Qualcosa era nell'aria...
Chissà, forse qualcuno l'aveva già avvisato ed era in tensione per quanto stava per accadere, ed allora doveva fare presto, già bisognava disfarsi di qualcosa di compromettente...
Ecco perché quando i finanzieri hanno bussato alla sua porta per notificargli la misura degli arresti domiciliari, quel generale campano da tempo in pensione, ha lanciato dalla finestra il proprio cellulare.
Ovviamente il gesto è stato considerato dagli stessi inquirenti come un tentativo di voler nascondere delle prove...
Le indagini hanno fatto emergere che il generale dell‘Esercito italiano, ormai in congedo, si trovava al centro di una banda che truccava e vendeva l’esito dei concorsi di ferma volontaria a 4 anni, per l’ingresso nelle forze armate e grazie ad un complice ingegnere informatico, era riuscito ad ottenere il necessario algoritmo da usare nei concorsi, per le risposte di cultura generale.
Dalle attività investigative si è scoperto che la "mente" della banda, insieme ad altri complici erano riusciti a predisporre un vero e proprio meccanismo fraudolento.
Il sistema corruttivo prevedeva di comunicare - alcuni giorni prima dell’inizio della prova selettiva ai partecipanti - tramite altri addetti interni nel corpo dei militari, le modalità per giungere alle risposte esatte, dietro il versamento di 15.000 euro, all'incirca un anno intero di stipendio del candidato, che però era certo di superare la prova.
In questo modo un numero alto di concorrenti erano in grado di superare la prova di cultura generale.
Venivano utilizzati due stratagemmi: il primo faceva uso dell'algoritmo applicabile alla maggior parte dei quesiti e serviva a individuare tra le possibili risposte quella esatta.
Mentre per tutte le materie non coperte dall'algoritmo, veniva consegnata una dispensa...
Dopo aver ottenuto l'idoneità alle fasi successive concorsuali, quei concorrenti "disonesti", venivano inseriti nelle graduatorie di "merito" delle singole Forze Armate...
Ora, come sempre in questo Paese, a conclusioni delle indagini, sono state notificati 135 avvisi nei confronti non solo dei concorrenti, ma anche di loro familiari, alcuni dei quali, dopo essere entrati in contatto con i soggetti attinti da misure cautelari, hanno a loro volta diffuso quel meccanismo illegale...
E' strano, ma ovunque si pone il nostro sguardo su questo paese, ci si ritrova quali lettori, coinvolti in una delle tante inchiesta giudiziarie...
Sì... è come se un virus chiamato "
corruzione" abbia preso il sopravvento sui suoi cittadini e la cosa assurda e che si ha l'impressione che questa diffusa infezione, non si riesca in alcun modo... a debellare!!!
Non è che forse... è così che deve andare???
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