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domenica 5 aprile 2020

Lavoro nero in provincia di Catania: ecco una possibile soluzione...

Ora... con questa emergenza sanitaria tutti i nodi vengono al pettine...
Il disagio sociale e soprattutto la crisi lavorativa da sempre camuffata attraverso il lavoro a nero, in questi giorni emergono in tutta la loro gravità ed i numeri si fanno sempre più eloquenti... 
Già non ci si può nascondere, perché chi non era assunto in maniera ufficiale e non possedeva alcun reddito, se non quell'unico "reddito di cittadinanza", era di contro abituato ad integrare con denaro "contante" quel proprio calderone, mentre ora... senza di esso (in quanto le attività sono bloccate) si ritrova  in profondo disagio, proprio perché non può più permettersi il tipo di vita finora condotta...
Ecco quindi le migliaia di numeri e la circostanza più assurda è osservare sul web alcuni di quei soggetti preposti al controllo del territorio o appartenenti a quelle organizzazioni nazionali, sorpresi da questi numeri - ora evidenziati dall'INPS - come se non fossero a conoscenza che dietro molte di quelle attività apparentemente in regola, non vi fossero di fatto celati, migliaia e migliaia di lavoratori irregolari...
Come ripeto spesso, basterebbe fare quegli opportuni controlli a tappeto!!!
Ma del resto chi dovrebbe farli... coloro che la maggior parte delle volte sfruttano quella loro posizione per far assumere i propri familiari e/o parenti??? Sono questi i soggetti a cui è stato affidato il controllo???
Ma per favore... non prendiamoci in giro, taluni di quei funzionari e/o addetti a verificare quei luoghi di lavoro, sono i primi che avvisano il giorno prima, gli "amici" di quelle imprese , affinché quando l'indomani si recano a fare quegli accertamenti, non troveranno alcun lavoratore irregolare...
Certo qualcuno potrebbe anche dire che la colpa è dei lavoratori i quali solitamente preferiscono non denunciare quella loro condizione illegale... 
Sì certo, perché rivolgendosi a quell'istituto del lavoro avrebbero trovato aiuto... 
Vorrei ricordare a chi l'avesse dimenticato, come proprio nel nostro Ispettorato del lavoro di Catania,  sono stati riscontrate condotte illecite che hanno portato alcuni anni fa i Finanzieri del Comando Provinciale di  Catania ad eseguire un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale etneo nei confronti di 9 soggetti (4 dei quali agli arresti domiciliari e 5 destinatari di misure interdittive) in quanto responsabili a vario titolo, di concorso in corruzione continuata, soppressione, falsità materiale e ideologica di atti pubblici a fronte di condotte delittuose!!!
Immaginatevi quindi cosa sarebbe successo allora nel caso in cui un dipendente irregolare si fosse recato in quegli uffici a chiedere sostegno; beh... sicuramente l'avrebbero mandato a casa senza mettere su carta quella denuncia, dicendo che ci avrebbero pensato loro "per non esporlo con l'impresa" e successivamente, appena si fosse allontanato da quegli uffici, qualcuno avrebbe alzato il telefono per avvisare l'imprenditore su quanto accaduto alcuni minuti prima...
Il lavoratore l'indomani, avrebbe certamente proseguito la sua mansione, d'altronde l'imprenditore (avvisato), proprio per non creare sospetti, permetterà ad egli di continuare ad operare per un paio di giorni e quindi, l'avrebbe certamente mandato a casa con una scusa generica, promettendogli che presto sarebbe stato ripreso e quindi assunto, circostanza quest'ultima che comprenderete da voi, non sarebbe mai accaduta!!!    
Ed allora perché meravigliarsi di una situazione che anche il più ottuso dei miei concittadini conosce...  perché scoprire soltanto ora a causa dell'avvento di questa pandemia del virus Covid-19 la situazione nella provincia di Catania ( ma il discorso va esteso a tutta la regione...) è praticamente drammatica!!!
Infine vorrei fare un'ultima riflessione...
Considerato che questa situazione non migliorerà se non prima dell'autunno e il contrasto al virus non darà (prima della fine dell'anno) risultati certi... ecco, con una situazione come questa, c'è qualcuno tra voi convinto che nel riprendere nuovamente le proprie attività, il 35/50% dell'imprese non dichiareranno chiusura causa fallimento, liquidazione o forse perché hanno deciso di delocalizzare la propria azienda e quindi la loro stessa organizzazione???
Comprenderete come a quel punto... non vi saranno ammortizzatori sociali che tengano e la paralisi lavorativa sarà totale ed allora prima di giungere a quella tragica condizione, bisogna iniziare a pensare a breve come far ripartire la nostra economia...
Mi riprometto quindi sin d'ora di far pervenire una nota al nostro Presidente Musumeci, con la quale proverò a consigliare - in quanto da altre vent'anni svolgo la funzione di addetto alla sicurezza, con la qualifica di Coordinatore e di R.s.p.p - alcuni interventi che possono permettere in tempi celeri la ripresa di alcune tipologie lavorative che ben conosco - previa naturalmente la messa in pratica di quelle disposizioni necessarie alla protezione e alla salvaguardia del personale addetto!!! 
Basterà difatti mettere sul campo quanto andrò a suggerire, affinché si possa dare un iniziale sostegno alle nostre imprese locali e di conseguenza ad una parte della nostra economia, facendo ripartire a breve quelle "indicate" imprese che per la loro tipologia possono sicuramente garantire a tutti i cittadini la massima sicurezza da un eventuale contagio e nel contempo favorire l'inizio  delle proprie attività sospese, grazie ai propri dipendenti, pensando successivamente di assumere, una parte di quelle migliaia di nostri concittadini, da mesi senza alcun lavoro...

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