Continuando... “Io mi sarei aspettato che in 30 anni un presidente del Consiglio dicesse al Paese ‘noi abbiamo bisogno di verità‘. Se non ci interroghiamo sulla nostra storia e sulle verità che mancano rimarremo sempre un paese dimezzato, una democrazia sospesa”.
D'altronde va detto, anche gli studenti di Palermo nei giorni scorsi, sono scesi per le strade per ricordare i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e nel farlo hanno puntato il dito contro “le passerelle di Stato-mafia”, al coro di “fuori la mafia dallo Stato” e “fuori lo Stato dalla mafia”...D'altronde - dice bene il Presidente Fava: “Ricordare 30 anni dopo i morti delle stragi significa partire dalle verità che ci hanno rubato!!!. Continuiamo a vedere una vocazione alla liturgia, parole attente e preoccupate, ma in 30 anni non ho mai sentito un capo del governo che chiedesse ai dirigenti dei servizi di intelligence italiani di ricostruire l’intera catena di comando che ha permesso e consentito che il Sisde fosse motore immobile delle indagini e del depistaggio di via d’Amelio. Mi sarei aspettato da un premier, di qualunque maggioranza, questa domanda di verità”.
Un giorno questo Paese ricorderà tutti i suoi uomini, quelli che hanno fatto la storia, che si sono sacrificati, che hanno dato la loro vita per la giustizia e chi viceversa è stato da sempre colluso con quel sistema raccomandato, clientelare e mafioso, che ha permesso e soprattutto garantito di restare per generazioni, seduti in quelle poltrone come vere e proprie "sanguisughe"!!!Cosa aggiungere, se non in questa vita, speriamo quantomeno che nella prossima (vista l'età ormai a cui sono giunti) qualcuno saprà giudicarli con obiettività, meglio di quanto è stato fatto in questi lunghi anni, attraverso questa nostra giustizia terrena che per come abbiamo potuto osservare, si è dimostrata per taluni soggetti, certamente iniqua!!!
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