quella mancata credibilità sulle istituzioni statali e sulla incapacità di fare rispettare le regole, rassicurati inoltre da controlli inesistenti e dalla ampia discrezionalità nelle applicazioni delle norme, e per finire... appoggiati da una inespressa e superficiale repressione statale, fatta di procedimenti penali " soft " e non certamente severi...
Per fortuna in direzione opposta, vanno altri fenomeni, quali, le decise prese di posizioni da parte di uomini della Chiesa, dai movimenti sorti sulla spinta dell’emozione causata dalle stragi, dalla nascita di associazioni come quella di " Libera ", dalla realizzazione del consorzio " Sviluppo e legalità " che gestisce i beni confiscati alle mafie, unendo produzione e lavoro a riscatto sociale e culturale
L'educazione alla legalità nasce con i genitori, si sviluppa nelle scuole e si diffonde attraverso la quotidianità, grazie al lavoro che diventa garanzia di prospettiva per se e per i propri figli...
Alla luce di quanto sopra, soltanto attraverso una trasformazione radicale sia nel pensiero che nella cultura, si può generare quella necessaria trasformazione, che possa favorire definitivamente quel cambio di direzione fondamentale, da quelle logiche ormai intrinseche nei pensiero di quanti vivono ed operano nel nostro Mezzogiorno...
Tentare di voler cambiare questo stato di cose, può sicuramente  risultare difficile, ma come ha detto Gian Carlo Caselli: voler incentrare la strategia di contrasto della criminalità mafiosa esclusivamente sul solo terreno, tecnico investigativo, e non anche su quello politico culturale, alla lunga è inesorabilmente perdente...

venerdì 22 marzo 2013

Grasso sfida Travaglio!!!

Nella trasmissione di ieri sera, a Servizio Pubblico, il Presidente del Senato, Pietro Grasso, ha telefonato alla trasmissione di Santoro per difendersi dalle accuse infamanti del giornalista Marco Travaglio...
Infatti nella prima parte della trasmissione, il giornalista aveva detto: è chiaro a tutti che Grasso non è Schifani e Schifani non è Grasso - il problema è che Grasso non è quello che molti del movimento 5 stelle credono...
Per Travaglio infatti, il nuovo presidente del Senato, prima di essere magistrato, è un italiano, è molto furbo, è un uomo di mondo, ha saputo gestirsi molto bene, non ha mai pagato le conseguenze di un'indagine e si è sempre tenuto a debita distanza dalle indagini sulla mafia e sulla politica, liberandosi addirittura quando era procuratore di Palermo, di tutti quei magistrati che facevano indagini proprio su mafia e politica; inoltre, si è rifiutato di firmare l'atto di appello contro l'assoluzione in primo grado di Andreotti, lasciando soli così i sostituti procuratori che avevano presentato quell'appello...
Travaglio ha inoltre espresso che il Presidente Grasso, aveva fatto delle dichiarazioni in cui prendeva le distanze da Caselli, ottenendo ovviamente consensi dal centrodestra ed è proprio di qualche giorno fa, la dichiarazione del Cavaliere Berlusconi, dove secondo lui, Grasso è tutt'altro che un brutto candidato alla presidenza del Senato, già infatti in questi anni, era riuscito ad ottenere dal centrodestra, tre Leggi per fare fuori Caselli e far passare egli alla procura nazionale antimafia.
Tutte Leggi queste, per Travaglio, anticostituzionali, che però hanno permesso a Grasso di diventare procuratore nazionale antimafia, mentre il governo faceva fuori il suo unico rivale.
Non per niente vedasi la dichiarazione del presidente,  prima di essere letto, di proporre l'onorificenza al Cavaliere. con la  medaglia antimafia...
Ora giustamente, l'ex Procuratore nazionale antimafia, chiede un confronto televisivo, anche perché come dice: è brutto sentirsi accusare senza poter rispondere...
Ovviamente Santoro ha colto la palla al balzo, invitando Grasso alla trasmissione già per la prossima settimana, ma il Presidente del Senato, ha dichiarato che non poteva aspettare una settimana per replicare, in quanto certe cose vanno fatte subito!!! Il contraddittorio è una regola di civiltà ed il Sig. Travaglio si abitui al confronto...
La risposta di Travaglio è stata immediata, dichiarando che è Grasso che sfugge al confronto, e lo ha fatto anche con i suoi colleghi della procura di Palermo... e poi dopotutto non può piacere a tutti,  ha già dalla sua parte tutti i giornali e le televisioni...
La sfida è stata lanciata, certamente a giorni ne vedremo delle belle...
Sono convinto comunque che il confronto non avverrà da Santoro, perché se come penso qualcun'altro farà di tutto per avere la trasmissione tutta per se..., non faccio nomi, ma vedrete infatti che alla fine, se si farà, sarà realizzata su un altra emittente..., Travaglio ( e Santoro... ) permettendo!!!

