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domenica 21 febbraio 2021

Consorzio della Pietra Lavica dell'Etna: parla il Presidente, Dott. Alfio Grassi.

 

Stamani, dopo aver acquistato come d'abitudine il nostro quotidiano regionale, ho potuto leggere un articolo interessante, sì... perché riguardava ciò che definisco da sempre "l'oro nero" della nostra terra...

L'intervista è stata realizzata al Presidente del Consorzio della Pietra Lavica dell'Etna - Dott. Alfio Grassi - e da quanto espresso, si comprende in maniera chiara quali siano le problematiche che attanagliano quel settore e di conseguenza la sua filiera...

Vorrei peraltro ricordare come quel settore, non coinvolge esclusivamente l'estrazione del materiale lavico e di conseguenza tutti i suoi derivati, conosciuti nel settore con le voci "scogli e/o inerti" e utilizzati solitamente in quei lavori marittimi o a difesa del territorio, scogliere e promontori colpiti dagli effetti di erosione sia da acque dolci che salate, già... la sua commercializzazione va oltre la stessa fornitura, di gran lunga utilizzata, nei settori dei conglomerati cementizi o bituminosi...

Difatti, quel materiale naturale prevede un più ampio interesse (basti osservare come le sole immagini di eruzione di questi giorni da parte del nostro cratere Etna, stiano facendo il giro del mondo), esse infatti comprendono, lo studio, l'informazione, le ricerche di mercato, l'elaborazione dati anche in ambito informatico con riferimento alla realizzazione e alla gestione di comunicazione sul web, la pubblicazione di opuscoli, libri, aggiornamenti tecnici periodici, l'organizzazione di conferenze in presenza o a distanza, ma anche la  progettazione e il marketing di nuovi prodotti in settori diversi e totalmente innovativi, quali ad esempio quelli estetici, medicali o anche utili al compostaggio come fertilizzanti, venduti sfusi o previo insacchettamento...

Ed ancora, come non tenere conto del numero delle maestranze che occupa tutto quel comparto, ed è proprio su questo punto che si concretizza l'impegno del "Consorzio della Pietra Lavica dell'Etna" che svolge nei confronti dei propri consorziati attraverso consulenze interne e/o esterne, tutta una serie di formazioni e addestramento dei lavoratori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, con l'attuazione di misure di prevenzione e protezione per limitare i rischi connessi con quelle tipologie di lavorazioni, con riferimento ai manovratori dei mezzi d’opera per l’estrazione, ai suoi addetti nei frantoi sia  fissi che mobili, agli operatori di macchinari e attrezzature quali mono/multifilo a disco diamantato, taglia blocchi, segatrici a disco giganti, telai, fresatrici, linee di lucidatura a ponte, calibatrici, ceratrici, dispositivi antigraffio, impianti di resinatura, etc., ma non solo, perché il comparto comprende anche i trasportatori c/terzi e tutti quegli artigiani che con le loro mani realizzano vere e proprie opere d'arti, tra cui sculture e gioielli che vengono esposti in tutto il mondo... 

In questo post non entro nel merito dell'articolo pubblicato stamani, preferisco viceversa chiedere un incontro al Presidente del Consorzio per meglio comprendere alcuni suoi richiami, in particolare quando Egli fa riferimento agli interlocutori istituzionali, al ruolo rivestito dal Distretto della Pietra lavica, allo stallo determinato dalla burocrazia, ma soprattutto ciò che più vorrei chiedergli è in quali modi si attua l'abusivismo - vera piaga per l'intero comparto - e come ancora oggi riesca a mettere in pratica quei suoi meccanismi illegali...  

Difatti, considerato che proprio su quest'ultimo punto (ma... senza alcuna presunzione) il sottoscritto abbia negli scorsi anni evidenziato modalità, complicità e collusioni (nei confronti di un settore che viceversa si dimostrava impenetrabile e coperto da omertà e silenzi...) attraverso i suoi molteplici post (di cui alcuni di essi, ho potuto scoprire essere stati ripresi su taluni siti web, tra cui proprio dal "Consorzio" nella categoria  "news": https://www.consorziodellapietralavicadelletna.com/notizie-dal-web- ) e dove sempre in maniera esplicita, ho cercato di far emergere tutte quelle conosciute procedure fraudolente messe in pratica da taluni "prenditori" disonesti, ma anche da una serie di collusi funzionari pubblici, incaricati a quei controlli, che si sono di fatto assoggettati agli affiliati della criminalità organizzata, gli stessi che, come ben sappiamo, hanno provato in questi anni ad inserirsi in questo comparto - sottoposto tra l'altro al preventivo controllo antimafia da parte delle prefetture nazionali ("White-List") - per riuscire così a penetrare nel milionario mondo dei lavori pubblici... 

Auspico quindi a breve di poter incontrare il Dott. Grassi, affinché al sottoscritto possa (ma mi auguro anche alle forze dell'ordine da sempre predisposte a quel contrasto, tra cui ad esempio il Nucleo Operativo dei Carabinieri - N.O.E.) far comprendere, quali modalità debbano essere al più celere adottate per riuscire a debellare in modo definitivo, quella diffusa e "celata" presenza di illegalità!!!

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