D'altronde abbiamo visto cos'è accaduto, le negligenze, le collusioni, gli apparati corrotti, i trafugamenti, le complicità e chissà forse dovremmo aggiungere le partecipazioni attive (mai dimostrate...) di taluni soggetti che proprio grazie a quegli attentati, hanno iniziato a fare carriera istituzionale, militare e politica...
Ed ora ecco giungere le minacce di morte da parte della ‘ndrangheta nei confronti di quel giudice capace di far emergere - nel programma di Giletti - quanto stava per accadere e cioè la scarcerazione di numerosi boss al 41 bis con la scusante del pericolo "pandemia da Covid-19"!!!
Desidero però che a differenza delle solite frasi fatte, di vicinanza e solidarietà, ci s'impegni in maniera fattiva a contrastare - definitivamente - tutte le mafie e di conseguenza ogni forma di criminalità organizzata che, proprio in questo periodo di emergenza sanitaria, ha ampliato le proprie radici e diramazioni...“Il giudice Di Matteo lo ammazzano, gli hanno già dato la sentenza”, questa è la frase intercettata che è stata ascoltata dagli inquirenti e che evidenzia come le minacce al giudice Di Matteo siano reali e non per come qualcuno credeva fittizie!!!
Ed allora, invece di scandalizzarci tutti per quanto accaduto all'interno di un nostro carcere - situazione che non sarà certamente il sottoscritto a giustificare - forse è il momento di comprendere cosa realmente avviene all'interno di quelle strutture penitenziarie, luoghi da cui ancora oggi partono molti di quei comandi!!!Vorrei consigliare a molti di guardarsi una serie Tv ancora non pervenuta ufficialmente nel nostro Paese, ma che la si può trovare sul web in inglese (sottotitolata nella nostra lingua) dal nome "TIME" e rappresenta perfettamente quanto accade in quei luoghi e a ciò a cui sono costretti - pur non volendo - quelle guardie poste al controllo...
Perché come si dice, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare e soltanto chi non vive quotidianamente quella realtà può comprendere pienamente le difficoltà oggettive presenti!!!Mi ripeto... è tempo che lo Stato dimostri la propria determinazione e risolutezza, contro qualsivoglia - anche solo d'ipotesi - di un ritorno a quei momenti violenti compiuti negli anni passati dalla criminalità organizzata, in particolare proprio contro quei magistrati che per primi sono esposti in questa guerra...
Solo così si potrà far comprendere a chi di dovere... che non più tempo di scherzare se si vuole ancora mantenere all'interno di quell'ambiente, quel po' di "status", che ancora gli viene permesso!!!
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