Un comandante di stazione vecchio stampo, tanto da entrare in confidenza con tutti quegli affiliati mafiosi, dal piccolo soldato al capo area, tanto che il giudice Borsellino si rivolgeva ad egli per conoscere quelle necessarie informazioni per le sue indagini, difficili da scoprire...
Già sei mesi prima della cattura di Toto Riina il maresciallo aveva inoltrato - a differenza di tutti gli altri colleghi e/o superiori che facevano finta di cercarlo, ma che nei fatti non avevano alcuna intenzione di trovarlo - una comunicazione nella quale evidenziava chi stava proteggendo il boss e l'autista/guardaspalle che lo accompagnava...
Ciò dimostra che già allora si sapeva dove andare a prendere quel boss di cosa nostra o quantomeno si poteva seguire quell'individuo, ma come sempre avviene in questo paese i meriti vanno a chi - come riportato nel titolo, non ha mai fatto nulla - e quindi il boss è rimasto libero e soltanto dopo che è stato catturato, l'Arma se ne sono uscita con un semplice encomio...
Dice bene il figlio Fabio: "ma a cosa è servito tutto questo, quando a causa di quella lotta ho dovuto perdere mio padre???".Ma ormai il Maresciallo si sapeva... era un uomo morto... tutto era già deciso!!!
Credo che ascoltare l'intervista realizzata fa riflettere ma soprattutto fa comprendere con quali modalità questo nostro Paese e soprattutto quei suoi referenti politico/istituzionali abbiano deciso di combattere cosa nostra, quanta energia sia stata posto in campo, ma soprattutto con quanta voluta predisposizione ci si è astenuti dal compiere il proprio dovere!!!
Peraltro, ascoltando le parole su quanto accaduto successivamente a poche ore dalla morte del Maresciallo si resta letteralmente basiti!!!
Vorrei continuare a dire ciò che penso, ma forse è meglio che mi dedichi alla lettura, su quale argomento??? Ah sì, come sempre sulla mafia e sui suoi diretti collaboratori, già... dello Stato!!!
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