giovedì 21 marzo 2013

Sopravvivendo...

Sono più di sette milioni le persone che versano in gravi difficoltà nel nostro Paese!!!
La cosa peggiore è che si continua a non fare niente per cambiare questo stato di cose...
Di parlare... si è vero si parla tanto, ma di fatti concreti se ne vedono pochi, ed uno dei motivi è dovuto al fatto che proprio coloro che sono demandati a discutere per tentare di risolvere i problemi, sono proprio coloro che i danni li hanno fatti...
Non bisogna poi dimenticare che molti di questi dopotutto, non stanno minimamente soffrendo anzi... stanno benissimo, problemi infatti non ne hanno, dopotutto il loro "immeritato e gonfio" stipendio lo percepiscono sicuro e senza mai alcun giorno di ritardo...
Questi, fanno parte di quel gruppo di "pecore raccomandate", che da un lato si lamentano, ma dall'altro godono di quei privilegi a loro dati.
Questi di certo, non hanno alcun interesse perché l'attuale condizione possa modificarsi, anzi, oltre a non mettere alcun impegno professionale, creano appositamente ritardi, confusione ed incertezza,  in modo tale che il sistema non si modifichi, con proposte e  soluzioni, derivanti da polemiche e contestazioni destabilizzando cio che per loro sia giusto che resti così com'è...
Certo questo sistema, aiutato da quelle spinte, non fa altro che produrre quelle differenze di classe, necessarie per chi vuole far pesare la propria posizione, potendo trarre così vantaggi e profitti, che nel contempo però creano negli Italiani quello stato di povertà...
Qualcuno starà commentando... " adesso, non esageriamo, dopotutto stiamo ancora bene...", si è vero, soprattutto se ci paragoniamo alla Sierra Leone al Burundi o all'Eritrea... stiamo certamente meglio noi, ma il confronto purtroppo vale soltanto con questi, perché con tutti gli altri...perdiamo!!!
Il disagio è ovunque e la caduta del potere d'acquisto delle famiglie e tangibile ovunque...
I consumi sono ormai limitati esclusivamente agli alimentari o a quei costi necessari ( luce, acqua, telefono, carburanti, assicurazione...), per il resto, si dovrà aspettare momenti migliori....
C'è anche un altro fattore negativo e cioè che in questa crisi, si è stati costretti ad intaccare anche i propri risparmi, quell'unico e piccolo patrimonio, fatto di tanti anni di sacrifici e dove ciascuno aveva riposto le proprie speranze... 
Senza voler dimenticare che nel contempo il divario tra le regioni del Nord e del Sud, aumenta e dove la lentezza della burocrazia, la gestione delle risorse, le infrastrutture, l'accesso al credito, la competitività, l'abbandono scolastico e la disoccupazione, hanno portato al lastrico il nostro mezzogiorno...
Ormai non c'è più fiducia in niente, non c'è ne nelle istituzioni locali e neanche in quella nazionale..., la disoccupazione ha toccato valori mai visti prima, la diseguaglianza è tra le più elevate d'Europa, una emergenza da cui non si riesce più ad uscire...
Le persone stanno morendo, vivendo, mentre i nostri politici e tecnici cosiddetti "esperti", cercano di trovare quelle giuste soluzioni, continuando giornalmente ad improvvisare...

martedì 19 marzo 2013

Imprese in Sicilia tra sequestri e confische...

