Il collegamento con talune "famiglie" siciliane risale già agli anni 70'...
Pensate che un siciliano, noto per essere diventato il capo di "cosa nostra", si recò insieme alla sua sposa proprio su quell'isola... ad essere precisi in quella adiacente, sì... l'isola di Gozo, per festeggiare lì... la propria luna di miele.
Qualcuno ricorda ancora oggi il nome di quel siciliano, "Totò"!!!
Amava così tanto quell'isola che spesso vi tornava, passando gran parte del suo tempo sul mare, in quello che allora era un piccolo villaggio ma che vantava una favolosa vista sulle isole di Comino e di Malta...
Il nome di quel borgo era Qala e in molti, in particolare gli anziani proprietari dei locali nella pjazza San Frangisk, ricordano ancora quel giovane "Totò"...
Egli d'altronde a quel tempo non era ancora il temuto padrino di Corleone, già era un picciotto... il boss era un'altro, Luciano Liggio detto "Lucianeddu", l'unico capo di quell'associazione criminale...
Salito al potere "Totò" non si dimenticò di quell'isola, tanto che raggiunto l'apice del controllo sulla Sicilia, estese quella sua influenza anche in quelle isole che ricordava con molto affetto...
Eguale considerazione d'altronde ebbero altri esponenti di cosa nostra ed ecco che così, pian piano, quell'isola diventò un'importante centro per le proprie attività illegali, in particolare quelle di riciclaggio, grazie alla presenza sia del casinò che attraverso le società create appositamente sulle scommesse dei giochi online, dove a seguito del reclutamento di sviluppatori software, si è riusciti a creare un casinò online internazionale, in grado di bypassare quei pagamenti gateway sicuri come Emoney o Skrill e lasciando così celati quei pagamenti non più rintracciabili...
Denaro che è stato quindi riciclato in quello stato maltese grazie ad intermediari del luogo, sia per mantenere in funzione quella struttura finanziaria che per prendere possesso di una parte delle attività produttive di quel Paese ed anche, per corrompere molti suoi uomini istituzionali...
Vanno ricordati inoltre gli arresti compiuti delle forze dell'ordine internazionali che ha visto coinvolti personaggi siciliani, maltesi e libici nel contrabbando di carburante dalla Libia o da quello proveniente dallo stato islamico (ex Isis), partito su petroliere (non censite) dalle sponde del Libano, per giungere da noi ed essere inserito nel mercato nazionale ed europeo...
Si comprende quindi come Malta rappresenti oggi una Hub fondamentale per quelle attività criminali che da anni utilizzano, proprio quelle isole, ma soprattutto il tratto di mare internazionale (anche per quel lucroso traffico dei migranti...), per estendere la portata dei loro profitti.
Peraltro si è visto come alle autorità maltesi interessi principalmente il denaro che entra nelle loro casse, senza stare lì a controllare in maniera meticolosa, se la provenienza di quello stesso sia legale o illegale...
Una vigilanza quella dalle autorità compiuta con molta superficialità o forse dovrei aggiungere, con una metodologia che da adito a gravi sospetti di complicità e favoreggiamento... e che dimostra nei fatti o ad ogni richiesta da parte delle nostre autorità, di essere sempre meno collaborativa!!!
Chissà forse un giorno - come noi - pagheranno il prezzo di quella correità...
Già c'è un detto perfetto per quegli amici maltesi che dice: "Chi male ha seminato, resta povero e gabbato"!!!
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