Ma leggendo quella distinta ho come l'impressione che qualcosa non funzioni e cioè che alcune di quelle società che risultano essere presenti in quell'elenco, una certificazione antimafia non l’hanno mai ottenuta, eppure restano lì per anni essendo in “richiesta iscrizione”!!!
Ecco perché non comprendo il motivo di questo stato di limbo... che ovviamente non posso pensare che dipenda dal fatto che quelle pratiche debbano essere esaminate ancora da quei funzionari addetti ai controlli...Restano quindi lì senza sapere se verranno promosse oppure bocciate, ma continuano ovviamente ad operare, a scapito di chi viceversa quella certificazione l’ha raggiunta e soprattutto mantenuta nel tempo!!!
Comprenderete come ciò non sia una differenza da poco, considerato che il fatto stesso di comparire nell'elenco, ha permesso a molte imprese di partecipare a gare d'appalto a causa dei mancati aggiornamenti...
Una vera follia, già... dal momento che si viene a creare una condizione di concorrenza sleale tra quelle società ufficialmente verificate e quindi ritenute "limpide" e le altre che non sono ancora state "ufficializzate"...Se esaminate alcune prefetture d'Italia, troverete società che sono lì in attesa dal 2015 per non parlare poi di tutte quelle che da più di due anni hanno presentato domanda senza ricevere alcuna risposta...
Ed allora mi chiedo, come può una società che opera in un settore ritenuto altamente sensibile alle infiltrazioni criminali, attendere anni per dichiararla libera da infiltrazioni???
Per chi non lo sapesse, la legge ha inserito ben sette settori a rischio: trasporto di materiali a discarica per conto di terzi; trasporto, anche transfrontaliero, e smaltimento di rifiuti per conto di terzi; estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti; confezionamento, fornitura e trasporto di calcestruzzo e di bitume; noli a freddo di macchinari; fornitura di ferro lavorato; noli a caldo; autotrasporto per conto di terzi; guardiania dei cantieri...
Ma, circostanza assurda, com'è possibile che quelle società, nelle more dell’attesa di quel rilascio, partecipino agli appalti pubblici che poi in teoria non potrebbero vincere, essendo prive di quella certificazione antimafia???
Eppure quanto sopra è permesso dalla normativa, la quale dimostra di essere fortemente lacunosa, tanto da spingere il legislatore ha consentire la stipula di contratti, seppur con alcune limitazioni..D'altronde si sa... la sola richiesta di iscrizione alla white list vale come certificazione antimafia e se la Prefettura di riferimento non risponda entro 30 giorni, sia in maniera positiva che con un diniego, la semplice richiesta di iscrizione permette a quella società di considerarsi di fatto, slegate da situazioni mafiose... tanto da poter procedere con l’appalto desiderato....
A quel punto, in caso di aggiudicazione la stazione appaltante si troverà in una situazione ambigua, in quanto dovrebbe concedere un’aggiudicazione “subjudice”, accompagnata dalla clausola di decadenza qualora la prefettura dovesse rifiutare il gradimento, tuttavia una clausola questa che non si trova solo raramente nei contratti...
Ecco quindi che mentre le società iscritte nella "white list" per mantenere la certificazione devono ogni anno dimostrare di possedere quelle condizioni favorevoli, chi è in attesa”, non deve dimostrare alcunché???Viene quindi spontaneo chiedersi per quale motivo la Prefettura nel verificare quelle imprese non cancella dall'elenco quelle società che per motivi vari, quali ad esempio il fatto di non avere più alcun interesse per quei settori sopra riportati, rimangono ancora lì in quella lista, permettendo ad esse di qualificarsi come imprese certificate...
Un mistero che non trova alcuna spiegazione logica, ma d'altronde ditemi cosa c'è di logico in questo Paese???
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