Purtroppo la nostra regione è fra tutte, quella che possiede più aziende confiscate...
Inoltre di queste, l'85-95% dopo esser passate da un sequestro preventivo, giungono ad una confisca parziale o definitiva e dove si perviene alla cessazione attraverso la liquidazione o il fallimento...
È ovvio che nella gestione di queste Società qualcosa però non funziona, a cominciare dalla sua Amministrazione, che proprio sotto il controllo pubblico, riceve le più dure sconfitte....
Ci si chiede allora... ma perché la gestione finanziaria delle aziende confiscate alla mafia non funziona, da cosa dipende, quali sono le difficoltà che incontra la Società e soprattutto perché queste finiscono in liquidazione o in fallimento? 
Io comunque una idea me la sono fatta...
Innanzitutto bisogna dividere i soggetti e cioè, da una lato abbiamo lo Stato, che interviene sequestrando o confiscando e dall'altro la Proprietà, che si vede sottratta, quanto aveva realizzato in tanti anni di sacrifici...
Questa situazione, nel caso in cui la confisca non interviene per il 100% delle quote societarie, crea ovviamente un muro insormontabile, infatti se da una parte abbiamo lo Stato che cerca di intervenire colpendo con durezza attraverso procedimenti giuridici, dall'altra c'è la restante parte minoritaria, che contrattacca, difendendo quanto reputa giustamente suo...
In tutta questa baraonda, chi ci va di mezzo sono certamente i dipendenti!!!
Infatti questi, pur essendo garantiti in quanto "privilegiati", dall'altro lavorano in una completa condizione di stress psico-fisico.
Ci si ritrova ad operare in una condizione atipica, dove ogni iniziativa promossa, viene criticata e contestata, dalle parti, dove le decisioni a cui bisogna attenersi, non sono sostenute da scelte precise ma variabili a seconda delle circostanze e dove soprattutto chi possiede all'interno della società delle responsabilità oggettive,  non riceve alcuna assistenza e supporto, ma deve muoversi con estrema cautela, limitando il proprio raggio d'azione e demandando al proprio Amministratore, quanto di Sua competenza, al fine di garantire la propria personale correttezza ed equità.
Ma ciò che grava maggiormente è che in questa fase, degli stipendi maturati, nessuno se ne preoccupa..., e dove con il tempo, a causa delle lentezze burocratiche, questi, aumentano sempre di più...
Alla fine quindi, da una lato si diventa per lo Stato "osservati speciali" in quanto esistenti all'interno dell'impresa prima dell'intervento giudiziario, dall'altro nel continuare ad operare per la cosiddetta                        "Amministrazione Statale", si viene visti, come collaborazionisti e traditori...
Malgrado ciò, soltanto il 2/3 per cento di queste imprese sopravvivono e migliorano, e ciò è originato dalla fondatezza che il successo di un’azienda è basato su particolari caratteristiche...

