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sabato 22 aprile 2023

Corruzione in Tribunale: già... erano posti lì per spartirsi il denaro pubblico!!!

Avevo anticipato questo post ieri sera...

Sì... non mi ha minimamente sorpreso ascoltare la notizia dal Tg1, perché solo chi crede che coloro che indossano una toga, siano immuni dal compiere comportamenti dissoluti, venali e senza alcun freno morale, mi dispiace per loro, ma dimostrano di essere degli illusi, per non dire fessi!!! 

Ecco quindi scoprire per l'ennesima volta come anche nei tribunali vi siano dei soggetti pubblici, che possiamo tranquillamente paragonare a quegli associati malavitosi, gli stessi che svolgono quotidianamente comportamenti a delinquere!!!

E difatti, nel tribunale di Latina ecco che un un gruppo ben strutturato, ha sfruttato per anni la possibilità di conferire nomine a colleghi e incarichi ai propri amici compiacenti, il tutto per percepire e spartirsi compensi da una cassa messa loro a disposizione da un sistema giudiziario fallace!!!

Lo sanno tutti, il sottoscritto lo ha denunciato nel lontano 2010 eppure nulla è cambiato, il sistema è sempre quello, gli amici degli amici si appropriano di quelle nomine, i figli e/o i familiari di molti magistrati fanno in modo dal ricevere incarichi importanti e soprattutto ben remunerati, per non far nulla, eppure quel sistema fraudolento, prosegue senza che nessuno ci metta mai una pezza!!!

Che schifo, già... se si pensa che la giustizia viene rappresentata da questi soggetti viene - come ho scritto alcuni giorni fa parlando di beni confiscati - il voltastomaco!!! 

Le accuse ci sono tutte e vanno a vario titolo da corruzione per atti contrario ai doveri di ufficio, corruzione in atti giudiziari, induzione indebita a dare o promettere utilità, eppure, vedrete, come solitamente avviene in questi casi, a nessuno di loro verrà inflitta una condanna da condurli direttamente in un qualche penitenziario...

No... state tranquilli, alla fine il sistema si auto-protegge da se, d'altronde chi dovrebbe mai giudicare quei loro colleghi, già... quanti tra essi possono permettersi di scagliare la prima pietra, d'altronde, molti di essi sono ricattabili e alla fine dovranno piegarsi alle ragioni della casta e supportare  quel sistema corruttivo...

Ha scritto il giudice della Procura di Perugia che l’accordo oggetto dell’indagine era di riversare una parte dei soldi ricevuti, attraverso quelle nomine favorite ed avallate, in completa violazione di legge e soprattutto in esecuzione di un disegno criminoso ben delineato e che ha evidenziato l'esistenza di uno schema collaudato che andava avanti da anni e che, verosimilmente, si è realizzato, come dovrà essere verificato, anche in altre occasioni...

Nell’ordinanza si legge - è quella di una donna che ha bisogno di soldi, ma non perché il suo stipendio sia oggettivamente basso, percependo oltre 3mila euro mensili, ma perché si ostina a voler vivere al di sopra delle proprie possibilità economiche, abitando in affitto a Roma, ma lavorando a Latina, con tutto ciò che ne consegue in termini di spese ordinarie; ma soprattutto la stessa è sembrata non voler rinunciare all'acquisto di oggetti di lusso, come gioielli o orologi”...

Incredibile, sono le stesse parole che ho usato proprio usato in un mio post intitolato Amministratore giudiziario condannato per aver rubato denaro ad una ditta "sequestrata"!!! - link: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/03/amministratore-giudiziario-condannato.html

Secondo il magistrato “ha quindi pensato di sfruttare il proprio ruolo per lucrare sulle nomine del compagno e di amici, dai quali farsi poi remunerare quale atto dovuto; è evidente che quel pubblico ufficiale faceva insomma un uso distorto della propria funzione di magistrato per perseguire tale obbiettivo: sequestri originari, emessi ragionevolmente in maniera legittima e sulla base dei presupposti di legge, o almeno non vi sono allo stato delle indagini elementi per affermare il contrario, hanno costituito l'occasione per porre in essere le successive condotte delittuose, a cominciare dalle nomine di favore.

Ma non solo, coadiuva le attività di gestione della procedura, ne indirizza l'attività giudiziaria ed era determinante nel conferimento di incarichi, rivolgendosi ad amici di vecchia data sollecitando le liquidazioni in favore dei professionisti "raccomandati" e ricavandone cospicue utilità: da un lato infatti riceve a sua volta, dai soggetti dei quali ha mediato la nomina, incarichi all'interno delle procedure, dall'altro è verosimile riceva denaro non dovuto da questi ultimi, sia formalmente per fatture emesse a titolo di ‘consulenza’”.

Dall’ordinanza tra l'altro è emersa anche la consapevolezza del giudice di essere venuta a conoscenza dell’indagine in corso, tanto d'avere provveduto a distruggere il proprio cellulare - poi qualcuno vorrebbe farmi credere che non vi siano talpe a protezione del sistema -   comportamenti che hanno condotto necessario l’arresto visto che gli indagati avevano già iniziato ad inquinare il quadro indiziario!!!


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