Tra l'altro, il convegno di cui sto per parlarvi, organizzato dalla associazione "Alfredo Agosta" di cui mi pregio di aderire, è stato realizzato presso lo stesso Istituto che frequentavo quand'ero adolescente, già... quell'Istituto Tecnico Superiore Statale: “G.B. Vaccarini”.
Sono passati parecchi anni da quando mi diplomai in quel lontano 1985 e credo che se oggi ho potuto fare affidamento su certi principi, come per l'appunto quelli della legalità (che mi vedono da anni impegnato in prima linea...), molto lo si deve principalmente agli insegnamenti ricevuti allora da quella scuola e dai suoi professori, che ricordo ancora con affetto...
E' difatti fondamentale provare in ogni circostanza a trasmettere ai nostri giovani quella cultura della legalità, che dovrà essere principio fondamentale della loro vita e a cui crescendo, non dovranno mai rinunciare.
Il tema del convegno è stato: Quale criminalità organizzata, oggi? Struttura e attività - nuove strategie di intervento a contrasto”.Ad aprire i lavori è stato il Dirigente Scolastico Prof.ssa Salvina Gemmellaro, la quale si è soffermata sull’importanza di affrontare unitamente ai ragazzi temi sulla legalità e sulla criminalità organizzata.
Presenti tra i relatori, il Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Antonella Barrera, che ha evidenziato come la mafia si autoalimenta con i propri comportamenti illeciti (estorsioni, sostanze stupefacenti, appalti ecc...) e proseguendo conversando con i ragazzi, si è soffermata sull’importanza non solo di credere, ma soprattutto di trasmettere quella cultura di liceità, parola che è stata più volte ripetuta durante il convegno.
L’Associazione Nazionale Antimafia Alfredo Agosta, rappresentata dal segretario Alessandro Patanè, ha portato i saluti istituzionali del Presidente Ing. Carmelo La Rosa, spiegando come l'Associazione si muova sul territorio e quali compiti si prefigga di ottenere; ad egli, è seguito successivamente l’Avv. Antonio Cannavaro collaboratore esterno dell’Associazione, che ha illustrato ai ragazzi l’importanza della denuncia, ma anche del diritto di difesa.Era presente altresì il dott. Giuseppe, figlio del Maresciallo Alfredo Agosta, che ha raccontato ai ragazzi della sua vita personale, d'altro canto comprendere come vivere senza un padre non sia per nulla facile, soprattutto quando lo si è perso in quel modo così crudele, vittima di quella brutalità umana o per meglio definirla: "inumanità" chiamata "mafia"!!!
Giuseppe Agosta esordisce comunque con parole pregevoli che trasmettono a quei giovani presenti la speranza, un messaggio importante quello cioè che nella vita si può sempre scegliere e decidere dove stare e soprattutto con chi: "nella mia disgrazia sono stato fortunato, perché ho avuto alle spalle una grande madre e una famiglia ovvero l’Arma dei Carabinieri".E importante sempre e in ogni circostanza far comprendere a quei discenti cosa li attenderà fuori dalla scuola, quanto il loro essere onesti, prima con se stessi, sarà di grandissima importanza, in quanto primo passo per migliorare non solo essi, ma anche il Paese in cui credono!!!
Questi giovani devono comprendere che è da loro che passerà il futuro, essi potranno rappresentare con le loro scelte la differenza, ma nel far ciò non dovranno mai piegarsi o aver paura o patire le pressioni dell'ambiente circostante, perché quest'ultime con il passar del tempo ci saranno e faranno in modo da condizionare qualsivoglia loro decisione, provando ad esercitare su di essi pressioni con metodi coercitivi, pur di raggiungere quelle volute azioni disoneste...
Ed è per queste motivazioni che essi in questa loro crescita dovranno scegliere, cioè... rendersi conto che non potranno mai essere onesti verso gli altri, se prima non lo saranno in fondo con se stessi!!!Ed allora, mi permetto di condividere il pensiero di un uomo che posandomi da fanciullo la mano sul mio capo mi disse: non importa quanto tu sarai buono o monello, l'importante è che tu nella vita sia sempre onesto!!! Era... il Presidente Aldo Moro.
Nel salutare quindi, lascio quest'ultimo messaggio a modello eredità, confidando che attraverso di esso, si possa orientare se stessi verso quei naturali principi di giustizia e legalità, gli stessi che faranno in modo da sostenervi e affrontare la vita in maniera dignitosa, per come avvenuto al sottoscritto.
Diceva Sigmund Freud: “Essere completamente onesti con sé stessi è un buon esercizio, ma esserlo con gli altri, sarà musica per le loro orecchie".
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