Innanzitutto dalle conoscenze personali, sia nel privato che nel pubblico, quindi da quelle capacità tecniche ed operative messe in mostra nel corso degli anni, dalla buona reputazione dei titolari, dalla promozione fatta dai clienti, dai fornitori e dal rapporto con le Banche ed Enti pubblici, ed infine anche da quanto riportato dagli stessi lavoratori e per finire dalle capacità proprie dell’Amministratore Unico...
I requisiti di cui sopra, al momento della confisca precipitano, in quanto l'Amministratore nominato dal Tribunale, non è quasi mai qualificato per operare in quello specifico settore al quale viene affidato, inoltre egli, non ha alcun particolare interesse di procacciare lavori per l'azienda, ne di ricercare commesse, ne di disturbare amici e/o clienti, sia perché non è nelle condizioni necessarie per potersi esporre, ed in quanto ciò, non rientra nelle proprie competenze...   
Egli deve amministrare e gestire il patrimonio e l'attività come il " Buon padre di famiglia... ", ma alla fine (  ad esclusione di qualche rara eccezione, che riesce a svolgere il proprio compito in maniera onesta, imparziale, corretta ed equa), quanto sopra si riduce esclusivamente nell'unico interesse che è rappresentato dal proprio compenso e dalla salvaguardia personale, che gli possa permettere di continuare la propria professione grazie ad ulteriori incarichi!!!
Per far sì che l'impresa continui ad operare, questa deve essere "economicamente sana", perché nella circostanza inversa, in cui presenta già gravi problemi finanziari e con un Amministratore nominato dal Tribunale, che giustamente non ha alcun interesse ( e sarebbe illegittimo chiederglielo...) di garantire personalmente..., ecco che se a questo si aggiunge il mancato sostegno creditizio delle Banche, l'epilogo è quello di accompagnare per mano, un malato al cimitero...
Di sicuro, per lo Stato ciò rappresenta una sconfitta, ed ancor più grave è che si continua ad alimentare l’opinione che  ( io l'ha ricordo ai tempi dei cosiddetti Cavalieri...), con la mafia si lavora e con lo Stato no!!!
Influisce sulle sorti dell’azienda anche la sua tipologia, certamente quelle che svolgono la propria attività attraverso contratti con terzi, sia per Enti pubblici che per privati, ecco che per queste diventa più difficile mantenerne il prosieguo, in quanto ad iniziare dei clienti, venendo a conoscenza della confisca ( invece di  sentirsi garantiti dalla Stato), si allontanano e preferiscono interrompere qualsivoglia rapporto...
Certo è un vero peccato che una azienda confiscata, non riesca ad avere continuità ed a produrre ricchezza, sostenendo così anche i lavoratori, che avrebbero visto garantito il proprio posto di lavoro...
Lo Stato comunque deve fare una scelta risoluta e cioè quella di decidere se le società potenzialmente  rilevanti, debbono continuare ad operare, garantendo così la continuazione aziendale ed il personale loro facente parte, oppure debbono chiudere!!!.
A queste società, perché possano superare le difficoltà di accesso al credito, debbono avere in maniera celere la possibilità di usufruire ad un fondo di garanzia, tale da permetterne l'utilizzo immediato,  garantito prima dalla Stato e successivamente dal patrimonio posto a confisca...
Bisogna blindare l’Amministratore nominato, sulla possibilità di utilizzo di questi crediti, che dovranno essere destinati soltanto per portare avanti le commesse ancora in essere, per il pagamento dei salari, per migliorare e mantenere la presenza sul mercato, continuando a beneficiare delle capacità professionali dei dipendenti ancora presenti. 
Certamente per fare ciò, l'Amministratore ( nominato dal Tribunale ) deve poter gestire la società con scelte e decisioni celeri, con procedure operative immediate, senza lungaggini, rinvii e inconcludenti perdite di tempo, dovute in particolari alle continue richieste fatte al giudice delegato, che nella funzione del proprio incarico e soprattutto per la consistente mole di lavoro, non sempre è disponibile...
Indugiare, attendere decisioni esterne da parte del Tribunale, salvaguardarsi cautelando la propria posizione, operare principalmente la scelta di non sbagliare, non fa altro che favorire e accelerare quella procedura di fallimento, che era proprio quanto dal principio, si voleva evitare...


