Translate

domenica 6 novembre 2022

Imprenditori siciliani disonesti??? Analizzando in maniera obiettiva si scopre che...

Come ben sapete ritengo che chi pecca nel compiere la propria professione debba pagare, ma vi sono dei casi che m'inducono a pensare che non sempre la colpa dei nostri imprenditori sia da imputare a quanti provano semplicemente a lavorare e che quindi potremmo definire "onesti" (naturalmente in questa mia considerazione vanno esclusi tutti coloro che di fatto sono direttamente legati alla criminalità organizzata o per meglio dire appartengono a quel sistema clientelare, corruttivo, massonico e mafioso).

Certo questo termine è difficile da voler affibbiare a quanti operano nella mia Sicilia, ma come dicevo sopra, esiste ancora una parte sana che in questi anni sta provando a resistere, combattendo le difficoltà finanziarie provocate dal "covid", ma non solo, anche agli aumenti esponenziale dei prezzi di acquisto delle materie prime, in particolare quelle del settore energetico e petrolifero, incrementi non previsti che stanno mettendo in ginocchio parecchie imprese e che hanno visto molti imprenditori decidere di chiudere definitivamente i battenti e per quanti di essi ancora determinati a proseguire, resistere anche alle pressioni coercitive esterne, ribellandosi in maniera coraggiosa a quel sistema regolare di aggravio richieste, a cui da sempre si era sottomessi!!!

Desidero affrontare stasera questo tema dopo aver letto in questi giorni di talune inchieste giudiziarie, che hanno visto coinvolti alcuni imprenditori ora indagati per corruzione...

Naturalmente lungi dal sottoscritto entrare nei meriti giudiziari, ma seppur condivido il pensiero legislativo che interpreta qualsivoglia forma di pagamento di tangente una vera e propria forma di corruzione e che quindi essa in se costituisca un reato, ciò non di meno, mi permetto di aggiungere come a volte - nel provare a compiere in maniera più celere la propria attività - si ci ritrova a doversi sottomettere ad un sistema, che obbliga a certi compromessi e nel caso in cui si decisa di ribellarsi, ecco che improvvisamente viene a mancare quella possibilità di operare...

Perché diciamoci la verità, in Sicilia ( ma non solo in quella mia regione ) per lavorare bisogna pagare: da sempre è così e così continuerà fintanto che le leggi sono permissive, ma soprattutto non difendono chi vuole contrastare quel sistema corruttivo ed illegale, ma dimostra con i fatti, di farne anch'esso parte, con i suoi referenti...

Già perché da noi si sa, per dimostrare al paese intero di essere onesti, beh...  bisogna farsi sparare o quantomeno far comprendere a chi di dovere - mettendoci in primis la faccia - che non si ha paura, di niente e soprattutto di nessuno, perché soltanto così, dopo aver dimostrato allo Stato quanto sopra, ecco che lo si obbliga con i suoi uomini ad intervenire, altrimenti - quegli esigui imprenditori coraggiosi - dovranno continuare per operare sottostare a quel sistema oppure possono sempre decidere di chiudere definitivamente, abbandonando le aspirazioni imprenditoriali di una vita o quei desideri di continuità che si auspicava consegnare ai propri figli... 

Ho letto nell'articolo di un imprenditore che ha affermato di avere pagato, non per accaparrarsi i lavori, ma per velocizzare l’affidamento di quel proprio appalto, sì... alla luce di un’aggiudicazione che sarebbe avvenuta in maniera trasparente!!! 

In definitiva, una mazzetta per comprare non l’appalto, ma il tempo di chi avrebbe dovuto consegnarla o quantomeno seguirla amministrativamente in modo corretto e quindi celere!!! 

Ed allora mi sono permesso di verificare sul web gli appalti fin qui aggiudicatisi da quell'impresa e penso di poter confermare in maniera serena che essa non avesse alcun bisogno di dover pagare, in particolare per inseguire nuovi appalti...

D'altronde consentitemi una parentesi su quest'ultimo punto: se analizziamo i ricavi realizzati attraverso gli appalti pubblici e cioè quanto essi rendano di fatto alle nostre imprese - con ribassi che sfiorano il 30% - lasciatemelo dire con molta franchezza, solo chi esegue i lavori in maniera difforme dai Capitolati e soprattutto chi possiede i favori delle DL,  può pensare di ricavarne un utile, in tutti gli altri casi, si ci rimette sempre!!!

Ed allora mi sono chiesto: cosa avrebbe potuto fare quell'imprenditore dopo essersi aggiudicato in maniera corretta e trasparente l'appalto??? 

Mi direte tutti: semplice Nicola... denunciare quel funzionario alle autorità competenti??? 

Sì... una risposta scontata!!! Vedo che siete in pochi quelli che avete avuto a che fare con la giustizia e soprattutto coi i suoi tempi interminabili, che vedono spesso ahimè quei giudizi ribaltarsi - grazie a procedure ambigue, certamente inique - proprio a favore di chi, era stato per l'appunto denunciato!!!

Comprenderete altresì come dopo quell'esposto, nessuno più vorrà aver a che fare con quell'imprenditore e la sua impresa, in particolare non s troverà più alcun funzionario o dirigente disposto a verificare in maniera corretta e soprattutto serena quei lavori in corso (o da iniziarsi), essi staranno lì, potremmo dire... con il fucile puntato, a verificare la regolarità delle opere in tutte le loro fasi ed osservando particolari e dettagli che in altre circostanze sarebbero sicuramente state trascurate e che ora viceversa vengono attenzionate, forse chissà per il rischio di evitare di vedersi un giorno richiamare da chi di dovere ed allora meglio limitare l'impresa o ancor meglio bloccarle l'appalto!!!

La verità... è semplice.

Questo paese è come quel cane che si morde la coda!!! E' un problema senza via di uscita, una condizione che porta ciascuno di noi, dopo aver risolto un problema, a doverne affrontarne un altro; un ciclo vizioso e perverso nel quale ci troviamo tutti ad essere coinvolti, in particolare quei pochi imprenditori ancora onesti che con grande difficolta provano a restare retti, ma come si vede... non ci riescono!!!

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Note sul Blog "Liberi pensieri"

Disclaimer (uso e condizioni):

Questo blog non rappresenta una “testata giornalistica” in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità, pertanto, non può considerarsi “prodotto editoriale” (sottoposto alla disciplina di cui all'art. 1 co.3 legge n.62 del 2001).

Gli articoli sono pubblicati sotto Licenza "Blogger", dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l'Autore), che non vi sia alcuno scopo commerciale e che ciò sia preventivamente comunicato all'indirizzo nicolacostanzo67@gmail.com

Le rare immagini utilizzate sono tratte liberamente da internet, quindi valutate di “pubblico dominio”, ma se il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog al seguente indirizzo email:nicolacostanzo67@gmail.com, che provvederà alla loro pronta rimozione.

L'autore dichiara inoltre di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno insindacabilmente rimossi.

Per qualsiasi chiarimento contattaci

Copyright © LIBERI PENSIERI di Nicola Costanzo

I Blog che seguo