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martedì 20 agosto 2013

Il Cavaliere su Facebook...

Io resisto! non mollo. State tranquilli che non mi faccio da parte, resto io il capo del centrodestra. Farò sino all'ultimo l’interesse del Paese e degli italiani. Andate avanti con coraggio. Non vi farò fare assolutamente brutte figure. Prepariamoci al meglio...
Al meglio o al peggio direi...
Intanto minaccia la caduta del governo se il pd dovesse votare per la decadenza e poi da solito dittatore dichiara che "il leader resto io...".
E' chiaro che lancia un messaggio a quanti nel suo partito gli darebbero una buona spallata per levarselo dinnanzi e di questi ( statene certi... ) c'è ne sono tanti... mentre qualcun'altro già sperava di prendere il suo posto, promuovendosi nuovo leader del centrodestra... ( io tra questi non ne vedo uno che possa prenderne il posto... )
Ma poi, veramente pensate che uno che ha il potere in mano lo lasci al primi venuto, ma queste cose non succedono neanche tra parenti... forse se proprio non se ne può farne a meno si passa lo scettro al figlio...
Mi piace quando scrive... andate avanti con coraggio, infatti è quello che andiamo facendo da anni... perché ci vuole coraggio a stare in questo paese, governato da soggetti che a differenza di quello che poi aggiunge... ci ha fatto fare soltanto brutte figure!!!!
Vi risparmio i commenti, che a seconda delle frasi vengono epurate... ( quasi fossimo nei vecchi Tg di Rete4 con Emilio Fede direttore...)
La decadenza da senatore del Cavaliere è ormai giunta alla fine... e se si vuole dare nuovamente dignità e rispetto a questo nostro paese, nessun condizionamento deve esserci imposto... in particolare se questo viene fatto al Presidente della Repubblica Napolitano, che non ha alcun motivo di intromettersi in una vicenda giudiziaria in particolare dopo esserci stata una condanna...
Non deve esistere per nessuno, la possibilità di modificare le sentenza... la legge è uguale per tutti... e le sentenza vanno rispettate...anche dai Cavalieri...
Tranquilli che il suo non è amor di patria, ma amor proprio... già proprio per la sua "Robba", vi ricordate la novella del Verga???  
Già in quella novella il contadino Mazzarò viene descritto come un uomo " ricco come un maiale" (metafora che rappresenta anche la sua avidità di ricchezza) che aveva la testa simile a un brillante (per rappresentarne l'intelligenza). 
Egli finisce, piano piano, per appropriarsi di tutti i terreni che appartenevano a un potente barone, il quale viene costretto a vendere prima i suoi possedimenti e successivamente anche il suo castello (eccezion fatta per lo stemma nobiliare, Mazzarò infatti non era interessato all'appropriazione di alcun titolo nobiliare). 
Verga esaspera nella novella i concetti del duro lavoro e dell'attaccamento ai beni materiali, poiché in ogni caso il destino inevitabilmente alla fine travolge l'uomo.
L'ossessione infatti di questo uomo (Mazzarò) è di poter espandere sempre di più i suoi possedimenti, avere sempre più "roba", alla quale egli è molto legato. 
Il suo attaccamento ai beni materiali è così forte che quando gli comunicano che si avvicina il momento di separarsene poiché si trova in punto di morte, non sapendo come poterla portare via con se... decide di ammazzare a colpi di bastone le sue anitre e i suoi tacchini, al grido di "Roba mia, Roba mia... vieni con me!". 


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