sabato 16 marzo 2013

I Subappalti reali e quelli fittizi…

Sono molti gli Imprenditori a non conoscere ( o a far finta di non conoscere…), che vi sono gravi risvolti penali per chi viola le norme in fase di esecuzione dei lavori. 
Innanzitutto inizierò trattando il subappalto autorizzato, ne approfondirò le condizioni perché la richiesta formulata possa essere accettata e le modalità perché questa possa essere conforme alla normativa vigente.
Altresì, tratterò delle conseguenze del subappalto non autorizzato, analizzando le procedure di autorizzazione che vanno redatte all’Ente Appaltante e soprattutto l’avallimento con la dimostrazione, in sede di gara, sia del possesso dei requisiti di qualificazione richiesti da una stazione appaltante per la partecipazione ad una specifica procedura di affidamento (art. 49 del D.Lgs. 163/2006) che quanto finalizzato alla dimostrazione della stabile disponibilità dei requisiti necessari per conseguire l'attestazione di qualificazione che abilita l'operatore economico alla partecipazione a future procedure di affidamento (art. 50 del D.Lgs. 163/2006).
Come ben sappiamo ( almeno per chi opera nel ns. settore...), la nozione di subappalto, nell'ambito dei contratti pubblici, per l'acquisizione di lavori, servizi e forniture, si ritrova nell'Art. 118 del D.lgs 163/2006.
Ora, l'articolo sopra citato, non modifica quanto in precedenza formulato in materia di subappalto, ma inserisce in un'unica norma, i principi dettati dalle "Direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE".
E' quindi alla luce di quanto sopra, possiamo dire che, costituisce Subappalto: qualunque tipo di contratto che intercorre tra l'appaltatore ed un terzo, in virtù del quale, alcune delle prestazioni appaltate, non vengono eseguite direttamente dall'appaltatore con la propria organizzazione, bensì demandate a soggetti terzi, giuridicamente distinti ed in relazione ai quali, si pone l'esigenza che questi siano qualificati ed in regola con la cosiddetta disciplina antimafia.
In ogni caso, il subappalto qualunque possa esserne l'importo è sempre soggetto ad autorizzazione del Committente, sia esso pubblico che privato, ( l'importo infatti è fondamentale soltanto ai soli fini della durata massima del procedimento di autorizzazione in  15  o 30 giorni ).
Il subappalto è sottoposto e condizionato ai seguenti obblighi:
- il primo è l'obbligo per il concorrente all'atto dell'offerta di indicare i lavori o parti di opere, servizi o forniture o parti di queste che intende subappaltare la cosiddetta dichiarazione di subappalto;
- il secondo è l'obbligo per l'affidatario di depositare copia del contratto di subappalto presso la stazione appaltante almeno 20 giorni prima dell'inizio delle prestazioni; 
- il terzo è l'obbligo di produrre, contestualmente al deposito del contratto, le certificazioni attestanti il possesso dei requisiti di qualificazione del subappaltatore prescritti dal codice e l'attestazione anche del possesso dei requisiti generali cui all'art. 38 del D.lgs 163/2006.
Ovviamente, nel caso in cui una impresa ( aggiudicataria di una gara d'appalto ), non dichiarasse in fase di gara, la propria disponibilità a subappaltare, comporta per l'impresa stessa, l'impossibilità di avvalersi del subappalto ( così come confermato con la Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici, in data 22 giugno 2000 n. 823/400/93).
È fondamentale infatti che, la dichiarazione resa dalla ditta appaltante all'atto della presentazione dell'offerta, secondo cui questa si riserva di subappaltare alcuni lavori in caso di aggiudicazione, costituisce un presupposto essenziale non ai fini della partecipazione alla gara, ma in vista della successiva autorizzazione della stazione appaltante.
Comunque, la incompletezza o l'erroneità della dichiarazione, non è assunta quale fondamento di un provvedimento di esclusione, ma costituisce soltanto impedimento per l'aggiudicataria a ricorrere al subappalto (così come riportato nel Cons. Stato, Sez. V, 23 giugno 1999 n. 438; T.A.R. Piemonte 28 settembre 2007 n. 2984; T.A.R. Catania, Sez. IV, 7 luglio 2006 n. 1111; T.A.R. Napoli, Sez. I, 20 luglio 1998 n. 2446, Tar Friuli Venezia Giulia, Sez. I, 8 giugno 2009 n. 462 ed in senso analogo da ult. Cons. Stato, Sez. IV, sent. 12 giugno 2009, n. 3696)
Con una recente sentenza, il Consiglio di Stato ha specificato comunque che: le dichiarazioni di subappalto debbono comunque individuare con precisione quali lavori o «parti di opere», anche all'interno di quella stessa categoria, si intendono subappaltare, onde consentire di verificare se la qualificazione posseduta autorizzi l'impresa ad eseguire le lavorazioni rimanenti, escluse dal subappalto; a maggior ragione, nel caso di impresa del tutto sprovvista di qualificazione, la dichiarazione dovrà riferirsi inequivocabilmente a tutte le opere appartenenti alla categoria" (Sez. IV, 21 aprile 2009 n. 2435, che conferma quanto precedentemente dichiarato dal Tar Lazio - Roma, Sez. 1.19 nel novembre 2007, n. 11330).
Inoltre si è ribadito l'illegittimità per genericità e cioè la dichiarazione con la quale una ditta partecipante ad una gara di appalto si era limitata ad affermare di voler subappaltare tutte le lavorazioni nel massimo consentito dalla legge. 

