Sto parlando di quella terribile esperienza chiamata aborto spontaneo, che rappresenta per chi sta affrontando una maternità qualcosa di terribile, un dolore soffocato, non solo per tutti quei genitori ma anche per i loro familiari che vedono in quella sofferenza "invisibile" qualcosa a cui non saper dar conforto...
E' in commercio un libro bellissimo intitolato "Stella cadente" è descrive lo struggente monologo di una donna che sta affrontando la terribile esperienza dell’aborto spontaneo e l'autrice attraverso quelle sue parole vuol dar voce a quella sensazione che purtroppo logora tantissime donne, ed essere così d’aiuto a chi ha sofferto o sta ancora soffrendo per un figlio mai nato...
È una lettera tormentata, carica di dolore, di rabbia, di angoscia, ma anche di speranza e d’amore, che l’autrice scrive proprio a quel figlio che non nascerà mai: “Riverso il buio che mi divora su queste pagine. Grido il mio tormento senza freni e senza remore, senza il timore di essere giudicata o fraintesa, perché tanto tu non puoi far altro che ascoltarmi senza fiatare, sperando che, pezzetto dopo pezzetto, questo strazio che mi avviluppa come sabbie mobili resti qui, incatenato a queste righe e io possa tornare nuovamente a vivere.”L’aborto spontaneo purtroppo, è ancora un tabù, in particolare nel nostro Paese: c'è un velo di silenzio che copre l’aborto spontaneo che spesso viene visto come qualcosa da celare, da non rivelare a nessuno, come se questo fosse una colpa, una vergogna o un motivo d’imbarazzo.
Ecco perché l'autrice dedica questa tormentata lettera a tutte le donne che hanno dovuto affrontare o che stanno affrontando la triste, dolorosa e spaventosa esperienza dell’aborto... ma non è a loro che ne consiglia la lettura di quelle poche ma intense pagine, no... loro purtroppo sanno bene di cosa parla e non vi è motivo di alimentare con questa lettura ancor più tristezza.
Il consiglio della lettura viceversa, è per i famigliari, per gli amici e per tutti coloro che vogliono comprendere il tormento e la devastazione che investe una donna quando il figlio che portano in grembo non sopravvive.Completo quindi questo post pubblicando quanto ho ricevuto e mi dispiace comunicare all'autore del commento che troverà evidenziato in neretto il nome del Prof.re (cui faceva riferimento e di conseguenza il nome della clinica da egli gestita), poiché pur ritenendo valide tutte le applicazioni tecnico/scientifiche messe in campo da quella struttura (molte delle quali sicuramente consentono di risolvere la maggior parte dei problemi riproduttivi maschili e femminili), purtroppo come può vedere nel mio blog non vi è alcuna pubblicità, in particolare se compiuta per fini di lucro e quando raramente ciò è accaduto, è stato solo per evidenziare qualcosa di positivo, in contrasto con quanto viceversa avevo (per come spiegato...) subito:
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.