Ovviamente da Riad si è smentita immediatamente la notizia dichiarando che nessun israeliano fosse presente a quell’incontro, ma secondo il Washington Post, all’incontro segreto avrebbe partecipato anche il Segretario di Stato Mike Pompeo.
Da fonti israeliane sembra che la riunione si sia svolta a Neom, città saudita sul Mar Rosso poco distante dal confine con l’Egitto e sicuramente tra gli argomenti trattati vi era l'Iran e la sua proliferazione al nucleare....Infatti... il governo israeliano ha ordinato ai propri militari di tenersi pronti alla possibilità che gli Stati Uniti conducano un attacco all’Iran... infatti, i preparativi sarebbero già in corso, non tanto perché si ritiene che vi sia un bombardamento imminente, ma per altri due motivi e cioè il primo a causa del cambio presidenziale alla Casa Bianca e il secondo perché, anche venendo avvisati in anticipo, gli israeliani non avrebbero il tempo di prepararsi alle conseguenze!!!
Comunque da fonti segrete sembra che il velivolo utilizzato sia rimasto a terra per due ore, rientrando poi in Israele poco dopo mezzanotte e si tratterebbe dello stesso stesso aereo usato da Netanyahu per le visite in Russia da Vladimir Putin, nonché per raggiungere Washington per firmare gli Accordi di Abramo.D'altro canto va ricordato come Israele e Arabia Saudita, non vadano proprio a braccetto, soprattutto perché il paese arabo rappresenta da sempre il più grande sostenitore della causa palestinese...
Ma nello stesso tempo l’apertura degli Emirati Arabi nei confronti di Israele si è confermata avendo questi riconosciuto - come terzo Paese arabo - l’esistenza dello Stato dopo Egitto e Giordania, inducendo la stessa comunità internazionale a riconsiderare proprio l'Arabia Saudita quale nuovo interlocutore nelle relazioni diplomatiche tra i due acerrimi nemici.Per cui... preso atto che l'ex Presidente Usa avesse chiesto al suo gabinetto informazioni su un possibile attacco alle centrali nucleari iraniane come rappresaglia per l’accresciuto arricchimento dell’uranio e che quest'ultimo l'abbia convinto a desistere, rimane comunque il messaggio a Teheran che nulla è stato di fatto sospeso e proprio l'attentato compiuto ad uno dei più grandi fisici iraniani, responsabile del programma atomico, dimostra come quell'area rappresenti ad oggi una polveriera, capace di esplodere da un momento all'altro!!!
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