L'art. 118, comma 2, punto 1, del D.lgs 163/2006 prevede espressamente la possibilità di affidare in subappalto o in cottimo a condizione che i concorrenti all'atto dell'offerta abbiano indicato i lavori o le parti di opere ovvero di servizi e le forniture o parti di servizi e forniture che intendono subappaltare o concedere in cottimo ( inammissibilità che era già stata ben evidenziata dal Tar Sardegna con sentenza del 27 settembre 2007 n. 1764 ).
Per quanto sopra, la ditta non può limitarsi a dichiarare genericamente di voler subappaltare tutti i lavori che la legge le consente, ma deve specificare in modo analitico e puntuale, quali lavori intenda subappaltare ed in mancanza di tale specificazione, la dichiarazione non può soddisfare la condizione normativa richiesta e quindi deve ritenersi invalida.
Caso diverso invece quando è il bando di gara, che legittimamente esclude la possibilità di subappaltare, in ragione della specificità tecnica delle stesse...
Giustamente, se un soggetto in fase d'offerta, abbia reso tale dichiarazione, essendo questa in contrasto con quanto richiesto nel bando, egli è suscettibile di essere escluso dalla gara, poiché si è posto nella condizione di presentare un offerta che per modalità di esecuzione è difforme dalla lex specialis (Tar Veneto, Sez. I, 5 agosto 2009 n. 2314 e Cons. di Stato, Sez. V, n. 4382/2008, contraria T.A.R. Lazio, III, n. 2799/2007, secondo cui la dichiarazione circa il subappalto è in contrasto con quanto previsto dal bando).
E' comunque fatto salvo che, se in fase di gara nella dichiarazione il concorrente abbia superato le percentuali massime di subappalto previste nel bando, tale errore non comporta l'esclusione del concorrente, ma l'impossibilità di ricorrere al subappalto in caso di aggiudicazione (Cons. di stato, Sez. IV, 12 giugno 2009 n. 3696).
Cosa avviene invece in caso di violazione delle norme in tema di subappalto...???
In fase di esecuzione, la violazione delle sopraddette norme, determina gravi conseguenze civili e penali.
Il contratto di subappalto stipulato in assenza di autorizzazione è nullo per violazione delle norme imperative, mentre quello sottoscritto in violazione della percentuale massima consentita dalla legge resta nullo ai sensi dell'art. 1418 ce., per la sola parte eccedente la percentuale consentita (si veda Tar Lazio, Roma, Sez. Ili quater, 29 aprile 2009 n. 4401).
L'art. 21 della legge n. 646/1982 e s.m.i. nelle sopra riportate ipotesi conferisce alla stazione appaltante la facoltà di chiedere la risoluzione, assimilabile alla risoluzione per inadempimento, del contratto principale di appalto, alla luce della rottura del rapporto fiduciario e la sospensione dei pagamenti in favore dell'appaltatore, in quanto fatto potenzialmente produttivo di danno (Cass. Civ. n. 8421/2000). 
La decisione di chiedere la risoluzione è attribuita alla discrezionalità della stazione appaltante la quale dovrà compiere una valutazione dei contrapposti interessi (si veda determina dell'AVLP n. 20/2000).
Il subappalto non autorizzato determina anche conseguenze penali: la norma fondamentale è rappresentata dall'art. 21 della legge n. 646/1982 e s.m.i. che prevede la sanzione, a carico dell'appaltatore, dell'arresto da sei mesi ad un anno e di un'ammenda non inferiore ad un terzo del valore complessivo dell'opera ricevuta in appalto, ed a carico del subappaltatore e dell'affidatario del cottimo, dell'arresto da sei mesi ad un anno e di un'ammenda pari ad un terzo del valore dell'opera ricevuta in subappalto o in cottimo. Il funzionario è invece assai più pesantemente colpito ai sensi dell'art. 10 quinquies della legge del 1965, n. 575, con la reclusione da due a quattro anni.
Per finire segnalo che, nel caso del raggruppamento temporaneo, aggiudicatario di una gara di appalto, soltanto l'impresa capogruppo e mandataria può stipulare il contratto di subappalto, atteso che il rapporto si costituisce in capo all'associazione temporanea, nella persona dell'impresa mandataria, e non in capo ai singoli componenti. 
La Suprema corte ha chiarito infatti che le mandanti non possono disporre, mediante contratti di subappalto, di obbligazioni di cui non sono direttamente titolari (Cons. Stato, Sez. V, 21 novembre 2007 n. 5906).
Caso interessante è quello sulle attività concernenti la fornitura e posa in opera di conglomerati bituminosi, così come riportato nella pagina della Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici di lavori, servizi e forniture:
http://www.avcp.it/portal/public/classic/AttivitaAutorita/AttiDellAutorita/_Atto?ca=3583
Deliberazione n. 35 - Adunanza del 03 Settembre 2008 - N. 23249/08

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