Ed ecco l'ennesima investigazione...
Il sottosegretario ai Trasporti, Armando Siri è sotto inchiesta per corruzione insiema ad altre nove persone, nell'ambito di accertamenti svolti dalla Direzione investigativa antimafia di Trapani, per conto della procura di Palermo.
L'indagine, che è stata condotta in contemporanea dai pm di Roma, ipotizza uno scambio di favori, utilità e denaro per agevolare aziende considerate vicine a un imprenditore dell'eolico, Vito Nicastri di Alcamo, da un anno agli arresti domiciliari...
La circostanza assurda è che egli, anche da casa... e nonostante sia stato raggiunto da una maxi confisca da circa un miliardo di euro, avrebbe continuato in maniera indisturbata - tramite un familiare - a manovrare le fila per continuare a far affari.
La Procura siciliana ipotizza inoltre anche l'aggravante dell'agevolazione a "cosa nostra", condizione quest'ultima non formulata nei confronti del sottosegretario.
L'imprenditore per effetto quindi della nuova indagine, si e' visto aggravare la misura cautelare che lo teneva ai domiciliari per concorso esterno in associazione mafiosa e fittizia intestazione di beni, ed è stato quindi riportato in penitenziario...
Al centro delle verifiche disposte dai pool coordinati, a Palermo, dal procuratore aggiunto Paolo Guido e nella Capitale, dall'aggiunto Paolo Ielo, una serie di permessi gestiti dalla Regione Sicilia, con l'assessorato all'Energia posto nel mirino, tanto che sono state disposti ulteriori perquisizioni all'interno di quegli uffici dell'assessorato regionale, di cui tra l'altro in questi giorni, abbiamo letto parecchi post pubblicati su alcune testate web, che analizzavano alcuni suoi referenti politici e non, vedasi ad esempio:
https://livesicilia.it/2019/03/28/pierobon-scrive-durso-risponde-sui-dipendenti-decido-solo-io_1047129/ o anche
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/trattativa-vento-mafia-1520345.html e che vede ora per corruzione indagati un suo ex dirigente ('assessorato Energia) Alberto Tinnirello, di recente nominato capo del Genio civile di Palermo e un suo ex collega di assessorato Giacomo Causarano.
Nel filone siciliano dell'inchiesta, gli indagati sono attualmente nove...
E' indagato il figlio di Arata, Francesco, che si era trasferito in Sicilia per curare i rapporti con la famiglia Nicastri, in particolare con il figlio del manager arrestato, Manlio, indagato pure lui per intestazione fittizia.
Seguono Tinnirello e Causarano accusati di aver ricevuto delle mazzette, per portare avanti le pratiche interessavano ad Arata.
Un'altra mazzetta viene contestata a un funzionario del Comune di Calatafimi (Trapani), Angelo Giuseppe Mistretta, anche lui impegnato nell'iter delle istruttorie per il via libero agli impianti eolici del gruppo Arata-Nicastri.
Imprecisata la cifra consegnata a Tinnirello, Causarano avrebbe ricevuto 11 mila euro, attraverso degli incarichi di consulenza professionale assegnati al figlio, 115 mila euro invece per Mistretta.
Tra gli indagati anche un docente universitario, Paolo Arata, genovese come Siri, 68 anni, ex deputato nazionale di Forza Italia e nel 1994, presidente del Comitato interparlamentare per lo sviluppo sostenibile: negli anni scorsi e' stato uno dei sette professori a cui Matteo Salvini ha affidato la stesura del programma di governo della Lega.
Certo quanto sopra riportato ha dell'incredibile, in quanto già a suo tempio il Nicastri era stato indicato addirittura dal "
Financial Times" come il "
signore del vento", ma soprattutto egli era ritenuto un prestanome del "capo dei capi" di cosa nostra, Matteo Messina Denaro, che secondo gli inquirenti, rappresentava il suo socio occulto.
D'altro canto il fine ultimo dell'imprenditore (Nicastri) era quello di fare approvare una normativa che avrebbe previsto ulteriori incentivi e finanziamenti negli investimenti nel campo delle energie alternative...
Sono certo che a giorni ne sapremo delle belle e non mi meraviglierei che a breve scatteranno le manette per altri soggetti, ben consapevoli di quanto stava accadendo ma che hanno come sempre coperto quel sistema corruttivo e clientelare:"non viru, non sntu e non parru"!!!
Restiamo quindi in attesa di scoprire come finirà...
Il sottoscritto comunque, qualcosa nell'aria l'aveva percepita... chissà forse era quel fetore sgradevole che ha solitamente l'odore della corruzione!!!
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